Presentanto il documentario "Sardegna Isola Parco" al "Su Nuraghe" di Biella

di Maria Cristina Cocco

È molto emozionante per me tornare in questo Circolo dopo tanti anni, almeno venti, credo. Emozionante, bello e, allo stesso tempo, molto triste, perché tra di noi, purtroppo, non c’è più mio padre. È stato uno dei fondatori di questo Circolo, l’ha amato e ha dedicato il suo tempo libero per la sua creazione, avvenuta proprio nei giorni della mia nascita. È stato proprio il legame con la terra d’origine, la voglia di portarsi sempre nel cuore un pezzo di questa magica Isola che è la Sardegna, a far nascere il desiderio di avere un posto dove sentirsi sempre a casa. Per lavoro viaggiava molto e girando il mondo era sempre orgoglioso di trovare in un paese straniero un circolo sardo, un cuore sardo che batteva nei posti più lontani. Io sono solo mezza sarda, l’altra mia metà è biellese e, purtroppo, in Sardegna ci sono stata poco, solo per le vacanze estive. Ma è una terra meravigliosa, ricca di un fascino selvaggio e misterioso che ti cattura. A rubarti il cuore non sono, secondo me, solo le classiche mete di vacanza piene di turisti, ma le meraviglie che scopri ad ogni angolo, i posti "normali", lontano dalle guide turistiche. È lì, fra le maestose dune accumulate da forti venti di maestrale, il mare limpido e cristallino, il paesaggio che si modifica ad ogni curva, che la Sardegna ti fa innamorare. Il documentario intitolato "Sardegna Isola Parco" è un magnifico esempio di questa Sardegna ancora troppo poco conosciuta, una Sardegna ricca di natura, pulsante di vita e di storia. Il film mostra alcune tra le più suggestive località dell’isola e si snoda tra meraviglie naturali e antichissime creazioni dell’uomo, un contrasto magico ed irresistibile, che ci stupisce per la sua imponenza e per la sua semplicità.

Riscopriamo insieme al regista i magici colori della natura attraverso le immagini del Parco del Gennargentu, ripreso nello splendore della stagione primaverile e, per contrasto, nel corso del freddo inverno, imbiancato dalle abbondanti nevicate. Il maestoso canyon di su Gorroppu ci regala, invece, una rappresentazione della forza, della grandiosità, dell’imponenza della natura. Con le sue strette ad altissime pareti rocciose, è un monumento naturale per eccellenza, un concentrato di ambiente selvaggio e primordiale. Per concludere questa prima parte del viaggio passiamo attraverso la gola di Tiscali con il suo antico villaggio nuragico che risale a più di tremila di anni fa.  Ci spostiamo quindi ad esplorare i tratti costieri, molto caratteristici, tra i più belli del Mediterraneo, le cale e i fondali marini, resi spettacolari da un mare trasparente, il golfo di Orosei. Passiamo poi a visitare alcune grotte di mare come quella di Alghero dove nel promontorio di Capo Caccia si trova una vera perla della natura, la Grotta di Nettuno, una di quelle meraviglie che affascinano e lasciano un ricordo indelebile in coloro che hanno la possibilità di conoscerla e la grotta, ancora viva, di Su Murmuri scavata nel Tacco di Ulassai. Il nostro viaggio prosegue nel territorio del Sinis alla scoperta prima del parco del Montiferru-Sinis, caratterizzato da un grande sistema di dune e da una miriade di stagni salmastri che ci regalano un paesaggio  di una bellezza incontaminata e suggestiva, con l’alternanza degli immobili specchi d’acqua e dei piatti terreni coltivati, poi dell’antica città di Tharros, fondata in epoca fenicia, del Museo della Tecnologia Contadina a Santulussurgiu, e delle numerose lagune dell’area marina  protetta del Sinis, ricchissime di specie avicole protette. Il silenzio quasi irreale del parco della giara di Gesturi soprannominato "Isola nell’Isola", per le sue caratteristiche uniche morfologiche, della flora e della fauna, che la rendono un luogo magico; con i suoi meravigliosi scenari naturali e gli ultimi cavallini selvatici di tutto il Continente Europeo fanno da chiusura al nostro piccolo viaggio.

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