LA PRIMA OPERA LETTERARIA DI PAOLA MARIA BOSIO BUA E' LA SFIDA CORAGGIOSA DI UNA SOCIA DEL CIRCOLO "QUATTRO MORI" DI LIVORNO

la platea attenta del circolo "Quattro Mori" a Livorno


di Giampaolo Pisanu

Ancora una volta il Circolo di Livorno è riuscito ad estrarre un “gioiello” da un serbatoio di cultura che contiene, tra i suoi Soci, tanti talenti ed una molteplicità di varie positive esperienze. Ebbene, queste, come i vulcani, immancabilmente esplodono, rivelandosi con la grandezza dell’umiltà che solo i bravi hanno e sorprendendo tutti con sconosciute capacità e potenzialità. PAOLA MARIA BOSIO BUA, socia sin dalla nascita dell’Associazione, oggi ha espresso proprio così, con innata modestia e con limpida e coinvolgente proprietà espositiva, il giusto amore che ha per la città dove vive con la sua famiglia ed i suoi affetti.  Paola è’ Laureata in Lingue e Letteratura Inglese presso l’Università degli Studi “ La Sapienza “ di Roma. Attualmente a riposo, per modo di dire, dopo 37 anni di insegnamento in varie città di diverse Regioni come il Lazio, la Sardegna e, infine, la Toscana. Ha integrato la sua missione di formatrice impegnandosi in attività di coordinamento di lingua e letteratura inglese, o quale curatrice di corsi di aggiornamento, borsista dell’Unione Europea, consulente nel campo dell’Editoria. Tra le innumerevoli attività che hanno punteggiato i suoi trascorsi professionali, ha anche collaborato con la stampa su argomenti storico-letterari (Il Tirreno, La Nazione, La Nuova Sardegna, Il Messaggero sardo), contribuendo alla crescita del periodico della Associazione “Su Nibaru“, di cui è stata, con altri, fondatrice.  Per il giornale ha curato la rubrica “Su sedattu“ con articoli di letteratura , arte, storia riguardanti al Sardegna, così come ha offerto le sue professionalità per la riuscita  della Settimana Sarda nel 2000. Numerosi sono i Convegni che ha curato per l’Associazione. Da ricordare, in particolare, quelli su Grazia Deledda, Antonio Gramsci, etc. Per il Circolo, ha curato la catalogazione della Biblioteca dell’Associazione secondo metodi adeguatamente riconosciuti validi. Attualmente è attivo Membro del Direttivo dell’Associazione “ Amici dei Musei “. Come addetto stampa, per un biennio, ha scritto numerosi articoli sulla stampa cittadina per valorizzare la città. Infine, nel giugno 2012 ha pubblicato per la Casa Editrice ETS di Pisa, con sponsorizzazione degli “Amici dei Musei”, il volume: “Dalla Villa al Palazzo: i Fabbricotti a Livorno“. La viva voce dell’Autrice ha offerto al numeroso pubblico che ha fatto fare il pienone alla nostra Sede, il piacere di gustare la piena dimensione e la significativa presenza della  generazione del “marmo”, dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento, in questa città. Infatti, anche Il Grand Hotel Palazzo fu costruito su committenza di Bernardo Fabbricotti, già proprietario di Villa Fabbricotti, oggi sede della Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi”. Sono, queste, due eccellenze architettoniche di gran valore storico ed artistico appartenute ad un membro di quella dinastia di imprenditori del marmo, i Fabbricotti,  nati piccoli cavatori, diventati proprietari di cave e, quindi, esportatori di marmo in tutto il mondo dal porto di Livorno, agli inizi dell’Ottocento. I fratelli Giuseppe e Bernardo, ricoprirono nella città Labronica importanti ruoli istituzionali. Anche per questo motivo, le vicende e le storie  dell’ Hotel Palazzo e della Villa Fabbricotti s’intrecciano nella storia livornese di una famiglia che Paola Maria Bosio ha  ricostruito dalle origini, da Londra e quindi a Livorno, tinteggiandone le vicissitudini e la perfetta integrazione  nel tessuto cittadino. La narrazione, in questa opera, trae vita da profonde ed accurate ricerche su numerose inedite fonti quali  l’Archivio Fabbricotti di Massa, la Biblioteca Labronica, archivi privati, registri della Camera di Commercio, corrispondenze con eminenti studiosi e… tanto tantissimo studio. Ecco, semplicemente, da dove scaturisce l’affascinante descrizione  dello spaccato della Livorno dell’epoca, alle prese con problemi di industrializzazione e dell’assetto post-unitario. Paola è riuscita con precisione e dolcezza a proporre un’opera storico-letteraria di grande ampiezza, arricchendola  anche di documenti e fotografie che Le ha permesso di far immergere tutti, Soci, cittadini invitati, giornalisti, in quel creativo mondo, ormai passato, ma determinante per i successivi sviluppi di Livorno. Un grande meritato successo per la prima opera della bravissima Paola Bosio Bua testimoniato  dalle domande fioccate sui vari punti toccati dall’Autrice ed i tanti “Amarcord” espressi con rinnovato interesse dai più anziani e … non.

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Un commento

  1. E’ ammirevole l’opera della Prof.ssa Paola Bosio Bua, che ha fatto conoscere ai livornesi una famiglia conosciuta solo per il nome, ma non per il lustro che ha dato alla Città Labronica alla fine dell’800 e agli inizi del ‘900. Il libro ha avuto un grande successo ed è andato a ruba nella sua prima presentazione al Grand Hotel Palazzo, costruito dai Fabbricotti.

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