AGIRE INSIEME PER UNA NUOVA LEGGE: L'APERTURA AL DIALOGO DELL'ASSESSORATO AL LAVORO ALL'EMIGRAZIONE SARDA ORGANIZZATA

l'Assessore al Lavoro Antonello Liori fra i rappresentanti della FASI, Tonino Mulas e Serafina Mascia


di Fabio Meloni – Addetto Stampa Regione Sardegna

Facendo seguito a quanto detto finora in alcune riunioni coi Circoli ed in occasione del Congresso nazionale della Fasi,  l’Assessore regionale del Lavoro, Antonello Liori, volendo confermare il proprio impegno per la stesura di una nuova legge  sui ‘Sardi  nel Mondo’, mi ha incaricato di scrivere per chiedere una fattiva partecipazione in questa fase iniziale del processo legislativo. Perciò, volendo dare anche una tempistica a questa azione, chiedo di inviare, entro il prossimo 31 marzo, suggerimenti, osservazioni, idee e proposte che si ritiene possano essere utili alla composizione della nuova legge.

In attesa del contributo, invio cordiali saluti.

Fabio Meloni Addetto stampa fameloni@regione.sardegna.it

 

COSI’ SI ESPRIME LA F.A.S.I. TRAMITE LE TESI DELL’ULTIMO CONGRESSO

Una nuova legge per l’emigrazione. Una nuova legge deve essere innanzitutto agile, di indirizzo politico e di principi. Per il funzionamento organizzativo si può ricorrere al classico “regolamento” di accompagnamento e ai piani triennali (che potrebbero diventare almeno quadriennali), i quali senza toccare la struttura delle legge possono aggiornare le procedure amministrative. Naturalmente per gli indirizzi programmatici e le attività restano i piani annuali. Anche questi ultimi, visti i tempi politici legati all’approvazione del bilancio e quelli burocratici, se fosse possibile trovare la formula legislativa, andrebbero fatti biennali. Il mondo è cambiato, la società è cambiata, i rapporti tra Sardegna, Italia, Europa e mondo sono cambiati. Sono cambiati anche i circoli, le strutture del movimento degli emigrati. Bisogna valutare questo cambiamento, eventualmente accelerarlo e indirizzarlo meglio. Bisogna salvare ciò che è vivo e moralmente utile del vecchio; bisogna regolare e codificare il nuovo. La L.R.7/91 è una buona legge, come anche quelle che l’hanno preceduta, ma è invecchiata e mostra l’usura del tempo.

Modalità: la legge deve nascere da una diffusa e partecipata discussione sulla nuova realtà dell’emigrazione. Chi fa la legge? Secondo noi deve farla la Commissione consiliare emigrazione ed il Consiglio Regionale, previa discussione e accordo di massima nella Consulta. Quindi Assessore, Ufficio di presidenza e Consulta devono prendere l’iniziativa. Questo lavoro è urgente e può essere accompagnato  da dibattiti in tutte le federazioni. Occorre un lavoro di informazione a 360°, attraverso i mezzi di comunicazione dell’emigrazione e attraverso i giornali e le televisioni sarde. E deve essere coinvolto e pienamente consapevole il mondo della politica. Una nuova legge avrebbe ben poco respiro senza che partiti, sindacati, istituzioni locali, siano consapevoli dell’importanza e dell’utilità di una nuova politica sull’emigrazione, che deve andare insieme a una nuova politica sull’immigrazione, sfruttando anche, per quest’ultima, il nostro patrimonio di esperienza e il successo di una politica di integrazione che non ha cancellato la nostra cultura.

Bisogna rovesciare il rapporto esistente. L’indirizzo di tipo assistenziale è sostituito da un indirizzo prevalentemente culturale e promozionale. La legge deve essere rivolta ai sardi dell’emigrazione tradizionale e ai nuovi sardi fuori Sardegna. Non si parte dal bisogno di assistenza e tutela del lavoratore emigrato e di aiuto all’integrazione fuori Sardegna. Bisogna introdurre invece il concetto di utilità della rete, di ricchezza, di risorse intellettuali e nuove da mettere al servizio della Sardegna. Il finanziamento regionale sostiene la rete dei circoli e il movimento autonomo e volontario degli emigrati, perché, e nella  misura in cui, questi danno il loro contributo alla promozione culturale ed economica della Sardegna. I sardi di fuori si sono assunti da tempo la responsabilità morale di mettere le risorse dell’associazionismo e il loro talento al servizio della Sardegna. La nuova emigrazione intellettuale è destinataria di un messaggio chiaro da parte della Regione: “Vogliamo mantenere i rapporti, vogliamo che voi manteniate i rapporti. La vostra professionalità, la vostra esperienza è importante e utile per la Sardegna”. Si devono istituire nuovi rapporti istituzionali con la struttura regionale, con gli Assessorati alla cultura e al turismo, con gli organismi preposti alla promozione: Sardegna Promozione o Unione Regionale delle Camere di Commercio.

 

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