Storie di Sardegna: Cala Luna di quale comune è? Dorgali o Baunei?

di Gianfranco Pintore

 

 

Ilune, o come la ribattezzò un fantasioso funzionario forse piemontese, è una delle spiagge più belle del Mediterraneo e averne la giurisdizione non è un dettaglio minimo. Da decenni, senza per altro venirne a capo, se la giocano i comuni di Dorgali e quello di Baunei. La questione è ben lontana dall’essere risolta, anche se il sindaco del primo paese canta vittoria per una decisione della Regione che affida "la concessione in esclusiva per un anno al Comune di Dorgali del pontile di Cala Luna". La concessione temporanea del pontile è trasformata dal sindaco in riconoscimento del fatto che tutta la spiaggia è del suo paese. Questo gli serve per abolire il ticket che Baunei aveva imposto ai turisti che sbarcavano a Ilune, anche per contingentare il numero di persone che nei tre mesi estivi si riversano sulla spiaggia. Personalmente non mi entusiasma il fatto che Ilune sia nella giurisdizione di Baunei o di Dorgali. Anche perché, sarà pur vero che il sindaco dorgalese (questa è la sua decisione) abolirà il ticket per l’approdo al pontile, ma gli sarà difficile impedire che Baunei lo applichi a chi dal pontile sbarchi sulla spiaggia.
Alcuni amministratori di Dorgali sono stati abilissimi in tutti questi anni a montare contro l’avversaria Baunei una campagna contraria. Lo hanno fatto con l’aiuto di cronisti che si sono comportati più da addetti-stampa del Comune che da mediatori di notizie e con il soccorso di alcuni ayatollah dell’ambientalismo il cui compito è stato, negli anni, quello di togliere credibilità ambientalista ai baunesi. Si è arrivati, molto recentemente, ad esibire un vecchio accordo fra i sindaci dei due paesi, sulla base del quale il sindaco di Baunei avrebbe riconosciuto la giurisdizione di Dorgali su tutta Cala Luna. Nessuno, a quel che so, si è chiesto quale valore potesse avere l’ipotetico accordo, posto che l’accertamento dei confini è procedura un po’ più complessa di una stretta di mano. Dicevo degli ayatollah dell’ambientalismo che per un paio di anni hanno denunciato gli scempi commessi dalla "Cooperativa Cala Luna che da ventuno anni opera nell’omonima cala ai confini con il territorio di Dorgali" (giugno 2000). E addirittura hanno denunciato alla magistratura "opere abusive imputabili all’amministrazione comunale di Baunei che ha la detenzione e il possesso dei suddetti fondi" (febbraio 2000). A me capitò di vedere "gli scempi" commessi a Ilune: una dozzina di piccole piattaforme di cemento, ben nascoste dietro il punto di ristoro della Cooperativa e ben lontane dalla spiaggia, che servivano per altrettanti casotti di legno per chi lavorava lì". Altro "scempio" fu lo sfoltimento dei cespugli di rovo cresciuti dall’autunno alla primavera. E ancora una piccola parabola nascosta dietro l’antica dispensa che serviva a chi faceva la guardia alla spiaggia per non essere tagliato fuori dal mondo.
Gli amministratori di Dorgali, a quel che si sa, non contestarono le denunce degli ayatollah, sostenendo, come fanno oggi, che Ilune è nella loro giurisdizione e non in quella di Baunei. Lasciarono fare. Forse, ma è solo una malignità, perché di Cala Luna vogliono solo i benefici, non gli oneri. Una politica turistica fortemente espansiva, malgrado la non grande estensione di spiagge, ha fatto sì che il rapporto fra villeggianti e territorio sia sproporzionato. Lo spazio vitale è limitato e ne è necessario molto altro: dal villaggio di Gonone parte una grande quantità di battelli verso le spiagge della costa di Baunei, da Ilune a Sisine a Mariolu a Goloritzè. Gran parte del guadagno, com’è intuibile, resta ai battellieri e ai negozianti di Gonone che approvvigionano i turisti.  Molto marginale è l’indotto per Baunei, privo di posti letto (poche centinaia in decine di chilometri di costa) e dotato soltanto di qualche punto di ristoro, per altro oggetto di campagne mediatiche di inaudita grossolanità, come nel caso della completamente inventata "
Strada per Cala Sisine". Forse anche di qui, la decisione del Comune di Baunei di istituire un ticket per chi sbarca a Ilune. Come dire: lasciate anche a noi la possibilità di godere del nostro patrimonio ambientale. L’errore del Comune di Baunei è, credo, quello di non essersi dotato di un addetto stampa capace come quello della concorrenza, bravo e con le giuste entrature in quotidiani che (stavo per dire informano) formano l’opinione pubblica.

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