OLTRE 3MILA EURO DA PAGARE IN 5 GIORNI INVIATI DA PARTE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE AD UN PASTIFICIO DI OSCHIRI. POI CI SI DOMANDA PERCHE’ LE ATTIVITA’ CHIUDONO…

Oltre 3.000 euro di cartella esattoriale ricevute ieri dal Pastificio Ledda di Oschiri e da pagare entro cinque giorni. Il salasso arriva come un fulmine a ciel sereno sull’attività che da trent’anni lavora onestamente, ma che fatica oggi ad affrontare tutte le spese. Compresa questa.

“La cartella mi è arrivata ieri”, dice la proprietaria del pastificio Raimonda, che ci lavora insieme a sua sorella Natalia, “come faccio a pagarla entro cinque giorni? È aumentato tutto: luce, Tari, materie prime. Quello che salva la nostra attività è che il locale è il nostro e non dobbiamo pagare l’affitto “.

La cartella in questione riguarda proprio la metratura del locale del pastificio di 150 mq, in base alla quale lo Stato presume una produzione che si basa su studi di settore standard in tutta Italia, non sulla produzione effettiva. Ovvero lo Stato dice se hai 150 mq di locale evidentemente produci almeno 200 panade al giorno, per fare un esempio. E devi darmi 3000 euro. Se poi non le produci, ma ne produci 50, pazienza. Raimonda dice peraltro di essere certa di aver gia’ pagato tutto quello che doveva allo Stato.

“Produciamo un ottimo prodotto premiato in diverse occasioni, ma se trenta anni fa a produrre le panade eravamo solo due pastifici, ora ce ne sono sei o sette  solo qui ad Oschiri, senza contare la concorrenza sleale di chi le produce a casa in nero e di fatto ci ruba i clienti”. Sulla bontà del prodotto posso confermare personalmente, avendo assaggiato stamattina le loro panadas di maiale, premiate tra le eccellenze italiane come prodotto tipico. Il pastificio Ledda è stato inoltre premiato oltre che per le panadas anche per le  seadas che produce al primo concorso regionale della seada a Bolotana.

Le panade del pastificio Ledda non sono solo di maiale: sono anche ripiene di anguilla, agnello, verdure, pollo e peperoni. Nel loro laboratorio al primo piano producono anche formaggelle, ravioli, gnocchetti sardi. Recentemente hanno avuto ottimi riscontri alla Sagra della panada ed il loro lavoro è apprezzato in ambito regionale, ma anche una bella realtà come la loro di fronte ad una tassazione eccessiva, cartelle esattoriali improvvisate come quella di ieri, bollette per l’energia elettrica che hanno raggiunto costi esorbitanti, per non parlare di quelle dell’acqua ( sempre che ci sia visto che in molti paesi della Sardegna era assente o sporca e dunque inutilizzabile ad uso alimentare) e tutti gli altri costi vivi di gestione, stanno portando sempre più attività a chiudere. 

Soprattutto quelle come quella delle sorelle Ledda che hanno acquisito la propria arte dalla madre Michelina Pes e che vorrebbero tramandarla ai loro nipoti. 

Sempre che lo Stato glielo permetta.

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