COME RIPARTIRE DALLA QUARANTENA: IL DOPO LOCKDOWN DELLA SARDEGNA TRA APP, NATURA E SPORT

di SALVO COGNAZZO

La Sardegna cerca di rinascere dopo il lockdown delle scorse settimane. E lo fa puntando tutto sul turismo, sulla natura, sul benessere, sulla bellezza. Poker d’assi che la Regione conosce molto bene. Lo fa partendo proprio da ciò che ci ha risollevato il morale durante la lunga quarantena. Parliamo del digitale, ovviamente. 
E’ già scaricabile, infatti, Heart of Sardinia: una app che i Comuni, se vorranno, potranno utilizzare per gestire spiagge, parchi e qualsiasi altro luogo di interesse pubblico. Tale applicazione, una volta che le amministrazioni locali riescono a quantificare i posti disponibili in un determinato spazio, è in grado di rilevare quanti posti disponibili ci sono.  L’obiettivo è semplice: monitorare tutti i luoghi possibili per evitare gli assembramenti. Una sorta di calcolatore umano a misura di coronavirus, a tutela del cittadino. 
Heart of Sardinia è una start up nata nel 2017, che ha preso forma come guida turistica digitale. Ma adesso, in piena emergenza Covid-19, è stata presentata la nuova funzione. I luoghi mappati e dei quali si può conoscere con un click il grado di affollamento, sono 1.200 in tutta la Sardegna. L’elenco include anche siti culturali e turistici, a ciascuno dei quali è associato un codice di verifica (Qr code), a partire da quale si possono misurare le presenze. 

Tra le altre proposte da valutare, invece, una che riguarda il Parco di Molentargius, bellissima area naturale a pochi passi da Cagliari, per trasformarlo in una “grande palestra a cielo aperto”. L’idea parte dalla consigliera quartese Valeria Piras: “Nella Fase 2, al netto di ulteriori decisioni regionali e/o comunali, i parchi saranno riaperti e l’attività motoria sarà permessa mantenendo un metro di distanza, mentre l’attività sportiva mantenendo i due metri distanza. Saranno quindi consentiti per tali attività spostamenti dalla propria abitazione. Non potranno però al tempo stesso riaprire gli impianti sportivi e le palestre, attività numericamente importanti nel nostro comune”. Quindi la proposta è la seguente: avanzare una richiesta all’Ente Parco per aprire i parchi verdi alle palestre e ai personal trainer, per una grande attività fisica all’aperto.

C’è comunque da precisare, a tal proposito, che l’apertura del Parco è già avvenuta. Ma è parziale e condizionata. Parziale perché vengono riaperti diversi camminamenti e aree, ma non tutti. Condizionata, invece, perché si deve entrare solo a piedi o in bicicletta, sempre e comunque con la mascherina. Inoltre devono essere evitati gli assembramenti di persone e vanno rispettate le distanze tra le persone. Ossia due metri in caso di attività sportive ammesse, un metro in tutti gli altri casi. E se non venissero rispettate le misure richieste, il Parco potrebbe richiudere fino a data da destinarsi. 

Tra le attività naturali e turistiche che si possono svolgere già da questa settimana in Sardegna, anche la pesca sportiva, subacquea, da terra o a lenza da natante, imbarcazione o nave da diporto. Sempre con divieto di assembramento e obbligo di distanziamento personale. Non solo. Nel rispetto delle regole sul distanziamento e con divieto assoluto di assembramento, sono consentiti sul territorio regionale anche gli sport individuali all’aria aperta, come golf, tiro al piattello, atletica, equitazione, tiro a segno, vela, tennis e simili, nell’ambito dei rispettivi centri sportivi. A patto di rispettare turnazioni e igienizzazione degli ambienti. Un’ultima precisazione: nel territorio del proprio comune di residenza, domicilio e/o dimora abituale, è consentito svolgere individualmente attività motoria all’aria aperta, limitatamente a passeggiate, corse a piedi e in bicicletta, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri. 

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