CLAUDIO RANIERI, IL FELICE ADDIO: MANCHERA’ INFINITAMENTE AL CAGLIARI ED AL CALCIO

Partiamo subito dalla conferenza stampa del post partita con il Sassuolo. Ranieri si concede ai giornalisti con signorilità e con leggerezza. Racconta un po’ tutta la stagione. Ed anche la sua vita. Di uomo, di calciatore e di allenatore. A partire dalla prima domanda fatta dall’ ottimo giornalista Lele Casini di Radiolina. La domanda che riguardava l’ultima immagine di lui portato in trionfo ed il suo futuro. E lui, “l’uomo di Testaccio”, che risponde  tenendo conto dell’ attualità e della storia. Dell’ attualità, perché “l’ultimo trionfo è sempre quello più bello”, vissuto in “prima linea” . E di cui si hanno i più nitidi ricordi. E la storia che, stranamente, coincidenza del caso, lo riporta a ricordare proprio il 19 maggio di trentatré anni fa’, quando il Cagliari, da lui guidato la prima volta in massima serie, dopo il doppio “balzo” dalla C1, si impose a Bologna per 2-1. Salvandosi. E riguadagnandosi la Serie A  da cui mancava dalla nefasta stagione 1982-83. Tantissime le analogie con quella storica salvezza del 1990-91. A partire dalla prima parte del campionato e dalle “libecciate” prese. Che avevano relegato i rossoblù neopromossi nelle ultime posizioni. Con una salvezza vista come un “miraggio”. E lui, allora giovane tecnico di belle speranze, a fare da timoniere. Aveva già un importante passato da calciatore fra Roma, Catanzaro, Catania e Palermo. Per il Cagliari, nobile decaduta in terza serie, dopo la salvezza ottenuta al fulmicotone nel 1987-88 con “Cincinnato” Tiddia, Ranieri, nell’ estate di 36 anni fa, era più che una scommessa. Un rischio. Ma si doveva tentare per risorgere. E così avvenne. Scovato nel Campania Puteolana dall’ indimenticato Carmine Longo per i fratelli Orru’, nel giro di tre stagioni “porterà in dote” due promozioni ed una salvezza in A con il Cagliari. Per capire e conoscere Ranieri allenatore non si può non partire da qui. E da quella data da lui ricordata: 19 maggio 1990 a Bologna. Il Cagliari otterrà la sua salvezza in Emilia. Proprio come il 19 maggio di trentatré anni dopo a Reggio Emilia. Contro il retrocesso Sassuolo degli Squinzi e dell’ ex Ballardini, un altro che in Sardegna ha lasciato il segno. Ma Ranieri, da signore qual è, spiega l’immagine del trionfo partendo dai ringraziamenti. Non per i suoi stretti collaboratori. Che verranno per ultimi. Ma per gli chef, i camerieri, i magazzinieri e tutti colori che, ad Asseminello, avendo le mansioni più disparate, ma indispensabili, si sono abnegati e votati alla “causa”. Vivendo il Cagliari come una famiglia. Perché la maggiore squadra di calcio isolana questo è. Una famiglia. In tutti i sensi. Famiglia che ha “caricato” a dovere i calciatori, i “ragazzi” di Claudio. Anche nello sfortunato match di Milano contro il Milan, perso malamente. Lo stesso è stato a Reggio Emilia. E Ranieri ha ricordato ai suoi che la partita sarebbe stata come quella dello spareggio di Bari. Da “dentro o fuori”. Solo che quella aveva il sostegno reale di Gigi Riva e le parole che Rombo di Tuono gli aveva detto prima: “Avete dietro il sostegno di un’isola e di un popolo intero”. Arriva poi la domanda “cruciale” dell’ “elettroshock” fatta dal giornalista del “Corriere dello sport ” Alberto Ghiaccio. Ranieri era veramente sul procinto di “mollare”, soprattutto dopo la sconfitta interna con la Lazio. La squadra si allenava assiduamente, ma in partita sembrava come fosse “bloccata”, impallata ed impossibilitata ad esprimersi. Ecco, allora, il riferimento all’ “elettroshock” ed alla necessità delle dimissioni di tecnico e staff per rivitalizzare l’ ambiente. Ambiente che, però, contrariamente alle aspettative, si è “ricementificato” attorno al suo mister. Per dare continuità al progetto iniziato con la promozione dello scorso anno.  Con Luca Manda di “Calcio Casteddu”, i ringraziamenti di Ranieri, stimolato sul vero valore di questa salvezza, si “spostano”, invece, ai tifosi, da sempre vicini alla squadra e che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Anche nei periodi più bui del campionato. E, soprattutto, dopo le prime “imbarcate” interne. Perché Ranieri aveva espressamente chiesto il loro aiuto. Ed anche in questo è stato accontentato. Dalla “voce” del tifo si passa al tono più compassato, ma non meno arguto, di Enrico Gaviano della “Nuova Sardegna”. Colui che ha, nuovamente, “spodestato” “la salvezza all’ultimo secondo dell’ultima partita”. Sulla scorta del 94′ di Bari dello scorso anno con Pavoletti. Solo in questo “calcolo” il mister romano sembrerebbe aver sbagliato. Ma lo ha fatto a fin di bene. La salvezza è avvenuta una partita prima. Senza ulteriori patemi. La risposta a Massimo Cucci del “Corriere dello Sport” ci riporta alla dimensione cagliaritana di quest’ennesima impresa di Ranieri. Ed al fatto che, fra tutti i suoi successi conseguiti da tecnico (“in primis” l’incredibile scudetto in Premier, di  “cloughiana” memoria, di Leicester) quelli di Cagliari sono i più importanti: tre promozioni e due salvezze. La “base” e l’essenza del suo essere allenatore.  Con l’unico grande merito. Di essere stato l’esperto “timoniere” di una “barca” complessa come il Cagliari. Conducendo tutti, dai tifosi, ai calciatori, alla società, ai giornalisti ,verso la “metà”. Il “porto sicuro” della A. Oltre i “marosi” e le “libecciate”. Grazie al profondo credito di cui ha goduto.

E la domanda finale, arguta, di Carlo Alberto Neri dell’Unione Sarda, non poteva non rifarsi a due immagini significative del post Sassuolo- Cagliari. La prima, quella di un mister portato in trionfo verso la curva dei 5000 sardi presenti a Reggio. Per salutare. Quasi fosse un addio. Preludio, in effetti, di quello che, di lì a poche ore, sarebbe successo. La seconda, l’invito di Ranieri ad un presidente Giulini quasi remissivo di andare con lui sotto quella curva. E sentirsi ricantare dai tifosi quel coro “mantra” che accompagna il Cagliari fin da quel lontano ritiro pre-campionato di C del 1988 in quel di Cascia. “Con Ranieri risorgeremo”. Con Ranieri, e con la “stella” di Gigi che ci segue, siamo risorti. Grazie eternamente Claudio.

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4 commenti

  1. Roby Cirronis

    Il prossimo anno ci schiacceranno
    il palazzo non ci vuole stasera è stata una schifezza.

  2. stasera è stato scandaloso! Da denuncia!!!

  3. Mariano Piras

    Comunque sei un grande Mister….Sardo.

  4. Caterina Ladinetti

    Un uomo.speciale, padre di famiglia, modesto e gentiluomo
    Evviva!

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