SAVINA CORRIGA PREMIATA NELLA "SUA" NURAGUS: UNA VITA DEDICATA AL MONDO DELL'EMIGRAZIONE SARDA DALLA LONTANA LIONE

 

la premiazione di Savina Curriga

la premiazione di Savina Curriga


di Antonello De Candia *

Le è spuntata una lacrima, quando è stata salutata da uno scrosciante applauso al termine di un discorso in cui ha ripercorso la sua dura vita da emigrata in Francia, iniziata ad appena 18 anni, giovane sposina che era andata a raggiungere il marito a Lione. Savina Trudu Corriga, la “donna di ferro dell’emigrazione sarda”, si è commossa di fronte ai suoi compaesani che le tributavano questo riconoscimento di “Donna di Nuragus” dell’anno 2010, lei che pure era adusa a ben altri palcoscenici e a tanti riconoscimenti anche in campo internazionale. Già prima che iniziasse la cerimonia ufficiale, con il sindaco Elio Pili, avvolto nella fascia tricolore, e alla presenza dell’Assessore provinciale Piero Comandini, e ad una marea di gente, giovani e vecchi che erano venuti a salutarla, mi aveva confidenzialmente confessato di essere emozionatissima come non mai ed ha cercato di vincere questa emozione fino alla fine e di mantenere il suo rassicurante sorriso che l’accompagna in ogni occasione. E c’è riuscita fino a quando le hanno consegnato il bronzetto nuragico che rappresenta “la donna orante” (un reperto di grande importanza custodito nel Museo Archeologico di Cagliari). Poi non ha potuto trattenere quella “lacrimuccia” che la dice lunga sulla donna tosta, impegnata nel sociale e protagonista di tante battaglie (“sono una femminista, ma non una suffragetta, e sono contro le cosiddette “quote rosa” perché le donne un ruolo, qualunque sia, in politica, nel lavoro, nella vita di tutti i giorni, se lo devono conquistare con le loro capacità, con il loro impegno, non hanno bisogno di regalini!”); una donna che comunque al primo posto ha messo i valori della famiglia (“sono una moglie, una mamma, una nonna e ringrazio mio marito Paolo per avermi sempre consentito di fare le mie battaglie e di potermi impegnare anche per gli altri”). La cerimonia della consegna del premio “Donna di Nuragus” si è svolta nel nuovo Centro Sociale, inaugurato nell’occasione con una mostra fotografica che testimonia il passato di questo importante centro del Goceano. “Finalmente abbiamo un ambiente dove poterci incontrare – ha detto il sindaco –. I lavori per il completamento della struttura e dell’arredo urbano sono prossimi. Ci dobbiamo riappropriare della nostra storia, della nostra identità”. Elio Pili ha quindi ripercorso la storia di questo manufatto, che in origine era una chiesa, quella di san Sebastiano, che alla fine del ’700 fu venduta dal curato alla famiglia Medda che poi la lasciò al Comune per farne un asilo, e ora torna alla comunità come Centro Sociale. Ubicato nel cuore del paese, l’ex asilo (frequentato anche dall’attuale sindaco e da Savina, la cui abitazione, dove nacque, è distante appena una decina di metri) diventerà un luogo di aggregazione per giovani e anziani di Nuragus e sede di importanti manifestazioni già programmate. La cerimonia di premiazione è stata molto sobria: dopo l’introduzione di Francesco Murgia, presidente del Comitato organizzatore, che ha illustrato il significato del premio (“un riconoscimento alle donne di Nuragus, nell’ambito del ruolo della donna nelle diverse società”) e ricordato la vicenda umana di Savina Trudu Corriga, è toccato al sindaco leggere la motivazione e consegnare la statuetta.

* Messaggero Sardo

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Un commento

  1. anna maria Sechi

    ho avuto modo di conoscere Savina, in Consulta, a quei tempi, eravamo le due uniche donne, due di troppo! Sono felice che gli sia riconosciuto l’impegno che ha sempre portato avanti per il bene della comunità sarda di Lione, meno male che, dopo tanto qualcuno ci ha pensato, grazie; Anna Maria

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