SONO 85MILA I SARDI IN GERMANIA. MILLE SONO NELLA CAPITALE: A BERLINO, PER LORO, LA CALAMITA E' IL "SARDISCHES KULTURZENTRUM"

in primo piano Fabrizio Palazzari e alla sua sinistra Alexandra Porcu

in primo piano Fabrizio Palazzari e alla sua sinistra Alexandra Porcu


di Fabrizio Palazzari

Il Sardisches Kulturzentrum Berlin è un’associazione tedesca fondata a Berlino nel 1999 e riconosciuta e sostenuta finanziariamente dalla Regione Sardegna sin dal 2001. È la più giovane delle quindici associazioni affiliate alla “Federazione dei Circoli sardi di Germania”, ha la sede in Eylaustrasse e fa parte di quella rete di 129 circoli sardi che nel mondo svolgono un ruolo storico e strategico nelle attività di sostegno, informazione e promozione delle comunità sarde fuori dalla Sardegna. In Germania, da sempre considerata la locomotiva economica d’Europa, si trova la più grande comunità di sardi fuori dall’Italia e, pur non essendo ancora disponibili dei dati ufficiali, si stima vi risiedano circa 85.000 conterranei, di cui mille nella sola Berlino. In questo quadro generale il Sardisches Kulturzentrum occupa una posizione peculiare con alcuni elementi comuni e altri distinti rispetto alle esperienze degli altri circoli della Germania, la cui costituzione, va ricordato, risale in molti casi agli anni ‘50. Se da un lato anche qui è già presente una seconda generazione di sardi che ha affrontato, come nelle altre località della Germania, gli stessi problemi di inserimento nel mondo linguistico, lavorativo e sociale tedesco, dall’altro è importante osservare come, a Berlino, il movimento migratorio sardo si sia però distinto per una forte eterogeneità in termini di età, occupazione, livelli di istruzione e motivazioni personali. Ne consegue che oggi appare difficile tracciare un identikit del tipico residente sardo-berlinese: ristoratori, artisti, liberi professionisti, impiegati, ricercatori, studenti rappresentano, tutti a loro modo, i tanti molteplici volti dei sardi e delle sarde che hanno scelto di vivere nella capitale un tempo divisa dal Muro e che, a distanza di venti anni dalla sua caduta, è diventata una delle più ambite e vibranti metropoli europee. Una tale diversità e dinamicità non poteva non influenzare profondamente la natura e le attività del circolo stesso. Nato come centro di incontro ha nel tempo raggiunto i circa duecento soci e si è poi evoluto con costanza verso la forma sempre più istituzionalizzata di centro di promozione culturale. Questo impegno gli è valso anche il conseguimento di prestigiosi riconoscimenti come il Candeliere d’Oro della Città di Sassari nel 2006 e il Premio Maria Carta nel 2007. Oggi l’associazione continua il suo cammino tra modernità e innovazione. Le sfide più importanti sono l’allargamento della partecipazione, il soddisfacimento di tutte le richieste nel rispetto delle risorse finanziarie disponibili ma spesso bloccate a causa dei ritardi dei contributi regionali e, infine, la necessità di dotarsi di una governance interna capace di coniugare la sua natura volontaria e democratica con quei requisisti di efficacia ed efficienza che, in una città capace di offrire più di seicento eventi culturali al giorno, sono fondamentali per avere successo. Nel nuovo Consiglio direttivo, eletto nel novembre del 2009, il numero di donne e laureati è molto elevato come mai era accaduto prima e i ruoli della presidenza e della vice-presidenza sono ricoperti da soci aventi meno di trentacinque anni. Per quanto riguarda la comunicazione, il profilo Facebook del circolo ha di recente superato i cinquemila iscritti ed è in fase di completamento una versione rinnovata del portale internet. Creare ponti tra Berlino e la Sardegna, cooperare con altre organizzazioni e offrire opportunità di crescita e di promozione alla cultura sarda sono alcuni dei leitmotiv più importanti dell’associazione. Tra le attività degli ultimi sei mesi spiccano l’importante intesa di collaborazione con l’università di Sassari nell’ambito del Programma Erasmus Placement; l’organizzazione, in collaborazione con la federazione dei Circoli sardi, del convegno nazionale dei delegati giovani della Germania; il supporto logistico e promozionale per la realizzazione del Brinc@ Berlin Festival insieme all’associazione “Che Torni Babele” di Bologna (straordinario evento musicale con otto giovani gruppi sardi per la prima volta in tournèe all’estero ); l’organizzazione della mostra “Genau!Sardinia” (www.genau.sardanet.de) dedicata all’arte sarda contemporanea e, infine, la realizzazione di un’indagine sul mondo degli artisti sardi a Berlino condotta insieme a due tirocinanti dell’università di Cagliari. Non manca in tutto questo la consapevolezza delle grandi difficoltà che la Sardegna sta attraversando e i cui effetti sono visibili anche lungo le rive della Sprea. L’emigrazione, infatti, non si è interrotta e la stagnazione del mercato del lavoro nell’isola, unita alla ricerca di un più basso costo della vita, spinge ancora oggi tanti giovani a pensare di trasferirsi a Berlino. Allo stesso tempo però, i casi di coloro che ritornano e la presenza di diverse piccole e medie imprese sarde ,che si propongono al mercato tedesco, mostrano un dinamismo e una vivacità imprenditoriale che, dalla Sardegna, si percepiscono con difficoltà.

