L'ENIGMA DELLE TARIFFE: PERCHE' I SARDI PAGANO DI PIU' CON LA COMPAGNIA PUBBLICA? NEL CARO BIGLIETTI, LE COLPE DELLA TIRRENIA


di Umberto Aime *

Da e per la Sardegna a bordo delle navi Tirrenia: che estate sarà? È a rischio e di certo non costerà poco. Come tutti gli altri, anche la compagnia pubblica ha tirato su i prezzi: più 30% sul 2010. Per fortuna, non ha esagerato come gli armatori privati, ma ci ha messo del suo. Subito due prezzi per capire meglio: 815,30 euro a luglio sul Civitavecchia-Cagliari andata e ritorno, tratta gestita dalla Tirrenia in regime di monopolio, 990,56 sulla Genova-Porto Torres pubblica ad agosto. Tanto dovrà pagare la famiglia di turisti (padre, madre, due figli sotto i dodici anni e auto al seguito) che ha scelto d’imbarcarsi sulla compagnia nazionale, direzione Sardegna. Non è poco, soprattutto se il confronto è con i traghetti che vanno e vengono, in alta stagione, dai porti concorrenti. Per navigare verso le spiagge della Croazia, ad esempio, la spesa è inferiore di duecento euro e questo fa capire subito quanto ci sarà da sgomitare in questi mesi prima dell’Estate. Detto della follia tariffe, c’è un’altra accusa a carico della Tirrenia: ha aperto in ritardo le prenotazioni, lo ha fatto a metà febbraio, ma solo dopo le pretese della Regione, altrimenti Napoli aveva già scelto il 31 marzo e sarebbe stata un omicidio. Ebbene, in questo mese abbondante di black-out immotivato, nei fatti la compagnia ha lasciato campo libero ai privati. Armatori che senza il peso del calmiere pubblico, hanno dato vita al mostruoso e contestato caro-biglietti: dal 66 al 130% in più. Così, la Sardegna, è finita nella solita giungla. Ancora una volta. Ecco il confronto fra i diversi prezzi sulle tratte dove le flotte dovrebbero farsi concorrenza. Civitavecchia-Olbia (andata e ritorno). La sfida è a tre: Tirrenia, Moby Lines e Snav. A luglio – partenza sabato 9, rientro dieci giorni dopo – il pubblico per quattro persone (due adulti, due bambini, auto gruppo due, cabina esterna in prima classe) offre un pacchetto famiglia di 658,12 euro, 724,12 in pieno agosto. Nel costo, oltre alla quadrupla e all’auto, sui biglietti di andata e ritorno sono conteggiate anche queste voci: oneri vari (33,80), diritti portuali (52,10 o 61,42 a seconda del porto) e prevendita (32,60), per un totale di 118,5. Tutti costi indispensabili, oppure questi misteriosi oneri vari e anche la prevendita sono ormai balzelli istituzionalizzati? Sta di fatto che ci sono e pesano. Sulla stessa tratta i privati sono più vantaggiosi a luglio – 635 euro per Moby e 388 a tariffa speciale con la Snav – mentre ad agosto costa di più (895,10) viaggiare a bordo delle navi della «Balena blu», con la Snav che resta ancora concorrenziale: 662 euro. Genova-Porto Torres (a/r). Qui a confrontarsi sono Tirrenia, Grandi navi veloci e Moby Lines. A tariffa piena, senza entrare nel labirinto degli sconti, su questa tratta affollata e redditizia è la compagnia pubblica a proporre i prezzi migliori a luglio: 694,30 euro contro i 798,78 della Gnv o l’ancora più caro 838,28 della Moby. Ad agosto il naviglio pubblico perde invece il confronto con Moby (ventidue euro in meno a favore della «Balena blu») ma è sempre davanti alla Gnv, che nel preventivo on-line supera addirittura quota mille. Genova-Olbia (a/r). La sfida è ancora a tre: Moby Lines, Tirrenia e Grandi navi veloci. Il prezzo più economico è proposto dalla prima compagnia con 767 euro a luglio, venti euro in più per la flotta pubblica, mentre Gnv dichiara 808. Ad agosto invece è la Tirrenia a mettere in fila tutti i concorrenti: nessuno batte il suo 837,90, comunque sempre caro, con le altre a inseguire con un più 150 euro (Moby) e un più 362 (Gnv). Tariffe residenti. La continuità territoriale è un discorso a parte. Da sempre e giustamente i privati contestano gli aiuti di Stato a favore della Tirrenia, bocciati da tempo anche dall’Unione Europea: è concorrenza sleale. Ma nonostante i cospicui finanziamenti, la compagnia nazionale non sempre pratica le condizioni migliori a favore dei sardi, mentre dovrebbe essere obbligata a farlo proprio in base al contratto sulla continuità territoriale. Così capita che addirittura senza selezionare la tariffa residenti, a offrire i prezzi più vantaggiosi siano gli armatori privati grazie agli sconti su auto e cabine, con un risparmio anche di 136 euro sulle tariffe Tirrenia. Com’è possibile? Perché finora, nel bene e nel male, la compagnia pubblica – oggi in cattive acque – ha fatto quello che ha voluto: nessuno l’ha mai controllata e sanzionata. Con la privatizzazione qualcosa dovrebbe cambiare, almeno questo sperano i sardi e le famiglie di turisti. A meno che tutti insieme, ex Tirrenia e privati, non facciamo cartello e allora sarebbe un disastro.

* Nuova Sardegna

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