Due sardi stanno facendo il giro del mondo in barca a vela

di Massimiliano Perlato

 

Piero Fresi, nato a Sedini nel 1944 è residente a Sassari. Ha effettuato svariate traversate in Mediterraneo sia come istruttore che in trasferimenti di imbarcazioni. Vittorio Fresi, nato a Sassari nel 1974 segue il padre nell’avventura. Nel 2005 ha subito un intervento al cuore per sostituzione della valvola aortica, a causa di un’endocardite di origine batterica. E’ stata quindi creata un’equipe medica che seguirà la navigazione tramite l’invio di dati. Il progetto è ambizioso. Consiste nel circumnavigare il globo senza scalo con un’imbarcazione a vela di caratteristiche classiche, ripercorrendo la rotta dei clipper, le navi a vela commerciali che per circa un secolo, a cavallo tra l’ottocento e il novecento, compivano questo percorso navigando alle alte latitudini. I clipper erano costretti a seguire questa rotta in quanto non esistevano ancora i canali di Panama e Suez, che avrebbero consentito una navigazione più tranquilla all’altezza dell’equatore, dove la percentuale di grosse perturbazioni è minore e dove il clima è mite. Piero e Vittorio Fresi sono partiti dalla Sardegna, percorrendo il mar Mediterraneo, uscendo dallo stretto di Gibilterra. Navigano in Atlantico fino all’estremità del Sud Africa (Capo di Buona Speranza), attraversare l’Oceano Indiano e dopo aver doppiato il lato meridionale dell’Australia (Capo Lewin) e la Nuova Zelanda proseguire nell’Oceano Pacifico fino all’estremità meridionale dell’America Latina (Capo Horn) e risalire l’Atlantico per la rotta del rientro. Lo spazio da coprire è di circa 28.000 miglia e il tempo stimato di percorrenza con un’imbarcazione come Onitron I – Autoprestige è di 250 – 300 giorni. Le moderne imbarcazioni da regata iper-tecnologiche, che partecipano alle grandi regate oceaniche, impiegano attualmente tra i 70 e i 90 giorni per compiere la circumnavigazione lungo la rotta dei tre Capi. Perche farlo quindi con una classica imbarcazione da crociera? I Fresi si ispirano ai navigatori del passato, che nel secolo scorso hanno effettuato le prime entusiasmanti navigazioni lungo la rotta dei clipper, scrivendo le pagine più belle ed emozionanti della navigazione d’altura, su imbarcazioni da diporto. Questo non vuol dire rifiutare il progresso tecnologico in quanto a bordo di Onitron I – Autoprestige sono presenti sistemi moderni per il posizionamento e la comunicazione, ma vuol dire semplicemente affrontare le problematiche di un percorso così impegnativo utilizzando un’imbarcazione normale e adottando le metodologie e le tecniche di navigazione classiche. Il promotore del progetto, Piero Fresi, si è già distinto in questo senso in quanto le navigazioni in solitario che ha portato a termine, avevano come principio l’utilizzo di imbarcazioni tradizionali. Questa volta è affiancato dal figlio Vittorio, anch’esso appassionato di vela d’altura, e da sempre operante nell’attività d’istruzione della scuola nautica Zenit. Non risulta che altre coppie di genitori e figli abbiano affrontato insieme questo impegnativo percorso. Si vuole dimostrare che grazie alla determinazione, alla forza di volontà e alla passione si possono realizzare importanti progetti, avvicinando e facendo vivere la grande avventura alle persone comuni, senza muovere necessariamente ingenti somme di denaro come invece succede attualmente per le grandi regate intorno al mondo. Tante barche a vela e a motore hanno accompagnato sino all’Asinara lo scorso mese di settembre (e qualcuna anche al mare di fuori) Onitron I con Piero e Vittorio Fresi che sono partiti per il giro del mondo senza scalo sulla rotta dei clipper.

 

visita il sito www.girodelmondofresi.com

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Un commento

  1. Antonio Pinna (Sassari)

    Grazie Massimiliano, questo vuol dire proprio essere TOTTUS IN PARI

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