Il circolo "San Salvador da Horta" di Barcellona accoglie la Madonna di Bonaria

di Giorgio Catolfi Salvoni

Un ritorno alle origini. Era dal lontano 1370 che la  Madonna di Bonaria mancava dalla sua città natale, che abbandonò per un lungo e miracoloso viaggio in mare con il Golfo di Cagliari come destinazione finale. La leggenda racconta di una cassa contenente il simulacro della Vergine, naufragata nelle acque del capoluogo sardo, che ebbe il merito di purificare con la sua "buona aria" una zona in quei tempi insalubre ed infestata dalla piaga della malaria. Per contro, la storia racconta del nobile sardo Carlo Catalano che nel ‘300 si recò nella capitale della Catalogna per portare alcuni messaggi, rimanendone talmente affascinato da divenire padre mercedario e, una volta tornato a Cagliari, fondarvi il santuario di Bonaria. A rafforzare la rievocazione storica si aggiunge il principe Alfonso d’Aragona, il condottiero della spedizione per la conquista della Sardegna, che nell’ anno 1323 costruì intorno al  santuario di Bonaria una cittadella fortificata dove si accamparono le sue truppe. Infine, il fondatore dell’ Ordine dei Mercedari, Pietro Nolasco, iniziò proprio a Barcellona a dedicarsi alla redenzione degli schiavi deportati nelle terre saracene. Il primo centenario della proclamazione della Vergine a patrona della Sardegna ha rappresentato l’occasione ideale per portare a termine il ricongiungimento della Madonna di Bonaria con la sua terra d’origine, attraverso un pellegrinaggio che ha visto implicati, dal 21 al 28 maggio scorso, oltre 800 fedeli, che hanno accompagnato il simulacro nel suo viaggio in mare verso il porto della capitale catalana. Sono stati giorni di intensa devozione: dopo lo sbarco, la Madonna è stata portata in processione da oltre mille fedeli nella Basilica Gotica di "Santa María del Mar", dove é stata officiata la Santa Messa dal responsabile dei Padri Mercedari Giovannino Tolu assieme al cardinale di Barcellona Lluís Sistach. Successivamente, il simulacro è stato custodito presso la Basilica dedicata alla patrona della Catalogna, la Virgen de la Mercé,  destando la curiosità dei numerosi fedeli catalani, per poi trasferirsi nuovamente al Porto, dove le funzioni religiose culminarono con la messa all’aria aperta ed allietata dal suono delle launeddas. Nonostante l ‘aspetto religioso sia stato prevaricante, il pellegrinaggio è stato anche l’occasione per favorire uno scambio di conoscenze tra la popolazione sarda e quella catalana, da sempre legate da profonde affinità storiche e culturali. Numerose manifestazioni folcloristiche hanno avuto luogo durante il soggiorno barcellonese della Vergine e dei suoi devoti fedeli, così come sono state organizzate alcune mostre mercato di prodotti tipici sardi e l’esibizione dei "fassonis", le antiche imbarcazioni di origine preistorica tipiche della zona di Oristano. La delegazione dell’ Associazione degli Emigrati Sardi a Barcellona " San Salvador da Horta", composta dal suo fondatore ed attuale presidente onorario, l’avvocato Raffaele Melis, e dalla neopresidentessa Lucia Scanu, ha collaborato attivamente al programma del pellegrinaggio, soprattutto grazie ad un’ intensa attività di passaparola dei propri soci che ha permesso di far conoscere l’evento alla comunità catalana, presente numerosa alle funzioni religiose e agli altri momenti di contorno del pellegrinaggio: tra questi, si contano oltre un migliaio di catalani che visitarono il museo allestito all’ interno della nave denominato "Villaggio Sardegna Barcellona", un’ ampia esposizione di prodotti artigianali e lavori tipici sardi. L’Associazione ha inoltre fatto da collante tra le varie istituzioni, favorendo gli incontri tra le diverse personalità politiche presenti all’ evento  ( tra questi, il sindaco di Cagliari Emilio Floris ed il Presidente della Provincia Graziano Milia) con le autorità locali, gettando le basi per la creazione di  sinergie con una città che gode di un posizionamento consolidato e di un marchio turistico apprezzato in tutto il mondo, un modello di sviluppo che Cagliari cercherà di carpire e mettere in pratica per poter esercitare finalmente il ruolo di protagonista nel Mediterraneo che da sempre gli compete. Spiritualità, Festa, Meditazione, Confronto tra due città con molte cose in comune ma dalla mentalità differente: sono questi gli attributi principali del ritorno della "Mamma della Sardegna" agli "iberici lidi". In ogni caso, rimarrà per sempre, a noi tutti emigrati sardi a Barcellona, cattolici e non, l’emozione di aver potuto ricevere la visita dell’icona più rappresentativa della nostra Isola, la Madonna di Bonaria.

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Un commento

  1. Rafaelle Melis (Barcellona)

    Stiamo per proporre alla Regione un incontro a Barcellona dei responsabili dell’associazionismo degli emigrati sardi in Europa. A no si biri. Raffaele Melis Pilloni

    Consultore per i sardi emigrati in Spagna.

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