UN MONDO SENZA GABBIE: LA BELLEZZA MEDITERRANEA DI CHIARA FANTI E IL GRANDE AMORE PER I CANI

nella foto Chiara Fanti


di Massimiliano Perlato

Se si amano davvero gli animali, non si acquista un cucciolo di cane ma lo si va a prendere in un canile.

E’ racchiusa in questa frase la “dottrina” ideologica del pensiero di Chiara Fanti, giovane venticinquenne nata in provincia di Cagliari, che oltre a personificare la classica bellezza mediterranea di cui è indubbiamente degna ambasciatore perla Sardegna, ha un grandissimo amore per gli animali ed in particolare per i cani. Un amore nato sin dall’infanzia oltre ad un’innata curiosità verso la natura trasmessa dal padre.

Sin da piccola ho ostentato un grande legame e affetto verso gli animali,soprattutto per i cani. Ho avuto l’occasione di occuparmi di loro in particolare dei più sfortunati abbandonati dai padroni.

In che modo Chiara? Recentemente ho avuto la possibilità di lavorare come volontaria in un canile, e sin da subito mi son resa conto di quanto siano degradanti queste strutture tenute in piedi dai comuni o a volte anche da privati.

Sarebbe? Tremende realtà che si celano dietro queste costruzioni che vengono offuscate nello specifico per il grande business che avviene all’interno di esse: cani costretti a vivere tutta la loro vita dietro le sbarre senza aver commesso alcun reato. Strutture simili a delle carceri, senza creare degli spazi sufficientemente adeguati al benessere psico-fisico degli animali,che già soffrono la solitudine, il freddo, a volte la fame, ma soprattutto la mancanza di affetto da parte delle persone in modo che possano sentirsi considerati e amati.

Di chi è la colpa di tutto questo? La colpa non la si può certo attribuire certamente ai Comuni che stanziano fior di quattrini per mandare avanti le strutture, ma dalla gestione errata per principio. Si sarebbe vincolati ad esaminare i canili come forme di accoglienza dove le bestiole dovrebbero avere tutte le attenzioni necessarie e in particolare delle schede individuali con descrizione di tutte le loro peculiarità in modo da poter trovare poi la sistemazione più adatta al di fuori di quei luoghi.

Una soluzione possibile quale potrebbe essere? Bisognerebbe puntare sulle adozioni, altrimenti non si può più parlare di accoglienza ma di veri e propri “lager senza uscita”.

Poi cosa è successo? Al canile ho lavorato per qualche mese, fino a quando per incertezze interne dovettero licenziarmi. Ho la ancora la reminiscenza di quel giorno come fosse oggi:  mi addentrai dai cani del settore che seguivo e cominciai a piangere senza sosta, sapendo già che se fossi tornata a trovarli, presumibilmente, essendo tutti molto vecchi, qualcuno sarebbe mancato.

L’ amore esorbitante per i cani da parte di Chiara le fece vivere dei mesi terribili di sconforto e impotenza. Fu la sua famiglia a farle ritornare il sorriso quando proprio da quel canile in cui aveva avuto la sua breve esperienza occupazionale, portarono a casa Lupo.

Lupo era uno dei tanti cani vecchi che stava morendo per via di una malattia grave. Per gli zooiatrici del canile aveva i giorni contati. Avvenne il miracolo almeno per lui! Venne operato dal mio ottimo veterinario di fiducia,e andò tutto bene. Per Lupo c’è voluto del tempo prima che si concedesse totalmente alle persone: al nel lager-canile aveva vissuto per ben dodici anni, quasi tutta la sua vita.

Una circostanza molto tenera … Già. Molte persone credono che adottare un cane anziano dal canile,sia un impresa impossibile e abbia poco senso. Invece si può: basta dare tanto amore, pazienza e determinazione nell’aiutarlo a  reinserirsi.

Parlami di te Chiara. Partiamo dai tuoi studi…Ho raggiunto la maturità con indirizzo umanitario, conseguendo il diploma al Liceo Scienze Sociali con buoni voti. Da lì il mio desiderio era quello di studiare veterinaria alla facoltà dell’Università di Sassari. Ma la situazione economica in famiglia, a seguito della perdita di papà, non me lo permise. Per cui tentai con la facoltà in Scienze Politiche, a Cagliari. Ben presto mi resi conto che non riuscivo ad essere appagata da questo indirizzo e abbandonai gli studi.

Ed è stato in quel frangente che hai cominciato a valorizzare la tua figura nel campo della moda? Più o meno. Sono sempre stata una persona molto estroversa, pronta a relazionarsi con il mondo in qualsiasi occasione e a mettermi sempre in gioco con forza e risoluzione. Nel campo della moda ho avuto la possibilità di essere interprete di me stessa.

Come hai cominciato? Con vari servizi fotografici, fino ad arrivare poi alla prima copertina del magazine della Sardegna “Formula Motori”. Fu una sorpresa per la mia famiglia e gli amici. Il mondo della fotografia è il settore in cui mi trovo più a mio agio ed evidenzio i tratti mediterranei –orientali che ho ereditato da papà.

Concorsi di bellezza? Ho tentato anche il mondo della passerella, con Miss Italia, qualificandomi con la fascia di “Miss Rocchetta Bellezza” alle prefinali nazionali di Salsomaggiore. In assoluto è stata l’esperienza più intensa che ho vissuto. Cinque giorni da sogno. Dopo Miss Italia ho partecipato a Miss Mondo,distinguendomi per due anni consecutivi come prefinalista nazionale per la Sardegna.

Altre esperienze? Ho girato un video musicale della band afroo-reggae “Zaman”. Ho partecipato al casting denominato “Tim6tu” per la realizzazione di una campagna pubblicitaria che andava su tutte le vetrine dei centri Tim, aggiudicandomi il primo posto e quindi diventando testimonial per la città di Cagliari: lo shooting fu girato a Milano,con uno dei migliori fotografi del campo, Mario Gomez.

Cosa farai da “grande” Chiara? Vorrei proseguire un “viaggio” parallelo: sfruttare il mondo della moda finchè sarà attuabile. E poi  perfezionare l’esperienza con i cani ottenuta in questi anni e intraprendere la strada come “educatrice cinofila” e specializzarmi in questo campo che offre delle opportunità molto ampie. Successivamente vorrei prendere il brevetto come “guardia zoofila” in modo da avere più competenze nel controllare la coesistenza dei  padroni con i loro cani e avere quindi voce in capitolo. Ma il mio grande sogno e la più grande ambizione per il futuro rimarrà sempre la gestione di un rifugio tutto mio, dove i cani potranno scorazzare liberi, senza più gabbie ed inibizioni.

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Un commento

  1. Un articolo davvero moto toccante e di grande sensibilità. Credo che l’amore per le persone, cose ed animali, parta da un solo unico punto: il nostro Cuore. La Foto-Copertina è davvero stupenda…..

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