SIT-IN NELL'AEROPORTO DI PISA. IL PESO INSOSTENIBILE DELL'INSULARITA': E' IL FUNERALE DELL'ECONOMIA IN SARDEGNA

giovani emigrati sardi all'aeroporto Galilei di Pisa intervistati da Tiziana Etzo


di Giovanni Deias

L’insularità, per la Sardegna, ha costi altissimi, insopportabili. E’ un macigno che frena la possibilità di trasporto di persone e merci. E’ l’handicap che frena lo sviluppo e che limita la libera circolazione, uno dei diritti fondamentali dell’uomo.

C’è solo una parola che descrive appieno questo tragico scenario: “diseconomia”. E’ la diseconomia che abbatte la capacità economica delle famiglie e dei singoli individui e che, in questo periodo di crisi profonda, ha raggiunto il suo massimo storico.

Dinnanzi a questa situazione diviene necessario chiedere al Governo italiano e alla Regione più attenzione e un atteggiamento costruttivo per ciò che concerne il tema della continuità territoriale aerea e marittima. A essa si deve guardare, su di essa si deve vigilare a meno che non si vogliano spogliare i cittadini dei loro fondamentali diritti e  se non vogliamo già da ora preparare il funerale economico della Sardegna, di una Sardegna agonizzante.

Il Consiglio europeo ha ribadito più volte la necessità di azioni specifiche a favore delle Regioni insulari a motivo dei loro svantaggi strutturali, seri ostacoli per lo sviluppo economico e sociale, nei limiti delle disponibilità di bilancio. A fronte di questo non si può non pretendere  necessarie strategie di trasporto, finalizzate alla riduzione della forbice, che si allarga sempre di più, a svantaggio della Sardegna rispetto al Continente.

Bisogna abbattere questi onnipresenti ostacoli strutturali che continuano a frapporsi   nella piena attuazione di quel sacrosanto principio che è la pari opportunità di circolazione. È evidente che occorre un’azione forte di sensibilizzazione, non solo tra i sardi, ma tra tutti i cittadini europei, poichè gli obiettivi di questa nostra battaglia riguardano tutti, indistintamente.

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Un commento

  1. Grazie Max per la tua costante e puntuale opera di informazione
    un caro saluto
    Gianni

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