LA VOCE DEL CIRCOLO "QUATTRO MORI" DI LIVORNO: LA PROTESTA CONTRO LA SOSPENSIONE EROGAZIONE CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI DEGLI EMIGRATI SARDI


di Antonio Deias

La FASI e i Circoli dal 1996 organizzano progetti e attività con il contributo dell’Assessorato del lavoro della Regione Autonoma della Sardegna in riferimento alla L.R.  n. 7 del 1991. La FASI è espressione dei circoli. La sua base sociale sono i soci dei circoli La sua attività è l’insieme delle attività proposte e realizzate dai circoli. La sua forza è la forza del volontariato dei 20 mila iscritti ai circoli che sono parte dell’associazionismo di promozione sociale presente a livello nazionale. La sua natura e la sua inspirazione, che danno senso al suo operato, sono la solidarietà sociale e la cooperazione solidale. Se questo è il contesto, tutti i Circoli hanno una peculiarità diversa rispetto all’associazionismo nazionale del cosiddetto “terzo settore” . questa peculiarità è la sardità, in termini di legame identitario, di rapporto organizzato con la Sardegna, di finalità; la sua mission è la rappresentanza della Sardegna, la sua promozione, in campo sociale, economico, culturale.

I Circoli e la FASI, in questo contesto, vanno oltre la semplice aggregazione sociale dei loro iscritti. I circoli sono prima di tutto espressione dell’atto consapevole dei soci, cittadini sardi che, per stare insieme pagano una tessera. Questo è un forte valore simbolico e di appartenenza; ma vogliono e devono essere anche sempre più strumento positivo di rappresentanza e promozione della Sardegna. Rispetto al recente passato l’esistenza dei circoli, il loro legame con la Sardegna (Istituzioni e Società civile) si giustificano non più come necessità sociale , assistenza all’integrazione, muto soccorso, ma come organizzazione che è consapevole  di un ruolo politico e culturale di rappresentanza e di promozione. Sono questi fondamenti la base morale e la giustificazione politica dell’esistenza dei circoli, della FASI e anche del loro finanziamento da parte della Regione Sardegna. I circoli rappresentano quindi “luogo di sardità” e contemporaneamente di una nuova cittadinanza nel territorio; sono circoli il cui riferimento è una Sardegna che sta in rapporto con il territorio, con le regioni geografiche e con il mondo. Senza questo rapporto con il territorio (le sue istituzioni e la sua cultura) rischierebbero di diventare ghetti e l’identità assumerebbe una valenza minoritaria, subordinata, potenzialmente razzista. Il valore dei Circoli, è dato dalla comunicazione e dallo scambio. L’identità è mobile, tanto più viva e produttiva quanto più è consapevole di sé nel confronto e nello scambio. La sardità deve essere passato, presente e futuro; ma non solo passato. L’identità dei sardi in Italia (e nel mondo) è il sentimento di appartenenza e contemporaneamente l’idea di ciò che vogliamo essere. Questa autocoscienza può trasformarsi in forza materiale, organizzata, che ci permette un agire collettivo, nel rispetto delle scelte individuali e nei limiti dati dalle culture e dai diritti degli altri.

I nostri  progetti e le  nostre attività sono contenitori culturali durante i quali vengono presentate, nelle nostre città sedi dei circoli, le nostre attività più interessanti: mostre, convegni, dibattiti,presentazione di film e libri sardi, promozione del turismo workshop fra operatori economici, promozione dell’ enogastronomia tipica di qualità. Queste  manifestazioni ricevono frequentemente il patrocinio e il sostegno (sedi, piazze e sale) degli enti e delle istituzioni locali della città in cui la manifestazione si svolge e dove il circolo ha sede. Il circolo diventa così centro culturale della città, non solo dei sardi.

Il  6 Giugno 2012  ( una data da ricordare in negativo) veniamo a conoscenza attraverso  La  Deliberazione della Giunta regionale n. 16/34 del 18.04.2012  e la successiva precisazione a rettifica, in applicazione della delibera regionale sul patto di stabilità. E’ UN VERO DISASTRO  ….. in sostanza “decreta”  la chiusura di molti circoli sardi della penisola e del mondo. Tutti i programmi , i contatti e la parola data con le varie istituzioni locali , comunali, circoscrizionali , con gli artisti , conferenzieri, fornitori di prodotti sardi senza considerare gli impegni e le spese con anticipazioni personali del Consiglio Direttivo e dei soci se ne vanno in fumo … GRAZIE SARDEGNA tanto la faccia, l’onore, la credibilità  mostrata per ora è solo la nostra.

Chiediamo urgentemente la modifica della  Deliberazione della Giunta regionale n. 16/34 del 18.04.2012 con l’obiettivo che le attività dei circoli che riguardano la promozione della Sardegna siano mantenute. Mantenere solo la quota affitto (peraltro ridotta del 20%) significa  rendere iniqua e demotivante la vita del nostro circolo.

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