LUIGI FARINA – “PARISTORIAS NUGORESAS”: LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL NUORESE

di GIOVANNI GRAZIANO MANCA

Per avere un’idea di quanto fosse autorevole, nel campo della promozione e della valorizzazione del nuorese, lo studioso linguista Luigi Farina (1910-1994), potremmo rileggere l’introduzione che l’avvocato e uomo di lettere Gonario Pinna scrisse per la prima edizione della sua “Antologia dei poeti dialettali nuoresi”. Pinna incontrò molta difficoltà, nella fase di raccolta delle opere poetiche da includere nella silloge, ad attribuire un significato a parole, espressioni, modi di dire nuoresi non più d’uso corrente. Egli scrive: “Di parecchie parole non ho trovato traccia né nel vocabolario dello Spano né in quello del Porru […] ne in quello etimologico del Wagner, e bisognerà attendere la pubblicazione del vocabolario nuorese-italiano e viceversa elaborato dal dott. Luigi Farina che vi ha dedicato lunghe e amorose cure per vedere colmate le notevoli lacune che oggi avvertiamo e lamentiamo.” Fu fiducia assai ben riposta, quella di Pinna, perché l’esperto glottologo e divulgatore de su nugoresu  Farina negli anni successivi avrebbe portato a compimento tre vocabolari: il “Nuorese-Italiano“ pubblicato nel 1973, il “Nugoresu-Italianu”, del 1987 e l’ “Italiano-Sardo nuorese” del 1988 (postumo, curato da suo figlio Antonio e dato alle stampe nel 2002 dall’editore nuorese “Il Maestrale”, sarebbe uscito il “Bocabolariu Sardu nugoresu-Italianu-Italiano-Sardo nuorese). Anche alla luce di quanto sopra appare oggi meritoria l’iniziativa del  Lions Club Nuoro Host di raccogliere in volume le finora inedite “Paristorias nugoresas” di Farina. Le finalità e l’intento, per cosi dire pedagogico, dei diversi racconti, peraltro, vengono chiaramente indicati dal loro stesso autore nella nota che introduce l’opera, aggiunta nel 1986. Leggiamo: “Chiarimento di questi racconti sardi nuoresi: sono esempi di logica scrittura ortografica del sardo, in conformità a come scrivevano i sardi antichi e recenti nella poesia popolare.” Se Gonario Pinna a suo tempo fu innovativo artefice di uno “sdoganamento” della parlata nuorese rispetto soprattutto al cosiddetto logudorese illustre, Luigi Farina compie ulteriori passi in direzione della legittimazione della lingua sarda locale nuorese. Tale circostanza non può sfuggire al lettore che legge le “Paristorias”. Farina, inoltre, anche con i suoi racconti mostra di essere “conservatore” per eccellenza del dialetto della sua città e, a sua volta, fautore d’innovazioni di non poco conto: negli oltre quaranta racconti di cui questa raccolta si compone, per esempio, viene eliminato l’uso dei digrammi, che appesantisce notevolmente la lingua scritta, mentre per altri versi inserisce nelle narrazioni numerosi italianismi. Quanto ai primi, anche ai fini di una opportuna unificazione della ortografia sarda Farina non usa mezzi termini: “[…] è tempo di finirla con i nostri digrammi (dz, tz, tg, th) che siamo costretti ad utilizzare nei nostri cognomi ma non nella scrittura quotidiana, poiché per dz basta scrivere una sola z (anche per Mazzini e per orizzonte continentali); per tz due z (una anche all’inizio o in mezzo: ziu e non zziu; Franzischinu e non Frantzischinu; Bozzetti e non Botzetti); così g e non tg; due z e non th (pezza e petta e non petha; titòne e non thithòne; titula e non thìthula) e così di seguito.” Sugli italianismi: “Se il sardo utilizza, attualmente, italianismi non è da fucilazione…Meglio questi, poiché dobbiamo pure arricchire i nostri linguaggi […].” Preziose dunque, queste “Paristorias nugoresas”, non solamente sotto il profilo della didattica linguistica ma anche perché testimoniano di vicende reali accadute nel corso di una vita intera vissuta a contatto con contadini e pastori (parte non trascurabile di esse trova origine nell’esperienza di Farina, che svolse la professione di veterinario in varie zone dell’isola). Sotto questo specifico aspetto, anzi, esse possono legittimamente entrare a far parte di quel coacervo di memorie che getta ulteriori luci sul passato di Nuoro e del suo territorio.

Luigi Farina – “Paristorias nugoresas” – Lions Club Nuoro Host – Edizioni Solinas – pagg.184, 20 euro, Nuoro 2020.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

3 commenti

  1. Mille grazie. Non avrei saputo trovare parole migliori per descrivere il lavoro di nonno. Questo articolo è una sorpresa che mi emoziona.

  2. Luisi Farina, indimenticabile amico di famiglia, personaggio straordinario, lo ricordo seduto al Monte, quando veniva a passeggiare e si fermava a casa.

  3. salve vorrei sapere dove poter trovare il libro . ho una libreria ed ho avuto delle richieste. grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *