Al circolo sardo di Milano, la prima tappa italiana del progetto "Le strade del tempo"

di Mariella Cortès

(nella foto: Francesco Ledda, Pierangela Abis, Mariella Cortès)

 

E’ il circolo sociale culturale di Milano a far da aprifila italiano al progetto "Le Strade del tempo" partito in Svizzera lo scorso febbraio. Il 30 maggio un folto pubblico ha ripercorso, nella suggestiva sede di Piazza Duomo, nel corso della conferenza presieduta dallo storico dell’arte Francesco Ledda, i passi dei pellegrini nell’Isola. La presidentessa Pierangela Abis ha scelto il percorso che dai primissimi secoli dopo Cristo conduce sino all’epoca medioevale quando compaiono i primi ordini monastici. Dai primi cristiani esiliati ad metalla, al lavoro forzato nelle miniere sarde,  sino ai primi papi sardi e alle lettere di Papa Gregorio Magno che parlava di un popolo "che ancora adora i legni e le pietre" si è arrivati sino all’epoca medievale quando si diffonde il cosiddetto monachesimo eremitico. La presenza di importanti ordini monastici in Sardegna ebbe conseguenze sul piano religioso e culturale e influenzò le decisioni politiche in età giudicale. Di fatto rimangono ancor oggi i segni tangibili della presenza di percorsi dei pellegrini evidenziati dalle planta pedis e altri simboli incisi sui muri delle chiese e dalla devozione, ancor oggi fortemente sentita, per i martiri locali il cui culto affonda le radici proprio nei primissimi secoli del cristianesimo.  Lo scopo del progetto "Le strade del tempo" è anche quello di proporre degli itinerari alternativi per chi viene in vacanza nell’Isola o ci torna come padrone di casa. Al termine della conferenza, in occasione della recente edizione della Cavalcata Sarda è stato proiettato un video- fotografico con immagini della kermesse e si è fatto dono alla biblioteca del circolo del testo di Nicola Tiole con i dipinti dei costumi della Sardegna e, congiuntamente a due cartografie dell’Isola, della poesia "A tie Sardigna" del poeta Montanaru.

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