EVA MAMELI CALVINO E RINA MONTI STELLA: DUE SCIENZIATE, CATTEDRATICHE DELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA, LEGATE ALLA SARDEGNA

di PAOLO PULINA

Per la Giornata internazionale della Donna nella Scienza, il CUG dell’Università di Pavia (cioè il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità) e il Sistema Museale d’Ateneo vanno proponendo una rassegna di video su grandi scienziate.

Dal 17 febbraio fino al 7 aprile, ogni mercoledì, alle ore 11.00, viene trasmesso «un video sul contributo di donne – in particolare di quelle legate alle collezioni dei musei dell’Università di Pavia e al progresso scientifico – ponendo l’accento su capacità, determinazione nel perseguire la propria vocazione e tenacia nell’affrontare le difficoltà».

Voglio soffermarmi su due di queste eccellenze femminili, di cui è già stato trasmesso il video e di cui mi sono occupato in ragione del fatto che, sia pure in diversa misura, rimandano ai rapporti interculturali fra Sardegna e Università di Pavia (argomento che ho trattato ampiamente nei due volumi della mia “Guida letteraria della provincia di Pavia”).

Il 17 febbraio, video intitolato: “Rina Monti Stella. Cattedre, laghi alpini e una scienza ancora insuperata”; relatrice: Jessica Maffei.

Il 10 marzo, video intitolato: “Eva Mameli. Botanica eclettica e all’avanguardia”; relatori: Nicola M. G. Ardenghi, Ines Piccoli, Pierpaolo Massari, Francesca Mesiano.

Per Eva Mameli si può dire che la meritata qualifica di “grande scienziata” (prima donna in Italia ad ottenere, proprio a Pavia, la libera docenza in Botanica) è stata in parte “oscurata” da quella che comunemente le viene sovrapposta di “madre di Italo Calvino”. Per quanto mi riguarda, questo suo “merito” di generatrice di uno degli scrittori italiani più importanti della seconda metà del Novecento mi ha portato a documentare date e dati sulle sue origini sarde (si veda la mia foto della targa affissa nel 2013 a Sassari sulla facciata della casa dove Eva ha visto la luce il 12 febbraio 1886). Inoltre mi ha spinto a dare informazioni sul luogo di nascita della madre, Maria Maddalena Cubeddu, e del fratello maggiore Efisio (da lei raggiunto a Pavia), dato che è lo stesso paese, Ploaghe, vicino a Sassari, in cui sono nato io.

Per approfondimenti rimando ai due volumi della mia citata “Guida” e ai miei articoli reperibili in questo sito.

Voglio però anche precisare che Eva Mameli è stata, sì, la prima donna sulla cattedra di Botanica a Pavia, ma, al contrario di quello che si legge in diverse biografie, non è giusto affermare che è stata la prima donna cattedratica d’Italia perché è stata la seconda. Il primato spetta, infatti, a Rina Monti Stella (Arcisate, VA, 16 agosto 1871 – Pavia, 25 gennaio 1937), biologa, fisiologa, limnologa e zoologa: nel 1907 fu la prima donna a ottenere una cattedra universitaria nel Regno d’Italia essendo stata nominata professore di ruolo di Zoologia e Anatomia nell’Università di Sassari. Allieva del prof. Pietro Pavesi (Pavia 1844 – Asso, CO, 1907), nel 1908 continuò le ricerche del suo maestro, indagando in loco le particolarità delle tonnare della Sardegna (alla fine dell’Ottocento, sulla costa occidentale sarda se ne potevano contare ben 24).  Ecco le pubblicazioni in cui riversò i risultati di queste sue indagini: “Esplorazioni talassografiche lungo le coste della Sardegna settentrionale”  (Pavia, Fusi, 1910); “La fisionomia biologica della Sardegna e le nuove idee circa le origini e la distruzione geografica delle specie” (Pavia, Fusi, 1915).

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