SUOR GIANERMINIA URONI, UN ESEMPIO D’AMORE: RICORDO DELLA RELIGIOSA DI TERRALBA, DECEDUTA IN PROVINCIA DI BERGAMO A CAUSA DEL COVID

di CRISTIANA PAU

Descrivere la vita di Suor Gianerminia Uroni non è semplice perché dietro un ruolo apparentemente normale si celava una vita intensa dedicata a Dio e agli altri, come costante dimostrazione d’amore. Chiunque le chiedesse il motivo che la spinse a diventare suora, lei descriveva la chiamata del Signore non come una scelta ma come la ragione della sua vita. Classe 1938, molto legata alla mamma Erminia Pau, sorella del conosciutissimo Aurelio Pau famoso per la grande azienda che diede lavoro a tanti terralbesi. La stessa Erminia, molto amata a Terralba, aveva un negozio di alimentari che gestiva da tanti anni. Suor Gianerminia si trasferisce a Milano dove si diploma in assistenza pediatrica e negli anni del noviziato, diventa subito caposala all’ospedale Buzzi di Milano. Molto stimata nell’ambiente ecclesiastico, fu il Cardinal Martini a officiare la sua pronunciazione dei voti all’ordine di Maria Bambina. La sua carriera in ambito medico fu dirompente e proseguì con l’incarico di caposala presso la clinica De Marchi di Milano e successivamente della chirurgia pediatrica del policlinico Mangiagalli di Milano. La sua specializzazione la portò a lavorare, con lo stesso ruolo, presso gli ambulatori della casa famiglia “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone: un incarico molto impegnativo perché deputata all’accoglienza di bambini con disturbi del comportamento adattivo e affettivo da Sindrome Autistica e Sindrome di Asperger. Fu un incarico molto sentito perché Lei amava ogni singolo bambino che aveva in cura, amava e sosteneva le loro famiglie ed era convinta che un’attenta riabilitazione poteva garantire una vita sociale e affettiva al pari della normalità. Nel 1994, all’inizio di uno dei più grandi genocidi della storia dell’umanità, risponde alla convocazione di Maria Pia Fanfani, presidente della Croce Rossa Italiana e responsabile dell’organizzazione “insieme per la pace”, per una missione in Rwanda con l’intento di salvare i bambini orfani delle barbarie in atto dove in 100 giorni furono uccise almeno un milione di persone. Suor Gianerminia rimase sconvolta dalle notizie e dalle immagini di quella guerra tra tutsi e hutu, molti dei quali sterminati a colpi di macete, spranghe e coltelli. Non ci pensò un attimo a partire nonostante tutti, comprese le sue stesse consorelle e i familiari, fossero contrari. Salì su un boeing della compagnia aerea Tea, insieme appunto alla Fanfani, ai volontari della croce rossa e ad alcuni medici del Niguarda di Milano. Arrivò in Rwanda e trascorse i giorni percorrendo chilometri e chilometri di savana, 20 ore al giorno, scortati da due blindati dei ribelli tutsi del fronte patriotico rwandese e accompagnati dal leader dell’FPR. Nel loro cammino si scontrarono con una realtà dove tutto era morte e distruzione, con corpi senza vita lungo la strada e bambini nascosti per sfuggire alla furia sanguinaria degli hutu. Riuscirono a salvarne 90 e, nel cuore della notte, a caricarli sull’aereo per portarli in Italia. Per questa missione, tutti i partecipanti, quindi compresa la nostra Suor Gianerminia, ricevettero l’onorificenza da parte del Presidente della Repubblica Italiana e quella rwandese Umurinzi per l’attività umanitaria svolta. Al termine di questa pericolosa esperienza, venne nominata madre superiora nella comunità di Nave e, nel 2000, curò la costruzione e diresse per anni la casa di riposo di Stagno Lombardo (Cremona) in qualità di economa: il suo ruolo è stato molto importante in quanto furono quelli gli anni in cui posero le basi per la ristrutturazione della vecchia casa di riposo con l’adeguamento alle norme regionali. Lo stesso sindaco, Roberto Mariani, ricorda con molto affetto il loro primo incontro in comune quando Suor Gianerminia gli parlò del finanziamento regionale che avrebbe consentito di mettere a norma la RSA e lo implorò di porre modifica allo strumento urbanistico che in pochi mesi il comune approvò. Da questa stretta collaborazione, riuscirono a realizzare il progetto. In un’intervista rilasciata alla testata giornalistica “cremona oggi”, il sindaco Mariani la definisce il pilastro della casa di riposo di stagno Lombardo ed esprime un caloroso ringraziamento per la sua professioLa religiosa terralbese è deceduta a causa del corona virus in una casa di riposo in provincia di Bergamo. Molto apprezzata in ambito ecclesiastico e medico, ha dedicato la sua vita per aiutare il prossimo. Terminata anche questa esperienza durata quasi 15 anni, viene trasferita come Superiora nella casa suore dell’ospedale Policlinico di Milano sempre in corsia a disposizione delle famiglie di bimbi ricoverati con patologie molto gravi, spesso trascorrendo la notte al loro fianco per dare supporto psicologico e spirituale. A settembre 2019, per volere della madre generale, viene trasferita nella casa di riposo di Gazzaniga (Bergamo) offrendo la sua professionalità e il suo amore fino al momento in cui si è ammalata ed è tornata alla casa del suo tanto amato Gesù. Suor Gianerminia, per noi tutti Zia Pinuccia, era una donna eccezionale, molto sensibile, sempre attenta alle difficoltà di ognuno dei propri parenti e di molti conoscenti, presente nonostante la lontananza, vicina giornalmente con i suoi messaggi al cellulare o le telefonate della sera. Molti terralbesi hanno ricevuto il suo aiuto per problemi di salute, per trasferimenti negli ospedali, per consulti presso altre strutture della penisola o semplicemente per essere sostenuti nella fede in momenti della vita dolorosi. Una carezza per tutti, sempre! Un amore vero senza riserva alcuna, senza mai risparmiarsi. Ho letto tantissimi messaggi in rete per lei, da chi l’amava e da chi la conosceva…lei riusciva a coinvolgere nel profondo dell’anima con la sua fede e la sua capacità di donare amore, un amore semplice, vero. La grande emozione che ha suscitato la sua perdita è stata rimarcata in innumerevoli articoli celebrativi, in primis quello della comunità ecclesiastica terralbese, l’articolo voluto dal Sindaco Sandro Pili sull’Unione Sarda, quello del sindaco di Stagno Lombardo nella testata Cremona Oggi, dell’ordine delle professioni infermieristiche di Milano-Monza- Lodi-Brianza in assocarenews, delle sorelle di Maria Bambina e di tutti quelli che hanno avuto il grande onore di averla nella loro vita.

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