Esplosione di gusto e colori al "Su Nuraghe" di Biella con "is guefos di Teulada"

di Battista Saiu

 

Nelle sale del Circolo Culturale Sardo di Biella, successo per l’atteso nuovo appuntamento con i Sapori di Sardegna. Generose e instancabili, le donne di Su Nuraghe hanno voluto abbellire con fiori di carta colorata il grande cestino di asfodelo, in cui hanno riposto in una piacevolissima composizione policroma "is guefos di Teulada", i dolci di pasta di mandorle da loro realizzati per l’appuntamento a tema che, con cadenza mensile, anima una delle tante serate dell’Associazione dei Sardi di Biella. Il compito era stato affidato a Costanza Mura, sarda di seconda generazione (padre di Sassari e madre di Isili), nata a Roma nel 1965 e arrivata nel 1973 a Biella, città alpina dove ha incontrato Umberto di Teulada dal quale ha avuto due figli. Come molti di quelli che son nati fuori dall’Isola o che l’hanno dovuta lasciare molto presto, ama tutta la Sardegna, svincolata dall’ombra di un solo campanile. Proprio dall’amore per tutta l’Isola compreso il luogo di origine del marito, è nata l’idea di realizzare una specialità ben diffusa in tutto il territorio, scegliendo opportunamente la variante gastronomica del Sulcis-Iglesiente, quella tipica dei "Maurredos". Gli abitanti del Sulcis e molti della Provincia di Iglesias, vengono comunemente indicati – da alcuni con malcelata superiorità – col nome di Maureddos, a significare – secondo certe fonti – una lontana origine africana delle attuali popolazioni sarde provenienti dalla Mauritania, nome con cui anticamente si designava il territorio corrispondente all’attuale Marocco e a parte dell’Algeria. Per realizzare "is Guefos", Costanza Mura si è avvalsa di ricette teuladine scritte e orali conosciute e tramandate dalla famiglia del marito e – attivando antichi rapporti solidaristici – dell’aiuto concreto di Bruna e di Elena. Oltre agli ingredienti, durante la presentazione della ricetta sono stati ben evidenziati alcuni tratti della cultura materiale ed immateriale.

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