A Padova, il risultato del progetto delle interviste in limba volute dalla F.A.S.I.

di Anna e Antonello Argiolas (nella foto Paolo Pillonca, Bachisio Bandinu, Lucia Baire, Tonino Mulas, Simone Pisano)

 

Si è svolto a Padova il Seminario di studio sui risultati del progetto delle interviste in Limba. Un dibattito sullo stato di conservazione della lingua sarda nell’emigrazione e documentazione di storie di vita per un archivio della memoria. Relatori: Bachisio Bandinu, comitato scientifico, antropologo e scrittore; Paolo Pillonca, comitato scientifico, scrittore e poeta; Serafina Mascia, vicepresidente FASI; Lucia Baire, Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. Coordinatore Tonino Mulas, Presidente della FASI. Con la partecipazione di Giuseppe Corongiu, direttore lingua e cultura sarda Regione Sardegna, Antonina Scanu, direttore generale Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Regione Sardegna e  di Giovanna Corda ex Parlamentare Europea; hanno partecipato inoltre i Presidenti dei Circoli del Nord Est e i circoli di Magenta, Pavia, Roma e Milano e i coordinatori di Circoscrizione. Dopo il saluto iniziale del Presidente del circolo di Padova, Paolo Rosaspina, il Presidente della FASI Tonino Mulas ha illustrato il progetto iniziato 2 anni fa, sottolineando l’importanza di conservazione della memoria che i circoli devono continuare  a raccogliere. E’ Intervenuto l’On. Andrea Colosio, Ass. alla Cultura del Comune di Padova che esprime grande apprezzamento  per la grande amicizia che lo lega a Serafina Mascia  e per l’impegno che la comunità sarda mette in atto nel territorio e valorizza l’autonomismo sardo e quello del Veneto che ha forti legami con la Sardegna. L’Ass. Lucia Baire, portando il saluto di tutta la Sardegna in lingua sarda, si dichiara orgogliosa di vedere la comunità sarda bene inserita nella realtà locale pur conservando gelosamente la sua identità: "i sardi si fanno onore ovunque con la loro operosità". Poi rivolge il pensiero ai militari presenti in Afghanistan che fuori dall’isola svolgono un lavoro di sacrificio e dedizione e recita un verso dell’inno della Brigata Sassari. "Il distacco dalla Vostra terra, continua l’Assessore, non è stato vano ma è servito ad arricchire il vostro patrimonio culturale". Si rende disponibile a lavorare con gli emigrati sardi con progetti comuni che riguardino l’inserimento della lingua sarda nelle scuole, borse di studio ai ricercatori sulla lingua, come conservazione dell’identità di popolo. Simone Pisano, coordinatore del Progetto illustra nello specifico il lavoro che è stato fatto dai circoli (circa 180 interviste) che andranno a formare l’archivio della memoria e vengono proiettate alcune di esse, secondo lui più significative… Bachisio Bandinu sottolineando che "la memoria è qualcosa che ci appartiene". I racconti di vita vissuti intensamente sono "analisi antropologica profonda, analisi psico-linguistica, emozioni e drammi dell’esodo": essi evidenziano varietà di linguaggi. In questi ultimi anni certe parole originali però si sono modificate. Bisogna fare ricerche per riportare all’uso quotidiano le parole sarde ormai dimenticate. Paolo Pillonca, come di consueto saluta e relaziona in lingua sarda. Citando Tito Livio, dice che la lingua è "la prima identificazione di un popolo" e "La terra è più importante di ogni altra cosa: il distacco dalle sue radici è sempre drammatica". Cita il ritorno di Ulisse a Itaca… Dice Giovanna Corda: "Oggi sono venuta per voi dal Belgio dove attualmente vivo, ma io sono nata in Sardegna e sono sarda". Per lei parlare il sardo è cosa normale: attraverso la lingua è riuscita a vivere lontano dalla sua terra  restando attaccata alle sue radici culturali. Si rivolge all’Ass. Baire chiedendo di fare di tutto per la conservazione della lingua sarda. E dice: "parlo in sardo pure ai miei nipotini insegnando loro le antiche cantilene". Serafina Mascia rammenta come oggi i nostri circoli hanno un nuovo obiettivo diverso da quello di 30 anni fa: promulgare la lingua sarda, attraverso ogni mezzo anche con la musica, parlando tra di noi in sardo, promuovendo dei corsi in lingua sarda, e per l’occasione invita un socio  a leggere una poesia in sardo. Infine conclude l’ass. Lucia Baire rimarcando  la  disponibilità del suo assessorato a iniziare una collaborazione senza confini  né fisici né ideologici. Vista l’importanza degli argomenti emersi oggi, speriamo davvero in una collaborazione  costruttiva fra la F.A.S.I. e la Regione Sardegna.        

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Un commento

  1. Parafrasando Il Sommo Poeta mi viene in mente questo auspicio: “E a dir di Lingua Sarda e di Sardigna/ le lingue nostre mai si sentan stanche!” Albix

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