TURISMO SARDO A UN BIVIO TRA TIMORI E SPERANZE: INCONTRO AD OLBIA CON LE COMPAGNIE DI TRASPORTO E GLI ALBERGATORI

di GIAN MARIO SIAS

Aerei carichi al 75%, alberghi chiusi al 50%, pubblici esercizi vuoti al 70%. Vedere il bicchiere mezzo pieno è difficile, “ma siamo imprenditori, ottimisti per definizione”, afferma Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna. L’isola, spinta a sperare che la filiera delle vacanze ritrovi la rotta, lancia il cuore oltre gli ostacoli di una stagione tutta in salita. E lo fa in occasione del webinar “Olbia Airport off-block – Summer 2020 e scenari per il futuro”, promosso dalla Geasar, società di gestione dell’aeroporto “Costa Smeralda”.

Moderati dal giornalista Leonard Berberi, intervengono Silvio Pippobello e Mario Garau, rispettivamente amministratore delegato e responsabile Sviluppo rotte di Geasar, Daniela Candido, direttore regionale dell’Enac, Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna, Nicola Monello, presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna Turismo, Agostino Cicalò, presidente della Camera di Commercio di Nuoro, Giacomo Del Chiappa, docente di Marketing dell’Università di Sassari, Giulio De Carli, co-founder di OneWorks, Valeria Rebasti, country manager di Volotea Italia, Lorenzo Lagorio, country manager di easyJet Italia, Andrea Benassi, vicepresidente di Alitalia, e Imarzio Scamolla, country manager di S7 Italia.

Ad alimentare la fiducia è proprio Olbia. Dai 19 collegamenti oggi operativi ai 62 previsti a inizio agosto, come l’anno scorso, e coefficiente di riempimento aerei al 75%: l’aeroporto “Costa Smeralda” ha una certezza. “C’è tanta voglia di Sardegna”, dice Silvio Pippobello. “Già oggi gli aerei viaggiano pieni al 75%, a metà luglio lo verificheremo con il 90% dei collegamenti attivi, sino al 100% d’inizio agosto”. Mario Garau ricorda che “per sette anni Olbia è cresciuta del 6% annuo, arrivando nel 2019 a 3 milioni di passeggeri con progressi in tema di destagionalizzazione”. Il 2020, invece, “è l’anno zero, dobbiamo ridipingere uno scenario nuovo”, afferma. “Come destinazioni non abbiamo perso rispetto allo scorso anno – aggiunge Garau – si defilano le compagnie che operano nel Nord Europa, da Brusselles Airlines ad Air Baltic, ma altre crescono”. Tanto che “mentre in passato i passeggeri internazionali erano di più, quest’anno il 60% del traffico sarà nazionale”.

A Olbia la parte del leone la farà l’Italia, poi Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera, Olanda e Austria. Il vettore di riferimento sarà easyJet, poi Alitalia e Volotea, con tre collegamenti nuovi per Bologna, Pescara e Trieste. Tra le novità la linea con Varsavia operata da Lot, quella di Blu Panorama con Milano Malpensa e quella di Corendon per Norimberga. “In luglio caleremo del 50% rispetto al 2019, in agosto del 22%, in settembre e ottobre conterremo”, garantisce Garau.

Le posizioni di addetti ai lavori, tecnici, studiosi, vettori e operatori sono perfettamente riassunte dalla presa di posizione degli albergatori. “Sino a domenica sarà aperto il 30% delle strutture, poi dovremmo passare al 50%”, annuncia Manca. “Sta andando male – afferma – i numeri sono negativi, l’occupazione dei posti letto è intorno al 20%, ma un altro 20% di operatori vuol vedere che succede per decidere che fare entro metà luglio”. Preoccupa l’aumento delle cancellazioni all’ultimo momento su prenotazioni last minute. La fiducia non basta e il presidente di Federalberghi Sardegna lo dice chiaramente. “Il problema è il trasporto aereo, c’è una chiusura della destinazione Sardegna, siamo in ritardo con la promozione istituzionale e paghiamo gli errori di comunicazione fatti nelle scorse settimane. Ora servono azioni immediate”.

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