TRAVELLERS: GIRARE IL MONDO ZAINO IN SPALLA CON GIULIA GALANTE E LUCA PIRAS

Giulia Galante e Luca Piras

di FEDERICA CABRAS

Nel 2018 mettono tutto in una valigia e partono con un biglietto di sola andata, direzione Australia. È la prima fase di quello che sarà un nuovo mondo, fatto di albe bellissime in luoghi sempre diversi e tramonti magici perché guardati da posti privilegiati. Poi ci saranno mille altri bellissimi posti, sempre vissuti da ospiti, con libertà e rispetto.

«Viaggiare è importante, ti permette di conoscere nuovi posti, incontrare persone, immergerti in nuove tradizioni. Viaggiare è arricchimento, studio. A noi piace, quando ci spostiamo, entrare a contatto con le culture: ci si porta sempre dietro qualcosa dagli scambi con le persone. Bisogna però sempre farlo sapendo di essere ospiti in casa d’altri. Non si deve mai giudicare.»

Backpacking the world, ossia viaggiare per il mondo, zaino in spalla: ecco lo stile di vita che sin dal 2018 la 30enne Giulia Galante e il 29enne Luca Piras hanno fatto loro. Entrambi originari di Mamoiada ma nati a Nuoro, considerano il mondo intero la loro casa e si spostano, macinando chilometri e riempiendo i propri occhi di sogni, di posti bellissimi, di esperienze strabilianti. Adesso, hanno degli account social – “backpacking_theworld” – dove vedere le loro strabilianti avventure.

Ma partiamo dall’inizio. È il 2018, Giulia è fresca di laurea in Beni Culturali, Luca sa che il lavoro che svolge non è quello della sua vita. Si conoscono da sempre, stanno insieme da anni. A dare inizio a tutto è proprio la ragazza: dopo un viaggio in Marocco capisce una grande cosa: non vuole che i viaggi siano una parte marginale della sua esistenza, ma che siano pilastro, ragione, obiettivo. E anche Luca la segue a ruota.

Quindi, be’, con un entusiasmo incredibile, nel 2018 mettono tutto in una valigia e partono, direzione Australia. È la prima fase di quello che sarà un nuovo mondo, fatto di albe bellissime in luoghi sempre diversi e tramonti magici perché guardati da posti privilegiati.

«Abbiamo comprato un biglietto di sola andata per Gold Coast» raccontano. «Perché proprio l’Australia? Siamo sardi, abbiamo sentito il richiamo di questa enorme e bellissima isola.»

Lì, Giulia e Luca capiscono cos’è per loro la libertà, la trovano, la possono toccare con mano: «Capimmo subito che vivere secondo il nostro stile di vita era possibile. Potevamo finalmente rincorrere i nostri sogni, che in effetti erano più progetti, piani di vita.»

Del resto, dicono, l’Australia è la terra dalle mille possibilità. Quella dove poter fare passi da gigante, dove arrivare anche a posizioni lavorative elevate, se meritevoli.

«L’impegno lì è sempre gratificato. Era importante per noi metterci alla prova dall’altra parte del mondo. Parlavamo poco inglese, inoltre l’accento australiano è complicato ma il rodaggio è stato divertente: qualche figuraccia c’è stata, ma poi siamo riusciti a ingranare.»

Nel frattempo, scoprono la bellezza del Road Trip e della Van Life: in Australia, poi, non è difficile, tante sono le aree di sosta attrezzate per chi sposa questa modalità d’esistenza. «Abbiamo comprato una macchina e ci siamo attrezzati con accessori vari come tende, accessori per cucinare, sedie, frigo… insomma, tutto quello che poteva servire per stare on the road per giorni. Tutto questo ci dava un enorme senso di libertà, di bellezza.»

