S'istrumpa: il tradizionale rito d'iniziazione dei pastori di Barbagia è diventato sport

di Massimiliano Perlato

 

Lungo le coste della Sardegna, un abbraccio fra due uomini dura il tempo di un saluto. Quando ci si inoltra verso l’interno aspro e montuoso, però, quell’abbraccio si fa sempre più stretto, tenace, durevole. Ha un significato diverso e non può sciogliersi finchè uno dei due non cade a terra, sconfitto. E’ un’usanza che dura da millenni (lo testimoniano alcuni bronzetti di età nuragica), un passatempo, uno sport, una lotta. Il suo nome è s’istrumpa. Letteralmente: scagliare al suolo con fragore. In questo caso, a terra, va buttato l’avversario. E’ una prova di forza, ma più della forza contano destrezza, velocità e senso dell’equilibrio. Le regole sono semplici, essenziali come la vita dei pastori della Barbagia, il luogo in cui s’istrumpa ha origine, quello dove c’è il maggior numero di praticanti. Avvinghiati all’altro in un abbraccio con le mani strette contro le scapole dell’avversario (che non è consentito mollare pena la sconfitta), con le teste una contro l’altra e le schiene inarcate e tese, bisogna far cadere l’altro a terra usando leve, spinte, sgambetti, trazioni e tutto quello che le gambe e l’inventiva suggeriscono al momento. S’istrumpa è un divertimento, un momento di aggregazione sociale, un cimento utile a dimostrare la propria balentià. A Ollolai c’è una Federazione che ha prodotto alcuni fra i migliori gherradores della specialità. I ragazzi calavano da tutti i villaggi del circondario di Ollolai e si radunavano a Gavoi. Si tenevano tornei estemporanei che servivano a passare il tempo, ma anche a sistemare antichi rancori e conti in sospeso fra villaggi. Le tradizioni sono sopravvissute in Barbagia e i tornei di s’istrumpa si tenevano in occasione delle feste campestri per la trebbiatura, la vendemmia, la tosatura delle pecore. Ma a poco a poco, scomparvero anche quelli: gli anni 70 poi, diedero il colpo di grazia. La gente voleva liberarsi del vecchiume, vivere modernamente, ristrutturare la casa, buttare via i mobili della nonna per sostituirli con quelli di formica: anche s’istrumpa fu archiviata. Fu la Federazione di Ollolai a recuperarla nella seconda metà degli anni 80, mettendo per iscritto un regolamento che si era tramandato oralmente, introducendo le categorie di peso, un limite di tempo per ogni incontro. Le nuove regole prevedono 5 riprese che non durano più di 20 secondi con un impegno fisico spaventoso. Si va in debito d’ossigeno quasi immediatamente è più che la tecnica comincia a essere importante avere fiato. Per i gherradores conta la vita nei campi, l’aria buona e le lunghe camminate nei boschi durante le battute di caccia, sono l’allenamento migliore. Una volta atterrato l’avversario, il combattimento si interrompe, guai al vincitore che infierisce sullo sconfitto. Nonostante i barbaricini prendano ogni forma di competizione mortalmente sul serio, chi non dimostra rispetto viene escluso dalla comunità e perde la faccia. S’istrumpa che oggi è riconosciuta dal Coni, è un rito di passaggio che si ritrova in tutte le civiltà, una sfida istintiva e ancestrale, la presa e la postura più naturali per due essere umani in lotta, la sublimazione di un retaggio genetico in gesto atletico. Forse non è un caso che i popoli che ancora oggi conservano tradizioni simili siano fra i più chiusi: gli scozzesi, gli abitanti di certe zone della Spagna agricola, di certe valli austriache, dell’Africa equatoriale. In effetti, la gestualità di s’istrumpa si ritrova pressoché uguale nelle lotte celtiche e nella lucha leonesa, della provincia spagnola di Castiglia y Leòn. Al punto che le varie discipline sono state riunite e ogni due anni c’è un campionato europeo al quale partecipano atleti di Francia, Spagna, Irlanda, Inghilterra, Scozia, Olanda e Austria. Il prossimo sarà nel 2009, quello nazionale nel 2008 a Ollolai se la Federazione troverà i soldi. La speranza, inespressa ma intuibile, è che i soldi arrivino da oltreoceano. Da Franco Columbu, una sorte di zio d’America di tutti i gherradores che, emigrato in California negli anni 70, ha conquistato il titolo di Mister Universo, la sua fetta di gloria e anche l’amicizia di Arnold Schwarzenegger. Comunque, poco importa che il campionato del 2008 si svolga o meno: a contare è che s’istrumpa sia viva e mantenga un ruolo sociale che pochi sport possono vantare: oggi due giovani che litigano si minacciano di morte. Una volta dicevano: domani all’ora convenuta, la risolviamo andando a gherrare s’istrumpa.   

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