RICORDO DELL'ORISTANESE ABELE SABA NEL CENTENARIO DALLA NASCITA: PARTIGIANO-DEPORTATO E' STATO SEGRETARIO NAZIONALE DELL'ANED DAL 1962 AL 1992

Abele Saba


di Cristoforo Puddu

Tra le gloriose associazioni che vivono con intensa partecipazione e sofferta memoria le manifestazioni del 25 aprile, Anniversario della liberazione d’Italia, vi è l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti.

L’ANED -Ente morale dal 5 novembre 1968 per decreto del presidente della Repubblica italiana- ha iscritto negli scopi statuari il primario impegno di “affermare gli ideali perenni di libertà,  di giustizia e di pace” ed inoltre “considera suo dovere far conoscere la storia della deportazione soprattutto ai giovani, ai quali è affidata la difesa della libertà e della democrazia”. E proprio con un rapporto preferenziale verso i giovani e la scuola, mettendo loro a disposizione materiale didattico-informativo e promuovendo una cultura storica attraverso mostre, incontri e viaggi di memoria, opera l’associazione ex deportati e la Fondazione Memoria della Deportazione – Biblioteca archivio Pina e Aldo Ravelli (Milano – Via Dogana, 3) a cui è confluita tutta la documentazione raccolta in oltre 60 anni dai superstiti dei lager.

Segretario nazionale dell’ANED dal 1962 al 1992 è stato il sardo Abele Saba (Oristano, 17 marzo 1913 – Milano, 19 novembre 1992), giornalista, pittore, poeta e deportato politico nei penitenziari nazisti di Bernau e Kaisheim. Abele Saba, dopo la giovanile militanza nel Partito Sardo d’Azione, nel 1936 aderisce al Partito Comunista Italiano e per la sua attività antifascista viene arrestato ben quattro volte tra il 1936 e il 1940. Dall’ 8 settembre 1943 è tra gli organizzatori delle prime brigate partigiane in Lombardia, nel territorio di Lecco, e operativo membro del Comando regionale lombardo delle Brigate Garibaldi. Il 27 gennaio 1944 è arrestato dalle SS. Processato e condannato a morte da un tribunale militare tedesco, avrà la pena commutata in dieci anni di lavori forzati. Deportato in Germania verrà liberato il 26 aprile 1945 dalla Settima Armata Americana. Riprende così un rinnovato impegno politico e culturale con la nomina a membro della Commissione Alleata per le autorizzazioni alla Stampa, la direzione del “Settimanale” dell’ANPI, l’impegno redazionale a  “L’Unità”, alla “Voce di Milano”, a “Cinema Nuovo” e le collaborazioni all’ “Avanti”, “Espresso” ed “Europeo”. Dal 1952 al 1961 è direttore della rivista di storia della medicina “Il Giardino di Esculapio”. Abele Saba è uomo dai molteplici interessi culturali ed artistici; pubblica la raccolta lirica “I Poeti del Risorgimento” e un  volume delle “Poesie del Giusti” (1960). Una raccolta postuma di sue poesie, curata dai familiari e titolata “Gesto di Rivolta”, verrà presentata a  Sesto San Giovanni (centro operaio per cui tra il marzo 1963 e il dicembre 1967 aveva realizzato e diretto la rivista comunale “La citta di Sesto San Giovanni”) due anni dopo la scomparsa e declamate dall’attrice Itala Cosmo a Villa Zorn. Nell’arte figurativa, altra passione del Saba, rappresentò paesaggi e intensi ritratti “di grande penetrazione psicologica”.

Ancora oggi Abele Saba, nella ricorrenza del centenario dalla nascita ed in occasione della Festa della Liberazione, è ricordato come un protagonista di quella generazione “che aveva speso la propria gioventù per la lotta contro il fascismo e la propria maturità nella lotta per difendere la democrazia” e per il significativo apporto ideale ed impegno profuso per l’ANED. Il suo testamento di speranza, di conciliazione politica e sociale -necessità ancora attuale- è racchiuso nei versi “Passeranno col tempo i mali antichi/ primavera sarà senza rancori/…”.

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