PRECISAZIONI DI ROMINA CONGERA SULLA NOMINA DELLA CONSIGLIERA DI PARITA' IN SARDEGNA: "LE MIE SCELTE TRASPARENTI E SERENE"

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di Romina Congera

In riferimento al comunicato stampa dell’assessore Liori, in risposta all’interrogazione della consigliera Barracciu, ritengo sia necessario fare alcune precisazioni. L’assessore Liori afferma che la Consigliera regionale di parità, sia stata indicata “mediante una semplice e diretta scelta nominativa”. Vorrei chiarire questo passaggio evidenziato dall’assessore. La prima consigliera di parità fu nominata, nel dicembre 2003 dal Ministro del Lavoro (Maroni), di concerto con il Ministro per le Pari Opportunità (Prestigiacomo). La nomina diretta del Ministro, avvenne a seguito della partecipazione della dottoressa Luisa Marilotti ad una selezione (pubblicata nella G.U. della Repubblica italiana), resasi necessaria poiché la Regione (Giunte Floris, Pili e Masala) non aveva  provveduto alla designazione della Consigliera effettiva e supplente. La normativa (D. Lgs. 196/2000), infatti, prevede che, in caso di inerzia da parte delle Regioni, si provveda alla nomina diretta da parte del Ministro. In occasione della scadenza del primo mandato di quattro anni,  ho ritenuto, come assessore del Lavoro, di rinnovare la fiducia per un secondo mandato poiché la consigliera Marilotti aveva operato molto bene, ottenendo importanti risultati. Attraverso il suo ufficio, infatti, riuscì ad ottenere la  vittoria presso il Tar Sardegna sul negato part-time per il corpo di polizia municipale del Comune di Cagliari: fu il primo pronunciamento in Italia, da parte di un giudice amministrativo su una causa promossa per discriminazione di genere di natura collettiva. E sempre nello stesso periodo, sulla base dei dati diffusi dal Ministero del Lavoro, la Sardegna era risultata la terza regione in Italia, e la prima nel centro-sud, per numero di casi di discriminazione affrontati (pur essendo l’ufficio della consigliera operante da pochi anni, a differenza di altre e più strutturate realtà).  Non ritenni, pertanto, necessario aprire una selezione pubblica in quanto la competenza era già stata riconosciuta dal Ministero, quattro anni prima, e confermata coi fatti. Ma, nondimeno, le circolari del Ministero consigliano di tener conto, nella scelta delle designazioni, di chi ha già svolto il ruolo di Consigliera di parità, anche per avere una certa continuità in questo importante impegno a favore, non solo delle donne, ma di tutte e tutti i lavoratori che subiscano discriminazioni. Sulla base di queste considerazioni, non ritengo di aver operato in maniera discrezionale attraverso una “semplice e diretta scelta nominativa”ma in maniera trasparente e serena, per il bene comune, considerando semplicemente, questo sì, competenze e risultati ottenuti.

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