IL RAPPORTO 2010 DELLA BANCA D'ITALIA, DISEGNA UN'ISOLA FORTEMENTE IN CRISI. BACCHETTATE ALLA REGIONE SARDEGNA

sorge il sole in Barbagia. Quando sarà così, non solo metaforicamente, anche in tutta la Sardegna?

sorge il sole in Barbagia. Quando sarà così, non solo metaforicamente, anche in tutta la Sardegna?


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Ora a regnare è soprattutto l’incertezza perché, sebbene a partire dal 2010 i segnali di recupero a livello nazionale non manchino, in Sardegna restano comunque molto deboli. Il sistema sardo, che pure non navigava in buone acque, ha visto aggravare la sua situazione a partire dalla crisi globale del 2008. Tra i settori più colpiti c’è soprattutto il commercio internazionale, e in particolar modo la chimica  di base e l’industria in generale. Peggiorato anche il settore delle costruzioni, mentre nel commercio, le vendite degli esercizi commerciali si sono ridotte del 2,5%, la flessione più alta registrata in Italia dopo la Basilicata.  Quello dei servizi è l’unico comparto che ha registrato una certa tenuta. Da segnalare il dato positivo registrato dal turismo, che vede gli arrivi sull’isola aumentati del 2% mentre le presenze sono diminuite dell’1%. Un modo positivo di reagire alla crisi che vede i turisti fare vacanze più corte, ma aumentare di numero, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri. Se però il flusso dei passeggeri è aumentato del 4,8%, così non è per quello delle merci precipitato del 17,4%, vittima anch’esso della crisi generale. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, i dati della Banca d’Italia mettono in risalto un calo medio dell’occupazione pari al 3%. La riduzione più rilevante riguarda il settore dell’industria, più direttamente colpita dalla recessione internazionale, ma in generale il tasso di disoccupazione registrato dai dati ufficiali è del 13,3%, arrivato fino al 15,4% negli ultimi tre mesi del 2009. Una percentuale che tiene conto anche dei cassintegrati e dei cosiddetti “scoraggiati”, cioè i moltissimi che il lavoro non lo cercano nemmeno. Di conseguenza, nel 2009, la crescita dei prestiti concessi alle famiglie sarde hanno subito un netto calo, passando, su base annua, dal 6,6% del 2008 al 3,4% del 2009. Sempre per quanto riguarda le famiglie, sono aumentati i loro depositi bancari, cresciuti nel 2009 del 4,1% rispetto all’anno precedente, dato causato dalla forte propensione al risparmio di questi ultimi tempi. Per quanto riguarda invece i prestiti alle imprese, per quelle considerate ad alto rischio l’accesso al credito ha subito un forte decremento, al contrario dei prestiti concessi alle aziende considerate a rischio medio o basso. Secondo Bankitalia, però, la colpa non è tutta della crisi mondiale, che pure ha giocato un forte ruolo in questo quadro a tinte fosche dell’economia isolana. “Nel Mezzogiorno, Sardegna compresa, le recenti politiche regionali di sviluppo hanno portato a risultati deludenti – spiegano quelli di Banca d’Italia – soprattutto a causa della frammentazione degli interventi e per l’enfasi posta su aspetti prettamente localistici. Inoltre, non si è avuto modo di verificare a fondo la reale efficacia degli strumenti pensati per la crescita della Regione”.

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