QUANDO LA STORIA DIVENTA MATERIA VIVA: “GLI AMICI DI EMILIO”, IL PRIMO ROMANZO DI GRAZIELLA MONNI

Graziella Monni

di LUCIA COSSU

“Gli amici di Emilio” è l’esordio letterario targato Mondadori di Graziella Monni. Con questo romanzo l’autrice ha vinto il premio FiuggiStoria 2020 nella sezione romanzo storico, dopo esser stata finalista con un inedito alla XIII edizione del Premio Calvino.

La libertà è frutto di una sintesi: racchiude dentro di sé la sua privazione e il desiderio di riconquistarla. Più forte è la sua mancanza, maggiore è il sentimento che la alimenta.

Un esempio è dato dal fascismo. La generazione educata dalla dittatura a suon di Eia Eia Alalà e col sapore d’olio di ricino, lungi dal diventare l’homo novus tanto auspicato, prenderà parte alle formazioni partigiane e abbatterà il regime, proprio in nome di quell’idea di libertà e giustizia per troppo tempo offesa. Ed ecco la sintesi: una parte dell’antifascismo è nata proprio dalla pancia del fascismo, mentre l’antifascismo della prima ora sotto la dittatura si è rafforzato sempre più.

In quest’epoca storica molti dovettero scegliere da che parte stare. Le scelte furono complesse e viscerali, tanto da dare peso o toglierlo al significato stesso di umanità.

Chi ha a che fare con la storia sa bene quanto sia complesso rendere semplici e coinvolgenti i grandi temi mantenendo al tempo stesso la profondità. Snocciolare dati e date spesso non è sufficiente per toccare le corde del cuore e per fare appassionare i lettori, specie i più giovani.

Il romanzo storico è uno strumento efficace perché sa restituire carne e sangue alle donne e agli uomini di epoche precedenti; nei romanzi i fatti storici divengono materia viva e il lettore, trascinato al loro interno, si ritrova partecipe.

Gli amici di Emilio assolve a questo compito e lo fa con grazia e generosità. Con uno stile asciutto e agile, l’autrice tratteggia la vita durante il fascismo calandola in un paesino sardo. Corilè, il luogo immaginario della storia, diventa l’archetipo di tanti luoghi conosciuti.

Nelle mani di Graziella Monni la storia è materia duttile -lei che per tanti anni è stata docente di storia e filosofia e ora preside- la storia la restituisce al lettore con pennellate e passaggi leggeri.

Il contesto storico -ben reso anche con la cura dei modi e del linguaggio dell’epoca- è lo sfondo scenico che permette ai personaggi di scegliere da che parte stare, senza mai soffocarli o appesantire la trama.

Il lettore, pagina dopo pagina, acquisirà la stessa consapevolezza dei personaggi, vivrà conflitti e dilemmi, occasioni e scontri, giocherà nei campi e siederà tra i banchi di scuola, correndo a perdifiato e attendendo l’accadere degli eventi. I grandi temi etici e la storia sono resi con grande leggiadria. La lettura è bella, coinvolgente, tocca diversi tasti e sa commuovere.

Il podestà di Corilè, Giovanni Lai, è un uomo giusto, ama la moglie Donna Margherita e il figlio Filippo. Il ragazzo sin da piccolo dimostra senso critico, coraggio ed empatia. Le ragioni degli adulti non gli bastano: perché esiste l’ingiustizia? Perché la povertà?

Filippo è il capo di una banda di ragazzi dalle estrazioni sociali più disparate. La povertà di quegli anni la tocchi con mano: non ci sono balocchi o scarpe, spesso nelle case manca il cibo, ma non mancano le tante bocche da sfamare. I ragazzi crescono insieme nelle strade polverose del paese e su, nel Monte Fortezza, tra erba alta e asfodeli. Scorrazzare è formativo quanto le lezioni di scuola e poi ci sono le storie ascoltate la sera sull’uscio di casa. Le storie narrate da labbra sagge che infiammano gli animi: Emilio Lussu è un combattente coraggioso, è un eroe della prima guerra mondiale, è un uomo giusto, lui lotta contro le ingiustizie. È un antifascista. I ragazzi crescono con il suo mito e in suo nome lottano per la libertà. Diventano uomini superando in altezza i padri e vivendo sino in fondo i rapporti conflittuali: non è semplice essere figli, non lo è essere padri.

La trama prende quota sino a tingersi di giallo. Chi è lo sconosciuto che si aggira tra le strade e le botteghe del paese e cosa va cercando?

Al lettore il gusto di muoversi lungo le strade di Corilè, di sbirciare nelle case, il piacere di seguire le storie e di entrare nel cuore della vicenda. Tra le pagine troverà amicizia, amore, coraggio e la grande eredità di Emilio Lussu e di Platone. Il filosofo più affascinante e pop dell’antica Grecia non poteva certo mancare!

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Un commento

  1. Grazie da me, da Corilè, dai personaggi vivi della storia, dalle donne cariche di speranze, dai ragazzi che diventano uomini, da Emilio, un mito ancora oggi – e questo non si discute- grazie persino da Platone, citato come filosofo più pop dell’antica Grecia, e da me tanto amato. Grata ❤

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