VERSO SUD CON NUOVE RADICI: “ILIENSES” TRA I FINALISTI DI ‘RADICI – CALL FOR ARTIST’ A BARI

Il progetto Ilienses è tra i finalisti di ‘Radici – Call for Artist’ e farà parte dell’Archivio Digitale Nazionale e dell’esposizione collettiva di Futuro Arcaico, che avrà luogo a Bari i primi giorni di giugno.

La proposta parte dal collettivo pugliese ‘Folklore Elettrico’, uno studio che si occupa di salvaguardare luoghi e patrimoni immateriali dei territori attraverso una rilettura con linguaggi artistici contemporanei e non convenzionali, lontani da stereotipi narrativi tipici degli attuali concetti di marketing.

Il loro progetto che ha vinto il bando della Regione Puglia ‘Programmi pugliesi innovativi’ parte dalla creazione di un osservatorio digitale dal titolo ‘Radici’ per il quale è stata predisposta una chiamata pubblica destinata ad artisti attivi in sei ambiti disciplinari: fotografia, video, suono, illustrazione, installazione, multimedialità.

Il materiale così raccolto, tradotto in una mappa digitale dedicata alle tradizioni popolari e al patrimonio folkloristico nazionale fatto di riti, narrazioni e suggestioni attraverso l’arte visiva, sonora e multimediale, entrerà a far parte dell’Archivio Digitale Nazionale ‘Futuro arcaico’ consultabile gratuitamente sull’omonimo sito e si completerà con la realizzazione di un Festival in programma a Bari e itinerante in altre località italiane, per giungere infine in Albania per un evento Internazionale in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tirana.

Il progetto Ilienses, insieme agli altri artisti finalisti, è stato selezionato da una giuria tecnica composta da esperti e professionisti dei rispettivi ambiti artistici: Edoardo Winspeare, regista e sceneggiatore; Pamela Diamante artista; Maria Teresa Salvati curatrice e fondatrice di Slideluck Editorial; DEM artista multidisciplinare; Mai Mai Mai sound artist; Luis Gomez de Teran street artist.

Ideazione e direzione artistica: Folklore Elettrico; Marco Malasomma; Jime•Ghirlandi.

Curatela: Mariateresa Salvati.

Partners: Istituto Italiano di Cultura a Tirana; Pigment Workroom; MAAP; Doc Creativity; Consorzio; IDRIA; Archaic Sardinia; L’Asilo Napoli; Museo Civico Bari; Teatro Koreja; Accademia del Cinema Ragazzi; Enziteto; Time Zones

Media Partner: Radio Raheem.

Web

Video: https://www.youtube.com/watch?v=sko9ERYvkgA

Spotify: https://open.spotify.com/album/5Wk2NVnbUCUiKE1NWYvwnN?si=aLJfDLUQSAW0VZ84GRty8Q

Bandcamp: https://ilienses.bandcamp.com/album/civitates-barbariae

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC2ECeJM-LUGEM21ckM9AnCw

Progetto

Fin dall’epoca nuragica la Sardegna è stata oggetto di numerose e sanguinose lotte, sorte tra i popoli invasori, che miravano a espandere il proprio dominio, e le popolazioni locali.

In particolare si narra della Barbagia, una zona rude, inaccessibile, estranea e tenebrosa, che ha maggiormente resistito, secondo le fonti storiche a noi pervenute, alle dominazioni. Si narra di un popolo ribelle, fiero e poco incline ai cambiamenti apportati, spesso con la forza, dalle altre civiltà e dalle opere di cristianizzazione.

Il progetto Ilienses affonda le sue radici in Barbagia, descrivendo quella che in passato poteva essere la vita delle popolazioni che vi dimoravano, provando a immaginare i conflitti, raccontando avvenimenti storici e leggende, ricercando un collante con i nostri antenati, le loro sofferenze, la violenza fisica e psicologica, subita e attuata; i cambiamenti materiali e immateriali che, di conseguenza, possono essersi verificati sul territorio e sugli abitanti.

In che modo? Immaginando queste vicende in un progetto musicale e audiovisivo che, attraverso la musica, la narrazione e la realizzazione di filmati video, valorizza il potenziale di alcuni elementi culturali e tradizionali caratterizzanti la Barbagia, come gli strumenti musicali di Gavoi, il canto a tenore e i campanacci di Tonara, inserendoli in un concetto moderno, senza intaccare l’espressione della loro reale natura e documentando, attraverso una ricerca sonora, il mondo dal quale provengono.

Il progetto vuole rappresentare artisticamente gli aspetti più cruenti e impetuosi associati all’epoca delle resistenze alla dominazione romana e alle opere di evangelizzazione della Chiesa nella storia barbaricina, i quali verranno messi in evidenza durante l’ascolto del disco, i filmati video (teaser, videoclip, cortometraggio) e le esibizioni dal vivo.

E’ bene precisare che tutta la stesura del progetto affonda sì le proprie radici nella tradizione ma possiede allo stesso tempo caratteristiche musicali/culturali moderne, senza limiti temporali. Racconta gli elementi

che identificano la Barbagia, ne richiama il principio della storia, indaga sul significato di un patrimonio che è tuttora visibile e percepibile (strumenti musicali, siti archeologici, lingua, leggende, tradizioni). Alcuni di essi, essendo collegati anche al Carnevale barbaricino e ai suoi travestimenti animaleschi, che si distinguono proprio nell’essere sanguinari, enigmatici e drammatici, possono altresì rivelare la vita sconosciuta, i rituali, i pensieri, le lotte, interiori ed esteriori, delle cosiddette Civitates Barbariae, le comunità dei nostri antenati indigeni, stanziati nel territorio non romanizzato (o quasi) della Sardegna.

Durante la realizzazione e maturazione dell’idea è emersa l’importanza nel trasmettere in arte certe conoscenze, seppure non documentate con certezza e, proprio per questo motivo, ne è derivata la scelta di rappresentarle in chiave fantasy, affinché le epoche storiche attraversate dalla nostra isola e le sue ricchezze, talvolta poco considerate, siano sempre più oggetto di studio ma anche motivo di interesse e riflessione collettiva.

Mauro Medde è di Gavoi (NU). Bassista, polistrumentista e compositore, si avvicina alla musica all’età di otto anni, prima attraverso l’organetto e in seguito attraverso il basso elettrico, che studierà e approfondirà al Conservatorio Statale G.P. da Palestrina di Cagliari e successivamente alla Percento Musica di Roma, col Maestro Massimo Moriconi (bassista di Mina, Fabio Concato, Chet Baker a tanti altri). Attualmente ha all’attivo due progetti musicali: SVM e ILIENSES.

Natascia Talloru è di Tonara (NU). Freelance nel settore culturale, Redattrice e Social Media Manager della testata giornalistica FocuSardegna. Attualmente scrive su testate giornalistiche locali e collabora con liberi professionisti e aziende nell’ambito della comunicazione web e social. Polistrumentista e voce narrante di Ilienses, progetto ideato insieme a Mauro Medde, di cui è anche General Manager.

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