di Paolo Pulina
Cari Max e Valentina, avete fatto bene a dare notizia dell’ennesimo prestigioso premio assegnato al nostro amico Cristoforo Puddu per la sua attività poetica. Nella poesia "S’istadea" (la bilancia), che ha avuto un riconoscimento alla recente edizione del Premio "Ozieri" e che voi avete ripreso, l’autore fa il bilancio dei propri 50 anni (è nato a Illorai, in provincia di Sassari, nel 1956) e ricorre all’analogia/assonanza rappresentata dall’immagine della bilancia ("s’istadea", appunto).
Traduco letteralmente in italiano i versi centrali della composizione per sottolineare la determinazione di Cristoforo a "rincorrere parole di fiducia … e attingere da un delirio di vita il sostegno per accarezzare il domani": "Alla bilancia dei Cinquanta / i miei versi navigano naufraghi / al largo, nella tempesta delle onde, / o s’infrangono con impeto contro gli scogli/ – non è più capacità dei poeti / riuscire a meravigliarsi/ di chi afferra audace la vita / come nelle età primarie. / Eppure rincorro parole di fiducia / e l’equilibrio di linguaggi; / coltivo i segni dell’esperienza / e attingo da un delirio di vita / il sostegno per accarezzare il domani".
Questo sentimento di apertura verso il futuro si lega a quelli della fede, della carità e dell’amore ben sviluppati da Cristoforo nelle sue precedenti raccolte (Pregadorias, edito nel maggio 2002, a Siziano, il paese in provincia di Pavia in cui vive) e De Amores (Edizioni Domus de Janas, 2004).
Cristoforo è un poeta riservato, lo sappiamo. Ma in nome del sentimento dell’amicizia, non credo di fargli offesa, per quel che possono contare le mie parole, incoraggiandolo a darci un terzo "bilancio", un terzo volume, della sua produzione in versi. Sono sicuro che ancora una volta il valore di essi farà pendere la bilancia verso il segno "positivo".