IL FIGLIO DEL VENTO: JEFF ONORATO, FISICO PRESTANTE, CARATTERE FORTE

Gianfranco “Jeff” Onorato

di STEFANIA CUCCU

Un motivo per sorridere, se guardiamo bene, possiamo trovarlo tutti. A volte è ben nascosto sotto una montagna di difficoltà e qualcuno si convince che non può esistere e smette di cercare. Non smettete mai di cercare, fatelo per voi e per chi amate…

E questa è la storia di Gianfranco Onorato, noto Jeff, nome che si è attribuito nella sua seconda vita, quando all’età di 23 anni, ha perso l’uso del braccio e della gamba a causa di un incidente in moto; esperienza tanto traumatica quanto forte dinnanzi alla quale ha reagito in un modo così straordinario da diventare un esempio di vita per tante persone.

Una storia, una favola come ama definirla lui, che racconta di quanto la determinazione possa farci risalire dal fondo del mare, dando ossigeno al cuore, trasformandosi in amore.

Jeff nasce a La Maddalena il 19 ottobre 1952: è un ragazzo dal carattere forte e dal fisico prestante. All’età di 6 anni perde la mamma e, insieme al fratello maggiore, cresce supportato dall’amore paterno. Da adolescente, trascorre le sue giornate tra la scuola, lo sport e il lavoro estivo…

Gioca a calcio e pallavolo, pratica atletica leggera e ginnastica. Vince, convince ed entusiasma. Sino a quando all’età di 23 anni, stretto tra le lamiere contorte di un’automobile e la sua splendida MV Augusta 350, si trova a vivere con un braccio paralizzato e una gamba irrimediabilmente menomata.

La strada della salvezza la trova a due passi da casa tra le isole di La Maddalena e Caprera. Jeff la imbocca percorrendola per intero, senza mai voltarsi indietro.

Data di nascita 19.10.1952 (1^ vita) – 16.05.1976 (2^ vita): questo è quanto si legge nel suo curriculum.

Attorno agli anni novanta, Jeff decide di acquisire il brevetto istruttori per aprire una scuola di sci nautico. Ma la strada si presenta difficile; per diventare istruttore è necessario avere la patente nautica e, preliminare, un certificato di idoneità che nessuno è disposto a rilasciargli. Agli occhi della gente e degli specialisti si tratta di un’impresa impossibile. Solo dopo la quarta visita medica riesce a convincere tutti, grazie anche allo scrupoloso interessamento del Comandante Burranca, un ufficiale della Capitaneria di Porto, che certifica le sue reali potenzialità e capacità.

Più tardi il campione maddalenino, ribattezzato il ‘Figlio del Vento’, acquisisce il brevetto di Istruttore Federale, poi quello di Maestro della Federazione Sci Nautico e apre la prima scuola storica: lo Sci Nautico ‘Saint Tropez’ nel ‘Passo della Moneta’ davanti al famoso ponte di Caprera. Ovviamente il brevetto di maestro ha creato un caso senza precedenti nella storia dello sport italiano: per ottenerlo, Jeff ha lottato contro ogni avversità.

Nel 1995 partecipa al campionato del mondo in Australia conquistando il quarto posto nella specialità figure e il quinto nello slalom. Vince il campionato italiano e punta sempre più in alto alla ricerca di nuovi traguardi. L’anno dopo sorride agli europei di Manchester, in Inghilterra, con le medaglie d’argento e di bronzo al collo. L’oro agli Italiani diventa una semplice formalità.

I Mass Media si interessano al personaggio Jeff, uomo carismatico, affascinante, capace di catalizzare grandi attenzioni e riscuotere consensi. Al termine di una lunga battaglia burocratica ottiene l’autorizzazione per gareggiare anche con gli atleti normodotati.

In seguito l’atleta maddalenino partecipa agli europei normodotati piazzandosi al quarto posto.

Nel 1997 batte americani, australiani e olandesi e vince l’oro in figure con tanto di record ai campionati disabili in Florida.

Il bis lo concede agli europei in Danimarca con 2 medaglie d’oro, di cui una in slalom e una in figure.

A seguito di queste conquiste, viene invitato a partecipare come apripista ai campionati del mondo a piedi nudi di Sidney. Il campione maddalenino colleziona successi sportivi e riconoscimenti illustri. Chiude la sua carriera agonistica nel 2015 a Sacramento, in California dove conquista il suo terzo oro mondiale.

Jeff stringe a sé il mondo intero: viaggia, conosce e si fa apprezzare non solo come sportivo, ma anche come uomo. Il suo è un cervello senza barriere: di lui si interessano giornali, televisioni … È una persona vera, sensibile e in possesso di uno speciale ingegno derivante dalla capacità di saper bene amministrare la fondamentale collaborazione tra mente e corpo, una prerogativa che permette a chi la possiede di trasformare tutti gli accadimenti negativi in vere e proprie occasioni di sfida alle proprie capacità.

“Ho detto a me stesso:

-Posso tornare indietro?

-No!

-Cosa posso fare?

-Accettare!

E una volta che accetti quanto è accaduto ti si apre un mondo. Il potere della nostra mente risiede in questo: interpretare tutto ciò che accade a nostro vantaggio. Solo in questo modo si può avere il dominio della nostra vita, del disagio e della sofferenza.

