Il "Maria Carta" di Bergamo: un circolo aperto al mondo… con "sardignità"

di Gavino Maieli

Il 2009 si apre lasciandosi alle spalle un anno che possiamo definire in un certo senso di transizione per la vita sociale del circolo "Maria Carta" di Bergamo. Era quasi inevitabile, dopo gli sforzi, anche economici, che nel 2007 hanno permesso al circolo di raggiungere i livelli tra i più alti della sua storia. Anche il 2008 ha avuto momenti di intensità e di presenza, dalla partecipazione alla Conferenza Mondiale sull’Emigrazione a Cagliari, dove è stato dato un contributo non soltanto di testimonianza, al Premio "Maria Carta" di Siligo, con l’importante riconoscimento al nostro Enea Cabra, di cui i mezzi di comunicazione hanno dato ampio risalto riconoscendo così l’impegno di tutto il circolo. Dalle numerose conferenze di alto livello culturale, alla manifestazione con i circoli della Lombardia per "Sa die de sa Sardigna" a Cremona. E come dimenticare la partecipazione alle manifestazioni organizzate dai circoli di Charleroi e Mons in Belgio, fino agli importanti e concreti segnali di solidarietà per aiutare le popolazioni di Capoterra colpite dall’alluvione e per permettere alla piccola Veronica  cure adeguare in un centro specializzato negli USA. Tutte queste iniziative tracciano la linea di quella che sarà l’attività del nuovo anno. Un’attività che dovrà portare il circolo "Maria Carta" ad aprirsi non solo ancora di più alla città di Bergamo e alla sua provincia, ma anche al di fuori di essa e al di fuori dei confini nazionali. La prossima conferenza sulla lingua sarda che si terrà il 13 marzo al Teatro Donizetti su invito della società "Dante Alighieri" di Bergamo, è il segnale della grande attenzione che Bergamo ha verso la nostra terra e verso la nostra cultura, e nasce dalla considerazione che il circolo "Maria Carta" ha saputo conquistare presso gli ambienti culturali ed economici bergamaschi. L’incontro sulla lingua di Sardegna si preannuncia come il primo di numerosi appuntamenti da realizzare con associazioni importanti della città, in un confronto continuo tra culture che si stimano e si rispettano. Rientra in questo intento l’idea di una rassegna cinematografica nella quale le comunità sarda e bergamasca possano ri-trovarsi e ri-conoscersi, attraverso due capolavori del cinema come "Padre Padrone", dei fratelli Taviani, e "L’albero degli zoccoli", di Ermanno Olmi. Altre importanti conferenze in programma per il mese di marzo: un incontro con "Medici senza frontiere", l’associazione umanitaria attiva nelle zone più sacrificate della terra, e una conferenza sulla Terra Santa. Ma ciò che caratterizzerà il prossimo futuro sarà una "internazionalizzazione" del nostro impegno. Sono in fase avanzata i contatti per rinforzare i legami di amicizia e fratellanza con i circoli di Charleroi in Belgio, di Francoforte in Germania, di Ginevra in Svizzera, secondo un progetto che permetta uno scambio di conoscenze e di esperienze, seguendo i percorsi, disuguali ma non meno duri, dei sardi che hanno trovato il loro futuro in realtà distanti e diverse. E’ su questa linea che la Festa della Donna di quest’anno aprirà a donne di altri Paesi, nella manifestazione "Donne insieme: la Sardegna incontra il mondo", alla quale interverranno donne di diverse nazionalità. Un incontro in preparazione di un importante convegno aperto alla città nel quale donne di tutta la terra racconteranno le loro storie e le loro esperienze, in uno scambio che mai come ora è opportuno e necessario per capire, e far capire, che i popoli devono incontrarsi, al di là di ogni barriera, per costruire insieme un modo migliore. E la Sardegna, attraverso anche l’attività di un’associazione come la nostra, può e deve fare la sua parte. Con dignità. O, meglio: con "sardignità"

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