INSULARITA' GRAVEMENTE TRADITA: LA NUOVA CONTINUITA' TERRITORIALE PENALIZZA FORTEMENTE GLI EMIGRATI SARDI

Serafina Mascia è vice Presidente Vicario della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia

Serafina Mascia è vice Presidente Vicario della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia


riferisce Serafina Mascia per l’Esecutivo F.A.S.I.

Apprendiamo da notizie di stampa, dell’accordo sulla nuova continuità territoriale per quanto riguarda il trasporto aereo, tra Ministero di Trasporti, Enac e Regione Sardegna pubblicato sulla G.U.del 27-1-2011.

Denunciamo che nel giro di venti giorni raggiungere la Sardegna è diventato un lusso per pochi.

Le compagnie marittime ed aeree stanno di fatto imponendo al popolo sardo isolamento ed embargo. Non si possono non definire altrimenti gli aumenti dal 40 all’80 per cento per i passaggi in nave e le nuove tariffe aeree stabilite nell’accordo le quali, a fronte di tre euro di sconto per i residenti, registrano un aumento di 27 euro per gli emigrati e i non residenti.

Quale organizzazione degli emigrati sardi in Italia siamo profondamente allarmati per queste decisioni ed increduli che le istituzioni sarde abbiano concorso a questo piano sulla continuità territoriale avallandone (o nel migliore dei casi subendone) le gravi ed inevitabili conseguenze: diminuzione del traffico da e per la Sardegna e dunque penalizzazione dell’economia e dello sviluppo dell’isola .

Risultano assolutamente incomprensibili le motivazioni di tali scelte e quali “vantaggi” dovrebbero arrecare. E’ stato infatti concordato che gli emigrati debbano continuare a scontare la loro “libera” scelta di vivere fuori dalla Sardegna pagando il ritorno in visita nella propria isola (per desiderio o necessità) tre volte tanto rispetto a chi vive in Sardegna, come rilevato anche dall’ on. Mauro Pili. La stessa penalizzazione colpisce chi sceglie l’isola per turismo o vi si reca per lavoro.

Come FASI abbiamo da sempre ribadito in occasioni pubbliche, incontri, dibattiti, documenti nonchè nelle manifestazioni di protesta negli aeroporti e porti d’Italia, la necessità che la Regione Sardegna ponesse il problema dei trasporti tra le proprie priorità. Siamo stati auditi sull’argomento presso la Commissione europea a Bruxelles; abbiamo sollecitato ed ottenuto attenzione ed appoggio con migliaia di firme dalla gente e dalle istituzioni delle regioni in cui siamo residenti (primo firmatario del nostro appello è stato il Presidente Emerito della Repubblica, sen. Francesco Cossiga).

Il Parlamento italiano ha approvato vari atti di indirizzo (da ultimo in sede di approvazione della manovra economica estiva 2010) volti all’ottenimento di una tariffa unica da e per la Sardegna in riconoscimento dello svantaggio derivante dalla condizione di insularità. Nonostante tutto ciò e nonostante le nostre richieste in tal senso alla Regione (si veda il comunicato FASI del 12 Gennaio 2011), è stato firmato un accordo che va in senso totalmente contrario.

Sembra ormai chiaro che gli emigrati contano poco ma non tanto meno dei residenti in Sardegna ai quali viene riconosciuto uno sconto di soli tre euro! Siamo pronti a ricorrere contro questo accordo e chiediamo l’appoggio di tutti i sardi residenti in Sardegna e di quelli residenti fuori dall’isola.

Rigettare semplicemente questo accordo non sarebbe tuttavia sufficiente.

Occorre uno scatto di orgoglio del popolo sardo: un vero e proprio patto autonomista che veda uniti la Regione, le Province e i Comuni e tutte le forze sociali ed economiche della Sardegna.

Riteniamo inoltre che i parlamentari sardi di ogni schieramento dovrebbero subordinare il proprio voto favorevole ai provvedimenti attuativi del federalismo, al riconoscimento negli stessi provvedimenti dello svantaggio derivante alla Sardegna dalla condizione di insularità.

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