DIBATTITO, CANTO E TEATRO SUL TEMA DELLA DISPARITA’ DI GENERE: NELLA SPLENDIDA CORNICE DI VILLA OLMO A COMO CON I CIRCOLI “SARDEGNA” E “AMSICORA”

di LUCA RUIU

“Articoli per signore”, l’evento organizzato dal Circolo Sardegna di Como in collaborazione con l’Associazione Amsicora di Lecco, ha voluto portare il suo piccolo ma importante contributo alla lotta contro la disparità di genere. Un progetto cofinanziato dall’assessorato alle pari opportunità del Comune di Como rappresentato per l’occasione dall’assessora Alessandra Bonduri.

Nella splendida cornice di Villa Olmo si è affrontato il delicato tema della disparità di genere introducendo l’argomento con lo spettacolo teatrale di Elisa Pistis, “Articoli per signore”, basato su un meticoloso lavoro di ricerca, condotto da parte della giornalista Maria Francesca Chiappe, sugli articoli pubblicati nei 130 anni di storia del quotidiano “L’Unione Sarda” che parlano di donne, ma per la maggior parte scritti per mano di un uomo.

L’opera teatrale è stata in grado di analizzare in chiave ironica gli stereotipi, le discriminazioni, il modo differente di considerare la donna rispetto all’uomo che purtroppo ancora oggi possiamo registrare sulla carta stampata, così come evidenziato dalla lettura di alcuni articoli recentemente pubblicati su testate nazionali e internazionali.

Una rappresentazione così ricca di contenuti ha egregiamente introdotto il successivo dibattito che ha visto a confronto donne che si sono affermate in settori quali quello dello sport, del giornalismo, della scrittura e del sindacato.

La moderatrice dell’incontro, la giornalista Francesca Guido, ha saputo cogliere e far emergere la forza di queste donne facendole parlare delle proprie esperienze personali e di come si sono sapute destreggiare in settori tipicamente maschili.

Ecco alcuni passaggi chiave delle relatrici intervenute.

Assunta Cabiddu, nota e plurimedagliata campionessa di Karate, la sola ad oggi ad essersi imposta nella Coppa del Mondo battendo le atlete giapponesi, ha parlato della filosofia dell’arte marziale nipponica come di un importante strumento per formare i giovani insegnando loro valori che si stanno ormai perdendo e che sono fondamentali per poter sperare in un futuro basato sul rispetto tra uomo e donna e quindi sulla parità di genere. Questi sono il saluto, il riconoscere di aver sbagliato e il sapere chiedere scusa.

Per la Cabiddu è proprio sui giovani che si deve lavorare per sperare in un futuro migliore.

Simona De Francisci, condirettrice della nota emittente tv sarda Videolina e con una importante esperienza politica alle spalle quale assessora regionale alla Salute, ha voluto evidenziare che non ha trovato particolari ostilità da parte dei colleghi maschi nella sua carriera per la fortuna di aver incontrato vari direttori e un editore che hanno sempre basato lavoro e mentalità sul rispetto prima di ogni altra cosa, lavorando essa stessa con uguaglianza, ricercando un grande equilibrio tra le persone a prescindere dal loro sesso. Il rispetto, il riconoscere le esigenze dei propri colleghi, uomini o donne, cercando di assecondarle quanto più possibile, consente di creare un ambiente di lavoro sereno e di reciproco rispetto.

Anche se solo accennata, molto interessante la discussione relativa alla medicina di genere, quindi il diversificare i farmaci tra uomo e donna tenendo conto delle loro diversità, materia assai nuova considerando che ancora oggi la sperimentazione dei farmaci avviene su una popolazione tipicamente maschile.

Da giornalista, riconducendosi alla rappresentazione teatrale della Pistis, ha voluto ancor più ribadire l’importanza che rivestono le parole sia sulla carta stampata che in tv per gli effetti a volte devastanti che l’uso non corretto delle stesse possono comportare, così come della declinazione al femminile di molti termini per secoli utilizzati solo al maschile e che non devono far vergognare le donne che li utilizzano, ma devono rappresentare una ricchezza che le identifica.

Mariangela Dui, scrittrice sarda originaria di un piccolo paese dell’entroterra nuorese, Lula, a differenza delle altre due relatrici ha evidenziato le difficoltà che ha riscontrato nella sua vita per il solo fatto di essere donna. La nascita del primo figlio all’età di 23 anni le ha di fatto troncato la carriera scolastica evidenziando come in Italia, a differenza di altre realtà estere, quale la Germania, che dispongono di asili nelle varie sedi universitarie, lo Stato non aiuta le mamme che studiano e che le leggi italiane non sono proprio dalla parte delle donne.