Quando iniziano a lavorare nelle farm australiane – per ottenere il visto per due anni, occorre lavorare per almeno 88 giorni nel settore primario –, per qualche settimana viaggiano da un’area di sosta super attrezzata al lavoro, godendo di ogni momento libero con la natura sottobraccio e il cielo che li avvolge come un mantello. Poi trovano casa a Mareeba. Vivono insieme a persone che arrivano da tutto il mondo, toccano con mano diverse culture, ci si immergono, traggono da ogni individuo conosciuto insegnamenti importanti e soprattutto si innamorano sempre più di questo mondo, un mondo fatto di incontri, di arricchimenti, di meraviglia in ogni angolo. Hanno però anche un certo grado di privacy, con una camera e un bagno privati. Nel frattempo, percorrono l’Australia da Nord a Sud, da Est a Ovest, sempre in viaggio e sempre cittadini del mondo. Dopo questo viaggio enorme, lungo 15mila chilometri, tornano a casa. A Mareeba, dicono, ci hanno lasciato il cuore.

Il periodo australiano dura due anni: dopo le farm, entrano in una fabbrica e concludono l’esperienza con “lavori inaspettati”: sì perché, come detto prima, questa è una terra dove, se lo meriti, ti vengono proposte posizioni lavorative di tutto rispetto. Intanto però, nel 2019, trascorrono anche tre mesi in Asia, della quale si innamorano.

Quando il periodo di permanenza australiano scade, Luca e Giulia prendono – a malincuore, con la nostalgia negli occhi – un nuovo aereo. «Ci siamo lasciati tutte le porte aperte e l’Australia per noi continua a essere un grande punto interrogativo: siamo così tanto legati a quella terra da riuscire a chiamarla casa.»

Siamo nel 2020, la pandemia scoppia e ferma il tempo, cristallizzandolo. È ora che i due giramondo comprendono che sia il caso di aggiungere tasselli al proprio curriculum, in modo da partire più ferrati quando potranno.

Giulia prende una seconda laurea, Luca si diploma… ma nel frattempo, in Piemonte, lavorano sodo nel mondo del vino per mettere i soldi da parte per la prossima avventura. E viaggiando lo stesso, inerpicandosi nelle Alpi, nelle Dolomiti e riuscendo a inserire in ogni momento libero il loro amore per partire con lo zaino in spalla e l’auto. «Ci eravamo stabilizzati, avevamo dei buoni lavori con contratti a tempo indeterminato. Ma sapevamo di non poterci fermare, mancava qualcosa alle nostre vite.»

Dopo due anni di stop, causa Covid-19, quindi nel gennaio 2023 Giulia e Luca riempiono le valigie e partono… direzione? Asia… che fin dal viaggio del 2019 era rimasta sempre nel loro cuore. E perché non comprare un nuovo biglietto di sola andata? I travellers partono, destinazione India.

«Avevamo l’Asia nel cuore, è un continente dalle mille sfaccettature. O la ami o… semplicemente non l’hai capita. Lo stile di vita asiatico è completamente differente rispetto a quello occidentale. Lì c’è, anche in mezzo al caos del traffico ad esempio, quiete. La vita asiatica è scandita da momenti infiniti dove le persone possono fermarsi, respirare e poi ripartire. L’India? È un Paese tosto. Ti prende a schiaffi, ti dà delle lezioni di vita molto importanti. Ti fa soprattutto comprendere appieno le tue fortune, per cosa devi essere grato. Il livello di povertà presente è qualcosa che viene persino difficile spiegare. Resti senza ombra di dubbio turbato.»

Dopo l’India, arriva il Nepal, poi la Thailandia – colei che, nel 2019, aveva fatto nascere l’amore per questo posto così particolare –, il Vietnam e, per ultimo, la Corea del Sud, dove Giulia e Luca sono ancora.

«Adoriamo vivere in un posto dove i ritmi sono lenti, dove regna la pace, dove il tempo sembra dilatato.»

Ma tra poco tempo i due torneranno nell’Isola, che amano tantissimo. Eh, perché a giugno diventeranno marito e moglie e certo un matrimonio non si organizza da solo.

«E poi,» chiariscono «sono anni che non passiamo un’estate in Sardegna. Ci manca il mare. Vogliamo trascorrere un po’ di tempo con le nostre famiglie. Poi ripartiremo. Dove? In Australia? Sì, no? Abbiamo imparato a non progettare troppo, a vivere alla giornata. Quel che viene, viene.»

Vivere il momento in maniera piena, senza troppi pensieri, certi che la vita metterà i tasselli del puzzle perfettamente in ordine: ed è una magia, no?

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