A torto o a ragione questo mi procura benessere; le cose brutte che diventano cose belle. Elaborare e trasformare seguendo due strade: la fede in Dio e la fiducia in se stessi.

Oggi vi dico che per me il dolore è un’opportunità perché mi ha consentito di sfidare le difficoltà.

Io non ho studiato, non mi sono ispirato a nessuno; ho costruito tutto su di me. Ho teorizzato la pratica sulla base della consapevolezza del valore della vita.

Il dominio di se stesso, il senso di responsabilità che ne deriva, mi spingono irrefrenabilmente a mettere a disposizione del mio prossimo queste preziose risorse.”

Nel 2000 Jeff pubblica il libro autobiografico ‘Il Figlio del Vento’, leggibile anche dai non vedenti con il sistema braille, il cui ricavato va a finanziare la costruzione di un centro nautico per disabili.

“Sono tanti i modi con cui si può convivere serenamente con la disabilità. Non sempre si riescono a trovare; ci sono dei momenti in cui, anche se ti giri a 360 gradi non riesci a trovarne nemmeno uno. Ma quando li trovi, fanno la differenza.”

Nel 2004 Jeff sale in cattedra. Il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli studi di Cagliari gli affida l’opportunità di incontrare gli studenti del Corso di Laurea in Scienze Motorie affrontando il tema della ‘Diversa abilità nello sport’.

Ai ragazzi che lo ascoltano entusiasti dice: “Non consultatevi con le vostre paure, ma con le speranze e con i sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.”

Una vita destinata a riscuotere consensi. Un grande uomo impegnato ad aiutare gli altri nel riconquistare un rapporto armonico con il proprio corpo e con l’ambiente; una filosofia basata sull’ottimismo e sulla grande fiducia nella vita.

Gianfranco Onorato è tutto questo e molto altro, ma prima ancora è l’uomo che ha sfrattato dalla sua vita la parola “impossibile”.

Non ha importanza se non hai un braccio o una gamba o anche tutti e due gli arti; devi avere anche solo un briciolo di voglia di vivere!

Bisogna avere consapevolezza del valore della vita, bisogna amarla.

Se non ti succederà mai niente, non saprai mai chi sei veramente…

Io ho sempre sognato di poter vivere nel mondo con lo sport e a contatto con i giovani.

Il mio sogno nel cassetto era quello di fare l’insegnante di educazione fisica.

L’incidente si è rivelato una grande opportunità che mi ha permesso di vivere facendo sport. Sarà un segno del destino, ma quello che mi è successo non mi ha impedito di fare quello che ho sempre desiderato.

Sarò promotore di tutti quei pensieri e di tutte quelle azioni che io ritengo meritevoli di essere donate al prossimo; è un ruolo, quest’ultimo, che non ha limiti anagrafici e che spero possa accompagnarmi per il resto dei miei giorni.

Nel mio futuro, come nel mio presente c’è la scuola di Sci Nautico Saint Tropez;

Siamo l’unica scuola al mondo che accoglie ragazzi autistici, ragazzi down, giovani con menomazioni mentali e altre patologie simili.

Con passione, amore e professionalità riusciamo a insegnare loro la disciplina e li introduciamo in un mondo che non conoscevano e che può cambiare la loro vita.

Niente pregiudizi; d’ora in poi non ti è precluso nulla. Puoi e devi fare tutto!

La scuola è in grado di trasformare la vita delle persone. Lo dico perché tutto ciò che faccio, l’ho fatto prima su me stesso e questo mi dà il privilegio di trasferirlo agli altri…

Io, in quanto uomo di fede, sento di avere una grande responsabilità che mi deriva dal ruolo che mi è stato donato e devo farlo con la parola e con le azioni.

Per raggiungere direttamente il mondo dei bambini e lanciare un importante messaggio sociale, Jeff inventa la storia di ‘Millo…Mi’, un granchio parlante, che vive presso la scuola ‘Saint Tropez’, a due passi dal ponte che collega le isole di La Maddalena e Caprera. La storia di Millo diventa video e diventa libro che, col patrocinio della Regione Sardegna, è stato presentato alla stampa e, a breve, verrà distribuito in tutte le scuole primarie della Sardegna.

L’idea è nata dal desiderio di raccontare la disabilità usando lo strumento del fumetto.

La disabilità rappresentata non come una malattia, ma come una condizione di vita che merita visibilità e pieno diritto di cittadinanza nella comunità, utilizzando concetti che fanno leva sull’accettazione, l’autostima, la volontà e il dono: verbi insostituibili ed indispensabili per costruire il futuro dei nostri figli.

In questo progetto del donare e del donarsi c’è l’essenza di tutta la vita perché donare significa dare valore a tutto ciò che si possiede. E se lo si condivide, quel valore diventa straordinario.

(Tratto da “Figli di Sardegna, racconti di vita” )

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3 commenti

  1. Silvana Michelini

    Conosco jeff , un grandissimo atleta ma soprattutto un uomo eccezionale

  2. Christine Lauret

    Bellissimo articolo! 💖👏👏

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