DISAVVENTURE DEI NOSTRI CONTERRANEI CHE DEVONO VIAGGIARE IN AEREO PER RAGGIUNGERE LA PENISOLA


di Gian Piero Pinna

Quasi in presa diretta un nostro lettore questa mattina, ci ha voluto far partecipi della disavventura capitatali per raggiungere la capitale. “Volo Alitalia Cagliari Roma delle 06,30, di oggi martedì 16 Aprile – ci racconta il nostro lettore Mauro Grussu – Partenza da Cagliari alle 07,20, dopo l’ok da Fiumicino per nebbia. Durante il volo e in prossimità dell’atterraggio, il comandante informa che il volo viene dirottato a Ciampino, perché la “fila” per l’atterraggio non consentirebbe lunghe attese in volo per via del carburante. Finalmente atterriamo a Ciampino, alle 8,30, nessuno sa cosa si farà, il comandante comunica ogni 15 minuti che si è in attesa dei bus per lo scarico dei passeggeri, ma la risposta è che Ciampino non dispone di autobus con capienza tale da gestire lo sbarco dei passeggeri, ma in effetti farlo in 2 o 3 Viaggi, forse era troppo difficile da pensare – sottolinea ironico Grussu – Finalmente arriva il bus e tutti coloro che non avevano nessuna coincidenza e solo bagaglio a mano, si decide che possono sbarcare. Gli altri, come il sottoscritto, che aveva il volo sempre Alitalia delle 8,30, per Milano, con un appuntamento preso 2 settimane prima e aggiungerei, molto importante, devono stare sull’aeromobile, che si é deciso, ripartirà per Fiumicino. Superati i momenti di indecisione, scendere o non scendere, il Comandante informa che l’aeromobile è in attesa di rifornimento (accorgersene prima?) e per cui si parla al minimo di mezzora, ovvero 30 minuti, nel frattempo, si sono fatte le 10,00 e non c’è ancora chiarezza di nulla. Quanto successo, è lo specchio dell’Italia – sentenzia amaramente il nostro lettore – ho il dubbio che la nebbia non fosse tale da pregiudicare l’atterraggio, ma non mi è dato di saperlo, penso piuttosto a qualcos’altro nella gestione dello scalo di Fiumicino. E la Sardegna?, tutela “Zero”, chissenefrega se ti salta l’appuntamento, tanto il problema è
nostro. Il carburante per l’auto l’abbiamo pagato, il parcheggio al ritiro idem, qualche ora di sonno l’abbiamo persa, che vergogna! Alle 10,15 dell’autobotte per il rifornimento neanche l’ombra. Non si vede e dubito fortemente che in 20 minuti, massimo mezzora, saremo pronti a decollare e come ulteriore beffa, non si può scendere dall’aereo, siamo molto distanti dalla stazione aeroportuale, è un come sentirsi privati della propria libertà d’azione. Oltre il danno la beffa”, conclude amaramente il nostro lettore. Credo che a questo punto ogni commento sia superfluo, ma una cosa credo che ci sia l’obbligo di farla la dirigenza Alitalia dovrebbe dare una giustificazione, su questo genere di disguidi e se non è in grado di riproteggere i propri clienti deve loro rimborsare quanto economicamente e moralmente subiscono. Un’ultima considerazione, ma i nostri politici a parte abbaiare, perché qualche volta non mordono?

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