UN PREZIOSISSIMO TASSELLO VERSO LA SALVEZZA: IL CAGLIARI NON FINISCE MAI E FA “VIOLA” LA CAPOLISTA INTER PER UN 2-2 FINALE

Il Cagliari “aggrappa” una partita insperata. Strappa un clamoroso pareggio, 2-2, che quasi “grida vendetta”. Con quell’ occasionissima capitata sulla testa di Viola nel finale del match. La squadra “sale” a 31 punti, distanziando Udinese ed Empoli. Ed avvicinando la quota salvezza. Eppure, come ogni partita del Cagliari che “si rispetti” quest’anno, sono stati sempre gli altri a partire “a razzo”. E, nel caso dell’Inter, la capolista, si è trattato di un “incipit” veemente. Che avrebbe tramortito chiunque. Con la rete di rincorsa di Thuram al 13′. Tutti ma non il Cagliari di questi tempi. E non il Cagliari di Ranieri. Che, già nel primo tempo, “corre ai ripari” con la sostituzione tecnica di Jankto con Prati, ad irrobustire e consolidare il centrocampo. Scelta che si rivelerà azzeccata. Gli ospiti passano dal 3-4-2-1 al 3-5-2, riportando in avanti lo scoppiettante Luvumbo nella stessa linea di Shomurudov. Ed iniziano a fioccare le occasioni. Anche nel primo tempo. Tre con l’angolano e due con l’uzbeko. La seconda frazione di gioco vede i sardi ancora più propositivi, premiati dal pareggio di Shomurudov al 64′. A ripassare in vantaggio, però, sono i nerazzurri con il rigore realizzato da Calhanoglu al 74′.  Questa volta, però, ad essere veemente è stata la reazione sarda che ha portato, all’ 83′, al pareggio di Viola, ancora lui decisivo. Commentando “a freddo” il match, si potrebbe rilevare come l’Inter abbia avuto, nel suo complesso, un atteggiamento di consapevolezza della sua superiorità. Il Cagliari, dal canto suo, ha accettato questa netta superiorità dei padroni di casa, “recitando” il proprio ruolo. Ma non fino in fondo. Perché è una squadra che, secondo le indicazioni del proprio tecnico, deve uscire sempre “a testa alta”. Le cui partite non finiscono mai.  Il cambio tecnico iniziale di Jankto per Prati ha, effettivamente, mutato la partita, anche perché il vantaggio dei padroni di casa era venuto da quelle parti. Il Cagliari ha, quindi, “accettato” la superiorità della Beneamata. Finché, però, al 64′, non è sopravvenuto il guizzo di Shomurudov, frutto di una diretta verticalizzazione Obert- Luvumbo. L’Inter si è disunita. Ed i rossoblù ne hanno approfittato. Anche grazie ad una buona tenuta difensiva. Con riferimento ai singoli, si sottolineano la prova positiva di Lapadula, più pimpante, e, naturalmente, quella decisiva di Viola, il “nuovo Pavoletti”. Prestazioni che si sono rivelate fondamentali per perseguire l’obbiettivo tattico primario: “sparigliare” gli accoppiamenti di centrocampo e fare ritardare la costruzione dal basso dell’azione da parte dell’Inter. Stesso atteggiamento da avere per la prossima sfida interna con la Juventus.

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4 commenti

  1. Nick Martinelli

    MI SONO CONVINTO ….CHE’ …..SE GIULINI SI SIEDE AL TAVOLO CON RANIERI,E RAGIONANO SU COSA E CHI SERVE ALLA SQUADRA,QUESTO ALLENATORE IN SARDEGNA … CON QUESTA ossatura e 4\5 acquisti\prestiti giusti …..PUO’ FARE QUELLO CHE …SAPPIAMO TUTTI E GIA SUCCESSO NEGLI ANNI 70. #INCREDIBILE MA’ VERO. A CREATO UNO SPOGLIATOIO #UNICO….#COME LUI# #CLAUDIO #RANIERI.

  2. Antonello Dore

    Nick Martinelli si, ma non strillare. Io strillo solo ai goal di Viola, Pavo Shamourodov, etc…..e mi sentono anche a Roma 😂

  3. Ma se era un biscotto più grande di una casa

  4. Antonello Dore

    Marco Cogodi il biscotto sarebbe stato il rigore sulla spinta alle spalle di Viola. 😡

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