IL 23 FEBBRAIO DEL 1808 SI SPEGNEVA GIOVANNI MARIA ANGIOY E L’IPOCRISIA DELLA CLASSE POLITICA SARDA INTORNO ALLA SUA FIGURA

Adriana Valenti Sabouret

Oggi, 23 Febbraio 1808 ( e non 22 come erroneamente ancora fissato da storia e storiografia tradizionale), si spegneva, esule,  a Parigi, il Padre della Sardegna moderna,  Giovanni Maria Angioy. Le ricerche indefesse, meticolose ed appassionanti della cara Adriana Valenti Sabouret hanno avuto, tra le altre cose, lo scopo di cristallizzare questa data. Azione,  purtroppo, ancora non capita da alcuni che  continuano ad utilizzare il nome, l’operato ed il messaggio angioyani solo per il proprio tornaconto politico. Soprattutto in questi giorni, poco prima di una tornata regionale sarda, fra le più insignificanti e lontane dai problemi della “comunità sarda”. Ancor più ipocrita è citare Giovanni Maria Angioy, che morì emigrato,  esule , in terra straniera, ma con la testa ed il cuore rivolto sempre alla sua terra,  scrivendo le sue “Memorie” per una Sardegna libera, indipendente ed integrata socialmente ed economicamente. Ancora più ipocrita è che, consapevoli di questa storia, i quattro candidati alla carica alla Presidenza della Giunta regionale non abbiano riservato una riga alla grande questione dell’ Emigrazione sarda.  Anche gli emigrati,  tutti, con le loro famiglie, sono parte della “comunità sarda”.

 Lo ha stabilito, per la prima volta in Italia, la legge regionale n.7 del 1991. Lo scriveva,  seppur indirettamente, l’Alternos nel suo freddo esilio parigino.  Continuano a non capirlo i politici “residenti”.

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13 commenti

  1. Nick Martinelli

    Ancora più ipocrita è che, consapevoli di questa storia, i quattro candidati alla carica alla Presidenza della Giunta regionale non abbiano riservato una riga alla grande questione dell’ Emigrazione sarda. Anche gli emigrati, tutti, con le loro famiglie, sono parte della “comunità sarda”.

  2. Si metta agli atti e si aggiornino i libri di storia. Angioy è deceduto il 23 e non il 22 febbraio.

  3. Grazie per l’articolo, assolutamente condivisibile.

  4. Il nostro grande patriota

  5. Adriana Valenti Sabouret

    Grazie a Gianraimondo Farina e a TOTTUS IN PARI per il ricordo di questo grande personaggio che a distanza di secoli sa commuovere, emozionare e unire aldilà delle sterili controversie.

  6. Grazie a Gianraimondo Farina e a TOTTUS IN PARI per il ricordo essenziale dj Giommaria Angioy, il grande eroe sardo.

  7. Restaura-Tore Mele
    Giommaria Angioy sardo di alto valore,contro i feudatari e i soprusi ,ha difeso la Sardegna ,a lui pochi riconoscimenti ,ai savoia 💩 regnanti distruttori a ,loro dedicate vie e piazze🤔🤔a chi merita niente ,a chi distrugge la gloria……

  8. non c’è comune in Sardegna dove non ci sia via angioy

  9. Grazie cara…che non ci fai dimenticare la nostra storia

  10. Giovanni Maria Angioj diede lustro al paese di Bono. Uno dei grandi patrioti della Sardegna. A scuola si dovrebbe insegnare la nostra storia, siamo un popolo del mediterraneo più ricchi di storia. Ma la maggior parte dei Sardi, non conosce la sua storia, la scuola ha le sue responsabilità, si è studiato l’impero Romano, forse per tenere il popolo in ignoranza, tanto siamo una colonia di Roma !!!!!

  11. Un contemporaneo della stilista Sulis

  12. Giovanna Dettori

    Grande Sardo quando vado a Bono vedo sempre la sua casa natale.,era uno di noi d SA COSTERA

  13. tutto bene, però non ho mai visto accostare a Giò Maria Angioy la figura del mio avo Gavino Cocco, che pur nella sua qualità di Regente della Cancelleria Sarda di Cagliari, e nonostante pupillo di Bogino, chiamato a contrastare l’Angioy, non fece nulla per impedire la sommossa. Ricordo che 4 articoli scritti di suo pungo a favore del popolo sardo, furono inseriti dai Savoia nella Costituzione Sarda. Gavino Cocco, pur fedele ai regnanti, è sempre stato progressista

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