IL VAMPIRO SARDO: E’ COGA NEL SUD SARDEGNA, SURBILE NEL NUORESE E STRIA NEL NORD DELL’ISOLA

di CLAUDIA DESOGUS

Quando si parla di vampiri, il primo luogo che viene in mente è sicuramente la Romania, o comunque l’Europa dell’est, ma non la soleggiata Sardegna al centro del Mediterraneo.

Eppure in Sardegna abbiamo un vampiro, per la precisione una strega-vampiro, di tutto rispetto.

Tale figura è in genere descritta con tre nomi diversi: coga nella parte meridionale dell’isola, surbile nel nuorese, stria nella parte settentrionale.

Spesso le sue caratteristiche si fondono con quelle della più comune strega. Il termine surbile deriva probabilmente dal latino sorbere, con riferimento all’abitudine della strega di succhiare il sangue.

Il vampiro è quasi sempre di sesso femminile ed è una creatura che succhia il sangue, in particolare dei neonati non battezzati. Non si sceglie di essere un vampiro: è un destino riservato alle bambine nate la notte di Natale a mezzanotte o alla settima figlia femmina.

UNGUENTO E TRAFORMAZIONE

La strega vampiro è dunque una donna che spesso la notte utilizza un unguento per trasformarsi e volare. Tale mistura è in genere composta da una miscela di grasso ed erbe che presentano caratteristiche allucinogene. Grazia Deledda cita il giusquamo nella composizione dell’unguento e altre fonti parlano di mandragora o di funghi velenosi quali l’amanita muscaria. Ricordiamo che le sostanze psicotrope sono spesso associate alle streghe, in quanto non è raro che nelle loro attività attraversino una fase di trance.

Il vampiro, grazie all’unguento, può trasformarsi in vari animali, tra cui i più comuni sono il gatto, l’insetto o le serpi.

Può anche trasformarsi in fumo, vento o filo di cotone.

RIMEDI CONTRO I VAMPIRI

Non si tratta di aglio, ma di alcune erbe come l’issopo, i fiori d’arancio o la ruta. Vista l’abilità della strega-vampiro di trasformarsi in insetto, fumo o vento, uno dei rimedi più comuni era quello di porre della cera vergine nella serratura della porta.

Questo essere misterioso ha anche un’avversione per tutto ciò che è capovolto, come la scopa o il treppiede. È inoltre incapace di contare oltre il numero sette. Per questa ragione spesso veniva posta accanto alla culla del bambino una falce dentata, in modo che la strega ne contasse i denti e arrivata a sette perdesse il conto, ricominciando sempre daccapo.

UNA SPIEGAZIONE RAZIONALE?

In tutta la Sardegna esistono numerosissime leggende sui vampiri. La spiegazione principale è probabilmente da ricercarsi nell’altissima mortalità infantile che ha affetto l’isola fino a tempi relativamente recenti. Visto che la causa delle morti in culla era spesso sconosciuta, si ricorreva ad una spiegazione fantastica.

Appare inoltre molto interessante la trasformazione della surbile in insetto.

In Sardegna c’è stato per secoli un insetto portatore di morte, proprio attraverso la suzione del sangue. Si tratta della zanzara anofele, veicolo del flagello che ha falcidiato per secoli l’isola: la malaria.

Sebbene il collegamento fra la malaria e la zanzara anofele sia stato scoperto solo in tempi recenti, non è impossibile che la saggezza popolare avesse intuito la potenzialità mortale di questo insetto, trasformandolo nella fantasia, in un inquietante essere antropomorfo.

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5 commenti

  1. Ad Esterzili è sa coga 😁

  2. Complimenti, veramente un articolo piacevole, interessante e ricco di notizie interessanti. Scorrevole e godibile.

  3. L’artico di Claudia Desogus sul “vampiro sardo”, un argomento già presente in una delle belle fiabe de “Il Viaggio incantato” (Catartica Edizioni, Collana Tene Tene)

  4. Roberta Siotto Pintor

    Articolo bello e interessante. Complimenti

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