Volontari sardi in Abruzzo. Studenti abruzzesi negli atenei sardi

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Lo "scambio" è sbilanciato ma giusto e doveroso: 480 sardi in Abruzzo, in quattro turni da 120 uomini, per contribuire ai soccorsi; e 50 studenti abruzzesi ospitati negli atenei sardi a spese della Regione, per completare l’anno accademico. Sono solo alcune delle iniziative messe in campo dalla Sardegna dopo il terremoto che ha sconvolto L’Aquila e i paesi vicini. C’è anche quella del sindaco di Cagliari Emilio Floris, sposata dal presidente dell’Anci regionale Tore Cherchi: un emendamento da proporre nella finanziaria 2009 per consentire ai comuni isolani di manifestare concretamente la propria solidarietà. Ci sono la Provincia di Cagliari e quella del Medio Campidano che mettono a disposizione mezzi e uomini, in particolare tre psicologi dell’emergenza: gli stessi che hanno fatto esperienza sul campo a supporto della popolazione di Capoterra, colpita dal nubifragio nello scorso ottobre. E poi le iniziative delle diocesi, a Cagliari e Oristano.

Con Ugo Cappellacci a Roma, impegnato nella conferenza straordinaria Stato-Regioni, spetta all’assessore regionale all’ambiente Emilio Simeone spiegare il lavoro della Giunta: sono 100mila gli euro stanziati per permettere la partenza e l’operatività immediata della colonna mobile isolana. Pronta a partire, spiega Simeone, ma si attende il via libera della Protezione civile nazionale: «Siamo in attesa della chiamata da Roma», spiega, «ma i nostri 480 uomini, 120 per turno, sono pronti a partire sin da subito. Per il tipo di interventi richiesti, siamo ampiamente attrezzati. Aspettiamo solo l’ok». Dalla Sardegna partiranno unità cinofile, mezzi e attrezzature per la movimentazione delle macerie, autobotti per il trasporto di acqua potabile, un ambulatorio mobile, ambulanze, una cucina da campo, torri faro, gruppi elettrogeni, tende da campo, strutture mobili per l’allestimento di postazioni mediche avanzate e altre attrezzature per la logistica.

Per l’assistenza alle popolazioni sfollate, anticipa la Regione, il contingente sardo è dotato di cucine da campo in grado di preparare e servire non meno di 200 pasti l’ora. L’equipe del 118 è composta da 15 professionisti, fra medici e infermieri specializzati: «Ringrazio sia il nostro personale che si sta prodigando in queste ore per la partenza, che i volontari che stanno aderendo numerosissimi alla missione, contribuendo a garantire il pronto intervento», conclude l’assessore Simeone. La squadra sarà composta da volontari della Protezione civile, uomini del corpo forestale regionale dell’Ente Foreste e personale del 118 oltre che di uffici, enti e agenzie regionali come Enas, Arpas e Genio civile: sarà guidata da un funzionario delegato nominato dal dirigente del Servizio Protezione civile e antincendio della Regione. L’altra iniziativa della Regione era stata anticipata da Cappellacci: «Oltre ai gesti di solidarietà e generosità dei singoli», spiega il governatore sardo, «la Regione si è immediatamente attivata per accogliere 50 studenti iscritti all’università di L’Aquila. Gli atenei sardi sono a disposizione dei giovani abruzzesi per consentire loro di concludere l’anno accademico in corso. In stretta collaborazione con la chiesa sarda, la Caritas e le associazione del volontariato siamo quindi pronti ad aprire le nostre case a questi giovani. Le istituzioni isolane, e ancora prima ogni donna e uomo di Sardegna, vogliono contribuire attivamente alla rinascita dell’Abruzzo, terra oggi martoriata ma che deve trovare le energie e le forze per rinascere. Siamo al vostro fianco».

 

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