Il consiglio direttivo del Sardisches Kulturzentrum Berlin (sede di Eylaustrasse) è composto dai seguenti membri: presidente Fabrizio Palazzari (originario di Carbonia), vicepresidente Alexandra Porcu (Münster), tesoriere Patrizia Diana (Cabras), segretario Ida Maria Macis (Villagrande), consiglieri: Alessandro Di Todaro (Cagliari), Tiziana Grecu (Siniscola), Vincenzo Sanna (Cagliari). L’età media dei componenti il direttivo è di 44 anni.

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3 commenti

  1. Fabrizio Palazzari (Berlino - Germania)

    Caro Massimiliano,
    Grazie a te per la disponibilità e per l’opportunità offertaci di avere visibilità su Tottus in pari.
    Ho apprezzato inoltre l’ attenzione con cui hai adattato il titolo dell’ articolo originario: traspare adesso correttamente che il Circolo di Berlino è la “calamita” dei sardi a Berlino e non di tutta la Germania come poteva invece erroneamente emergere all’inizio.
    Approfitto dell’occasione per chiederti se, dal momento che molto presto lanceremo il nostro nuovo portale web 2.0, potremmo eventualmente riportare alcuni vostri articoli dedicati ai circoli della Germania (ovviamente citando la vostra fonte e inserendo il vostro link).
    Complimenti per lo sforzo editoriale che portate avanti nel far conoscere il mondo dell’emigrazione sarda organizzata!
    A presto

  2. salve .non so a chi rivolgermi x trovare lavoro in germania .qui si fa la fame . e sono deciso di partire e lasciare la famiglia in sardegna dalla disperazione .mi poteta indirizzare voi x favore . x ora grazie e scusate . distinti saluti

  3. Buongiorno,
    AVREI BISOGNO DI UN AIUTO URGENTE. PURTROPPO SON PARTITO IN GERMANIA IERI NELLA ZONA DI HORUMERSIEL, ARRIVATO AL PORTO, IL DATTORE DI LAVORO MI HA DETTO CHE MI FACEVA FARE LA NOTTE MA L INDOMANI (QUINDI OGGI), DI CERCARMI LAVORO…MOTIVAZIONE:" PERCHE PARLO TROPPO E FACCIO FOTO".
    SONO ANDATO IN ALCUNI RISTORANTI MA NNT DA FARE, MI HANNO CONSIGLIATO DI ANDARE A BREMEN….ORA HO CAMERA IN HOTEL, MA NON POSSO STARCI TANTO PERCHé NN HO ABBASTANZA SOLDI ….AVEVO PREVISTO LAVORO CON VITTO E ALLOGGIO….MA N è ANDATA, MA CON IL VOSTRO AIUTO MI SENTO Più SPERANZOSO.SPERO DI RICEVERE QUANTO PRIMA UNA VOSTRA RISPOSTA. ANTICIPATAMENTE RINGRAZIO
    MANUEL

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