TURISMO E ARTIGIANATO: CONCORRENZA SPIETATA, SERVE UNA PROMOZIONE INTEGRATA. LA PAROLA MAGICA “SARDEGNA” NON BASTA PIU’

Le imprese artigiane che in Sardegna operano nelle attività economiche a vocazione turistica sono 6.623, pari al 19,4% dell’intero comparto.

Queste offrono lavoro a 16.330 dipendenti in settori, oltre a quelli specificamente turistici quali alberghi, ristoranti e alimentari, anche nei trasporti, abbigliamento e calzature e in una ampia gamma di produzioni e servizi come, per esempio, la fotografia, le cornici, la gioielleria e la bigiotteria, la ceramica e il vetro, la lavorazione artistica del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, le cure per gli animali domestici, i centri benessere e le palestre.

Nella settimana di Ferragosto, l’ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna fa il primo punto sul turismo nell’Isola perché il settore rappresenta un’importante opportunità di sviluppo e crescita per numerosi settori strettamente collegati. “Il connubio tra artigianato e turismo si evolve di anno in anno ed è un legame al quale le nostre imprese guardano con interesse, per offrire prodotti e servizi di qualità, ad alto grado di personalizzazione e spesso caratteristici di quel made in Sardegna particolarmente apprezzato dai turisti”, commenta la presidente Maria Amelia Lai. “Possediamo – spiega – un patrimonio inestimabile da offrire al turista ma senza la professionalità, l’intraprendenza, la voglia di investire e il coraggio di rischiare dei nostri imprenditori, il turismo non verrebbe pienamente sfruttato”.

A livello territoriale 2.618 imprese operano sulla vecchia provincia di Cagliari, con 5.931 addetti, segue il nord Sardegna con 2.277 realtà con 6.149 lavoratori, poi Nuoro con 1.330 aziende e 3.303 addetti e Oristano con 398 imprese che offrono opportunità a 947 dipendenti. In chiave settoriale il comparto principale è l’agroalimentare che conta 1.585 imprese sull’Isola (23,9%) che producono cibo e bevande, prodotti a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea per cui siamo famosi presso i turisti stranieri. Seguono i 1.508 ristoranti e pizzerie (22,8%) che insieme a 452 bar, caffè e pasticcerie (6,8%) raggiungono il numero di 1.960 imprese pari al 29,6% del totale.

Confartigiano spinge per una promozione turistica integrata, che sappia valorizzare tutto il patrimonio sardo: dalla cultura al paesaggio, fino alle produzioni di alta qualità che identificano l’Isola in tutte le sue sfaccettature “E’ innegabile – sottolinea Maria Amelia Lai – che turismo e artigiano non siano indenni alle varie crisi che si stanno succedendo per il calo dei consumi interni, da un lato, ma anche per la concorrenza spietata delle altre nazioni e continenti che, in questi ultimi anni, hanno investito molto sull’offerta turistica. Non possiamo certo riposare sugli allori e pensare che la parola magica ‘Sardegna’ trasformi sempre tutto in oro.

Dobbiamo renderci conto che è adesso che diviene necessario programmare, promuovere, combattere per rendere sempre più appetibile, e fruibile, la nostra terra”.

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Un commento

  1. Gristolu Christophe Thibaudeau

    I politici regionali, provinciali. camere di Commerce sono degli dott. incapaci

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