Definendosi una “Femminista alla moda”, quindi al passo con i tempi, la Dui ha voluto rimarcare come il femminismo non sia una moda, bensì la necessità di rivendicare il diritto che alle donne viene negato fin dalla loro tenerissima età per quel fenomeno che va sotto il nome di “Gender Dream Gap”, il sogno spezzato delle bambine, il bloccare ogni tipo di speranza di sviluppare le proprie potenzialità. Commenta la Dui: “una bambina a sei anni ha le ali aperte e a seconda di dove nasce queste ali vengono tarpate”, così che non possa prendere il volo verso il futuro che lei sogna e non solo, perché quella persona da adulta non avrà quell’autostima, quella forza di reagire quando si vedrà negare quei diritti che spettano alle donne e che sono già riconosciuti agli uomini. Continua la Dui dicendo che non è ancora giunto il momento di abbassare la guardia perché malgrado si sia vinta qualche battaglia, la strada da percorrere è ancora lunga è il tutto deve partire dalla scuola, dall’educazione dei bambini che devono capire fin da piccoli che sono tutti uguali tra loro, evidenziando che c’è solo una differenza di sesso, ma non di intelligenza. A volte, prosegue la Dui, sono proprio le donne a creare ostacoli alle donne per un motivo così banale come l’invidia.

Lorena Panzeri, sindacalista della CGIL di Como, ha voluto portare la sua esperienza legata ad un mondo tipicamente maschile come quello sindacale.

La Panzeri esordisce dicendo che il sindacato dovrebbe svolgere un compito di rappresentanza, ma che ad oggi lo svolge con difficoltà. La sua organizzazione sindacale, infatti, si è trovata otto anni fa ad introdurre nel proprio statuto che è obbligatorio nelle funzioni di direzione e di rappresentanza cercare di raggiungere l’equilibrio di genere, quindi una bilanciata presenza tra uomini e donne.

La Panzeri condivide quanto già evidenziato dalla Dui e cioè che la famiglia, oltre all’educazione data dalla scuola materna ed elementare, debba rivestire un ruolo fondamentale per la parità di genere. Con una madre che ha sempre lavorato in un ruolo di responsabilità all’interno di una azienda, ha ricevuto sin da piccola un modello comportamentale nel quale i compiti in famiglia non sono stati mai differenziati tra la sorella e i due fratelli, insegnamento che a sua volta ha trasmesso anche ai suoi figli. Quindi la nostra mentalità è quella che determina fin dalla nascita dei nostri figli il loro modo di agire e vedere le cose nella vita futura. A conclusione del suo intervento due esempi per mostrare come nel mondo del lavoro si verificano spesso atti discriminatori nei confronti delle donne.

Dopo questo interessante dibattito, la cantante Giusi Deiana con la figlia Roberta hanno tenuto un concerto nel quale sono stati proposti alcuni dei brani più rappresentativi della sua carriere artistica e della tradizione sarda.

Toccante il brano dedicato al fratello prematuramente scomparso, così come la canzone “No photo reposare”, considerata da molti come una sorta di inno per la Sardegna.

Forti emozioni ha suscitato l’ultima canzone proposta, un mix tra canto e recitazione dove Giusi Deiana, la figlia Roberta e l’attrice Pistis si sono esibite con il brano dei Tazenda “Pitzinnos in sa gherra”, un brano che ha voluto sensibilizzare tutti i presenti nei confronti di un evento bellico che ci tocca molto da vicino come quello ucraino.

Il Circolo Sardegna di Como aderendo alla campagna di solidarietà nei confronti del popolo ucraino promossa dalla FASI e denominata “NOASAGHERRA”, durante il dibattito ha voluto esporre la bandiera dell’Ucraina e quella sarda dei 4 mori.

Il Presidente Pietro Palmas a fine serata, unitamente al Vice Presidente Vicario Ferdinando Musiu, alla Consigliera Beatrice Auguadro e a Giuseppe Tiana per il Circolo di Lecco, hanno salutato e ringraziato tutti i protagonisti del lungo pomeriggio dedicato alle donne, quindi artisti, relatori e pubblico.

Un piccolo omaggio floreale è stato consegnato a tutte le donne presenti in sala.

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Un commento

  1. Renata Asquer

    Bravissimo Luca Ruiu e intenso nel suo argomentare!
    Sono stati toccanti tutti i momenti importanti dell’evento, compresi quelli delle canzoni intonate ai fatti drammatici in corso e ai sentimenti di solidarieta’ da parte di tutti gli animi sensibili.
    Peccato non essere stati presenti.

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