AGRIUMBRIA, LA MOSTRA MERCATO NAZIONALE: A BASTIA UMBRA CON IL CIRCOLO “SHARDANA” DI PERUGIA E IL PROGETTO “SARDA TELLUS” DELLA F.A.S.I.

di NICOLETTA MENNEAS

In occasione dell’edizione 2021 di AgriUmbria, Mostra Mercato Nazionale della filiera agrozooalimentare presso Umbriafiere a Bastia Umbra (PG), l’Associazione culturale Shardana – sardi in Umbria, uno dei 65 Circoli riconosciuti dalla F.A.SI. (FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI SARDE IN ITALIA), ha organizzato un evento dal titolo: “Emigrazione dei sardi, il pastoralismo, usi e costumi, da sa paradura alla sua evoluzione più moderna”.

Presso lo stand della Milking (emergente azienda di attrezzature zootecniche n.d.r.) il titolare Matteo Musio ha messo a disposizione la location che ha ospitato i relatori e il pubblico arrivati dalla Sardegna, dall’Umbria e anche dalle regioni limitrofe: Toscana e Lazio in primis. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Shardana di Perugia, con il patrocinio di F.A.S.I. (FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI SARDE IN ITALIA) del progetto SARDATELLUS, con il contributo di Ruminalco Italia, Milking e FAPI.

La presidentessa Dottoressa Nicoletta Menneas ha presentato l’associazione Shardana, i molti eventi già fatti ed i traguardi raggiunti e gli obiettivi da raggiungere, ed intavolato interessanti discorsi di storia, cultura e tradizione sarda specificamente incentrati sulla pastorizia, l’emigrazione, ed il mondo del pastoralismo tipico della tradizione sarda. È poi intervenuto il dottor Bastianino Mossa, veterinario di grande esperienza proprio nell’ambito degli allevamenti ovini nonché membro   del direttivo della F.A.S.I. che ha completato i discorsi raccontando l’evoluzione della pastorizia che ha radici antichissime proprio in  Sardegna, e come con i sardi siano state portate nuove conoscenze usi e metodi innovativi di gestione dell’allevamento nel “continente”, proprio grazie alle numerose emigrazioni degli anni ’50 e ’60. Importanti i numeri illustrati: in Umbria circa il 50% del patrimonio ovino da latte (50.000 capi su circa 90.000) è detenuto da allevamenti di origine Sarda, quindi il latte di pecora umbro secondo Mossa “parla” sardo! Altro elemento sottolineato da Mossa è stato il ruolo della pastorizia di origine Sarda nella tutela dell’ambiente in territorio umbro con le migliaia di ettari coltivati, resi fertili e quindi sottratti all’abbandono. Parlando poi di usanze depastori sardi era doveroso citare “Sa Paradura” quell’antico gesto di solidarietà del mondo pastorale sardo che consiste nel donare degli animali ai colleghi che per diversi motivi hanno perso il loro gregge. Proprio questo argomento è stato sottolineato dall’intervento del gradito ospite e massima autorità dell’AssoNapa (Associazione Nazionale della Pastorizia) nella persona del presidente Battista Cualbu, nonché presidente della Coldiretti Sardegna e del Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna IGP. Cualbu ha ricordato Sa Paradura fatta nel 2017 dai pastori sardi ai colleghi di Cascia con la donazione di circa 1000 pecore.

L’evento fu patrocinato proprio da AssoNapa e Coldiretti, con un importante contributo anche della F.A.S.I. e del circolo Shardana. Nel complimentarsi con gli organizzatori dell’iniziativa, ha evidenziato l’importanza di confrontarsi, innovarsi e crescere nell’interesse delle singole aziende e di tutto il comparto agropastorale. Infine lo stesso Cualbu ha sottolineato quanto sia importante il ruolo dei circoli F.A.S.I. quali ambasciatori di cultura e di sviluppo economico per l’economia agropastorale sarda. Ne sono un esempio le campagne per il consumo dell’Agnello di Sardegna IGP e dei formaggi pecorini DOP.

A completare i concetti espressi in precedenza, il dr. Silverio Grande, direttore dell’AssoNapa, ha messo l’accento sulle le varie problematiche della pastorizia: difficoltà burocratiche ed economiche, già note del comparto, suggerendo: selezione, controllo, ottimizzazione dei dati produttivi e riproduttivi del gregge quali importanti e strategici elementi atti a sopperire alle difficoltà del comparto agropastorale.

A chiudere gli interventi di alcuni presenti, figli e nipoti dei molti allevatori sardi che sono emigrati in Umbria così come nel resto della penisola, integrandosi con chi li ospitava e portando avanti una delle più antiche tradizioni sarde, la pastorizia appunto. Tra questi da sottolineare l’appassionato intervento di Pietro Cossu, famiglia originaria di Orune, componente del direttivo Shardana e allevatore a Umbertide nel perugino, che in maniera realistica ha illustrato la crisi del prezzo del latte ovino in Umbria che mette a rischio il futuro delle stesse aziende e che è purtroppo un altro elemento in comune con la Sardegna.  In conclusione tanta la soddisfazione per la splendida riuscita dell’iniziativa da parte degli organizzatori in una vetrina di rilievo nazionale quale AgriUmbria2021.

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