SARDEGNA-ATLANTIDE E LE PRIME COLONNE D'ERCOLE: LUNGA INTERVISTA A SERGIO FRAU SULLA RIVISTA EUROPEA "LETTERA INTERNAZIONALE"

 

Sergio Frau

Sergio Frau


di Maria Paola Masala *

Quattro pagine fitte di domande e risposte, tra gli inquietanti Paesaggi planetari di Marc Augé e un racconto di viaggio di Andersen. Quattro pagine per raccontare la lunga conversazione tra Sergio Frau e Biancamaria Bruno: il cuore dell’ultimo numero (interamente dedicato al viaggio) della rivista trimestrale europea Lettera internazionale, fondata nel 1984 da Antonin Liehm e Federico Coen, e diretta dalla stessa Bruno. Il viaggio come travel, travail, fatica. Ma anche voyage, viaje, viaticum, provvista per viaggiare. Nel suo editoriale il direttore cita Saramago, per il quale «il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono». E Santayana, che nel saggio La filosofia del viaggio , tradotto dallo stesso direttore, riconosce agli animali – e agli essere umani – il privilegio di muoversi. Di staccarsi dalle radici per cercare l’altrove. E questo andare oltre è forse la chiave dell’intelligenza. Quella che Lettera Internazionale ci regala, con i saggi di Pico Iyer, Julien Gracq, Alberto Manguel e Henning Mankell, col testo sul dramma “Emilia Galotti” di Paolo Fallai, liberamente ispirato a Lessing, con Maupassant, De Amicis e Wells. La stessa sete di sapere che una decina di anni fa ha mosso Sergio Frau, 61 anni, il più giovane dei fondatori di Repubblica, ad affrontare un viaggio entusiasmante. Un’avventura che lo ha portato a spostare (con l’autorevole sostegno di alcuni studiosi – su tutti Andrea Carandini -) addirittura le Colonne d’Ercole dallo Stretto di Gibilterra al Canale di Sicilia. Il mito della Conoscenza che diventa Il Grande Dubbio (e già la metafora vale la ricerca). E la Sardegna, terra d’origine di Frau, che viene identificata con la mitica Atlantide, sommersa da uno tsunami, lo Schiaffo di Poseidone. Rispondendo alle continue sollecitazioni di Biancamaria Bruno, il giornalista ripercorre il suo viaggio, i testi dai quali ha tratto spunto per le ricerche, Pindaro, Omero, Esiodo. Ed Erodoto, serio, serissimo, sempre pronto a dirti: «Questo lo so per certo, quest’altro me l’hanno solo raccontato, ma purtroppo non sono stato in grado di verificarlo….». Racconta, Frau, delle molte soddisfazioni che coltivare il Grande Dubbio gli ha portato (su tutte i convegni all’Unesco e all’Accademia dei Lincei) ma anche degli attacchi, giunti proprio da un certo mondo accademico della sua terra. Racconta della Sardegna di allora, di quella di oggi, di quella del futuro. Che deve salvarsi dal cemento dei Signori delle Ruspe. Le è bastato il fango dello Schiaffo di Poseidone.

* Unione Sarda

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