UNA MEDAGLIA D’ORO PER LA MEDAGLISTA: SANDRA DEIANA, COIN DESIGNER SARDA NEL MONDO

Sandra Deiana

di HELEL FIORI

Testa o croce. Lanci in aria la moneta e speri con tutto te stesso che esca… ecco. Quella moneta per un attimo è stata il fulcro della tua vita. Eppure non lo immaginavi quando te l’hanno data di resto al bar. Una vecchia signora l’aveva appena usata per pagare il caffè, e vai tu a sapere come l’aveva avuta. Probabilmente le era scivolata nella borsa quando per via di un certo astio nei confronti del clero si era intrattenuta nella sua riprovevole attività di alleggerire il piattino delle offerte in chiesa. L’avresti mai immaginato?

Le monete non sono né buone né cattive, sono solo veicolo delle nostre intenzioni profonde.

Ma cosa significa una moneta? Lo abbiamo chiesto a Sandra Deiana, una tra i migliori giovani creatori di monete a livello internazionale.

Cagliaritana, classe 1990, fin da piccola dotata di straordinarie capacità che coltiva insieme alla sorella, percorre la strada artistica frequentando il liceo di Cagliari e proseguendo all’Accademia di Belle Arti di Roma. Con lei cresce un talento che richiede sfide sempre maggiori: nel 2012 si candida all’esclusiva Scuola dell’Arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato a Roma, che ammette solo dodici promettenti studenti. La Scuola è davvero impegnativa, rigida e virtuosa – dice Sandra – organizzata come una bottega d’arte in cui gli studenti vengono seguiti da una classe docente eccezionale tra cui spicca Uliana Pernazza, docente di modellazione e incisore di risalto della Zecca dello Stato da più di trent’anni.

Una borsa di studio interna le regala altri tre anni, periodo in cui affina il metodo all’italiana e alla cui conclusione parte per gli States dove incontra l’affermata medaglista Heidi Wastweet. Esperienza spartiacque in cui abbraccia la tecnica americana (maggiore velocità di esecuzione e precisione delle finiture) e scopre nella Wastweet un vero mentore e una grande amica.

Parallelamente Sandra si interessa ai bandi delle Zecche di altri Paesi, che a differenza di quella italiana si avvalgono anche di artisti esterni: siamo intorno al 2016 quando comincia un lungo elenco di importanti commesse. Una grande soddisfazione arriva con la creazione della sua prima moneta, una commemorativa in argento dedicata all’architetto irlandese Eileen Gray (distintasi nel Novecento e considerata una pioniera) che avrà la peculiarità di essere la prima moneta della storia irlandese dedicata ad una donna (e disegnata fieramente da una donna, ora in mostra permanente al National Museum di Dublino). Anni dopo la Zecca la richiama: questa volta il tributo è per Philip Lynott, fondatore del gruppo rock Thin Lizzy. Moneta emessa in sole trecento copie, accende la caccia di tutti i fan tanto da arrivare a decuplicare il suo valore nella compravendita on line.

Le collaborazioni in Europa non mancano, così arriva il momento di guadagnare l’Oriente. Legatissima alla cultura sarda, vince il Premio Speciale della Giuria all’International Coin Design Competition (2017, Giappone) proponendo un disegno sull’identità nuragica e nel 2019 guadagna il secondo posto assoluto al Coin Design Forum and Award (Cina) con una rappresentazione delle maschere sarde.

Culture così antiche non potevano che risuonare, non è la prima volta che la tradizione nostrana centra il bersaglio. È un bene allora che Sandra decida di produrre lei stessa una linea di medaglie tributo alla Sardegna (visibile su sandradeiana.com): la prima è una fusione in bronzo che rappresenta S’Accabadora, in cui, sfruttando le due facce, Sandra ci riporta l’immagine di una donna che sì, toglie la vita, ma dismessa la cappa nera diventa levatrice, simbolo di (ri)nascita; per la seconda, ancora in lavorazione, cede invece al fascino delle misteriose janas.

Il suo grande talento nel rappresentare l’immateriale le permette dunque di portare alto l’onore della nostra terra, ma anche di collaborare con Zecche internazionali facendo propri, grazie a un attento studio, i riferimenti estetici e culturali dei Paesi committenti, così da poter trovare la forma originale più adatta a testimoniare il concetto richiesto (la partnership tra due Stati, o l’infinita bellezza di un popolo, etc.) attingendo alla propria sensibilità e al proprio istinto senza ispirarsi ad immagini preesistenti.

Forse consapevole di questo, la Picchiani&Barlacchi (antica zecca e fonderia fiorentina che dal 1902 produce eccellenti prodotti d’oreficeria) le ha commissionato l’ambita medaglia Calendario 2021: “Ho fatto mente locale su quello che l’Italia ha affrontato in questa pandemia, così mi sono chiesta che cos’è che ha sempre aiutato l’Italia, ma che dovrebbe essere valorizzato molto di più? La risposta è ovunque noi ci giriamo: troviamo arte. Allora ho rappresentato una donna un po’ matura, sulla sinistra, che ha un mezzo sorriso come per dire sì, sono sempre bella ma sono un po’ in difficoltà, e sulla destra c’è un’altra donna, che è l’arte, e che le sta porgendo uno spazio. Spazio centrale fisico, reale, che la medaglia prevede. Quel foro, ciò che non si vede, è il simbolo di ciò che l’arte sta porgendo all’Italia: uno spazio culturale ricco di idee per farla rinascere. Deve solo decidersi ad usarlo.”

Monete e medaglie portano dunque un messaggio che un artista ci ha voluto lanciare: ci penseremo al prossimo caffè? Magari mentre osserveremo il frutto dell’ultima commissione che Sandra per ora tiene segretissima. Nove disegni, nove calchi, il lavoro più impegnativo che abbia fatto finora.

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