LO SPAZIO E’ DAVVERO MEGA-GALATTICO. LE PLURICLASSI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI MUSEI VOLANO ALTO

di MANOLA BACCHIS

La galassia è il latte dell’universo che nutre poeti e filosofi di un tempo… e allora tutti con il naso all’insù a cercare la strada che ci indicano le stelle. 

Perché, in fondo, le stelle, sono le nostre sorelle. 

Ci osservano e ci aiutano ad osservare. 

Come è stato possibile, infatti, che i nostri avi, privi di strumenti, avessero competenze astronomiche? Sembrerebbe quasi impossibile, a noi, ormai, natii tecnologici che, per orientarci, necessitiamo talvolta di una voce metallica nel nostro cellulare che ci suggerisce il percorso…  

Allora facciamo un salto nel tempo. E incontriamoli!, i nostri antenati Sardi, nei loro incredibili villaggi nuragici. 

Ci accompagneranno speciali inviati.

Curiosi? Pronti?

1 2 e 3… 

Tanto tanto tempo fa, intorno al 1500/1600 a.C. il popolo Sardo ha costruito degli imponenti monumenti: i nuraghi.

Sapete, hanno una forma unica ed esistono solo nell’Isola più antica (e bella) del Mediterraneo, e del mondo!: la Sardegna.

Li troviamo su tutto il territorio. Alcuni sono giganteschi, altri meno. Ma tutti, proprio tutti serbano, al loro interno, qualcosa di magico.

Possiamo e dobbiamo essere orgogliosi dei nostri nuraghi, perché da lì si potevano toccare le stelle e la loro polvere fatata, sottile e di un’essenza enigmatica, forniva preziose energie per avviare al culto astrale e astronomico. 

Di certo le genti di allora non si perdevano tra boschi, ricchi di fauna e flora, bastava che guardassero il cielo e … 

Dai nuraghi le stelle, la luna, i pianeti, i satelliti e gli astri, come gli alunni della scuola primaria di Musei, ci hanno insegnato magistralmente, sono ancora più belli.

Infatti, proprio mentre guardavano stupiti il manto celeste, all’ombra di un importante nuraghe, quello di Gonnesa, una forte luce improvvisamente li ha raggiunti e si sono ritrovati a giocare con nuovi amici del passato.

Un viaggio inaspettato. Unico nel suo genere che ha consentito loro di vivere in prima persona la preistoria che, ignari, li avrebbe proiettati nel futuro e salire sulla navicella con l’astronauta Samantha Cristoforetti.

Samantha, dallo Spazio infinito, è stata proprio fortunata perché ha ricevuto un compito importante: premiare tante future generazioni che, con occhi curiosi e attenti, hanno dato vita ad un progetto davvero spaziale, proprio come i piccoli delle pluriclassi del plesso di Musei dell’Istituto comprensivo di Domusnovas (CA), classificatisi primi (ed unici) in tutta la Sardegna con la produzione di un cortometraggio originale “Il cielo dei nostri Avi”.

Esperienza singolare che resterà suggellata, nei cuori e nella memoria, in maniera indelebile. Hanno toccato con mano quella polvere di stelle accompagnati, amorevolmente e con tanta professionalità, dalle maestre Nerina Nasaro, Claudia Merlo, Morena Casu, Laura Testa, che con passione hanno saputo ascoltare i desideri… sì perché i de-sideri con loro sono davvero diventati stelle, sideris! … Adesso la dirigente scolastica, prof.ssa Marta Putzulu, dovrà dotarsi di una navicella per spostarsi tra crateri e pianeti dentro i quali continuare a coltivare e realizzare nuovi sogni per un futuro sempre più a colori.

Complimenti!

Da INSEGNARE CON LO SPAZIO è tutto.

Per info e il corto: https://www.esero.it/progetti/il-cielo-dei-nostri-avi/

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