NIVOLA IN NEW YORK – FIGURE IN FIELD: L’ARTE ACCESSIBILE DEL MAESTRO SCULTORE COSI’ CELEBRATO NEGLI U.S.A.

l’inaugurazione della mostra a New York con Giuliana Altea

di CHIARA JOMMI SELLERI

Alla Galleria Arthur A. Houghton Jr la prima mostra a raccontare la storia dei progetti realizzati dall’artista sardo a New York, resa possibile grazie alla collaborazione tra la Scuola di Architettura Irwin S. Chanin, la Fondazione Costantino Nivola e l’Istituto Italiano di Cultura.  

Se New York è un’opera d’arte a cielo aperto, lo dobbiamo in parte anche a Costantino Nivola. Italianissimo di origini sarde è stato un maestro scultore del Novecento. Le sue opere – 21 solo nella Grande Mela – sono sparse in tutta la città: dal Bronx al Queens, da Manhattan a Brooklyn, fino a Staten Island.  Dal 23 gennaio al 15 marzo 2020 alcune di esse rimarranno esposte al pubblico alla Cooper Union nella Galleria Arthur A. Houghton Jr in “Nivola in New York – Figure in Field”, la prima mostra a raccontare la storia dei progetti realizzati dall’artista a New York, possibile grazie alla collaborazione tra la Scuola di Architettura Irwin S. Chanin della Cooper Union, la Fondazione Costantino Nivola e l’Istituto Italiano di Cultura.

CHI ERA COSTANTINO NIVOLA (1911-1988).  Nato a Orani, un piccolo paesino in provincia di Nuoro, Nivola apprende parte della sua arte di scultore dal padre, che era un muratore. Dopo gli studi, nel 1937, diventa direttore dell’ufficio grafico della Olivetti, per il quale realizza le decorazioni del padiglione italiano presso l’Esposizione Universale di Parigi (Exposition Internationale de Arts et Techniques dans la Vie Moderne). Nel 1938 sposa Ruth Guggenheim, una compagna di corso tedesca di origine ebraica, e per questo viene costretto dalle persecuzioni antisemite a lasciare l’Italia, rifugiandosi prima a Parigi, dove lavora come disegnatore, e poi a New York, dove trova l’ambiente ideale per realizzare la sua arte. Qui inizia la sua stretta collaborazione con molti rappresentanti delle avanguardie artistiche del momento, in particolare con il grande architetto Le Corbusier, con cui condivide studio e scelte stilistiche. 

 “Nivola era un discepolo di Le Corbusier”, spiega Giuliana Altea, presidente della Fondazione Costantino Nivola. “Credeva nella sintesi delle arti, nella collaborazione tra l’artista e l’architetto”.  Una collaborazione durata più di 40 anni racchiusa in 62 progetti, quattro dei quali esibiti nella mostra.  “Dopo il successo del suo grande rilievo per lo showroom Olivetti di New York, nel 1954 Nivola ha raggiunto una fama internazionale come scultore per architetti e ha iniziato a lavorare con figure importanti come Josep Lluís Sert, Marcel Breuer ed Eero Saarinen”. 

Il fil rouge che lega tutte le sue opere è l’idea che l’arte debba essere accessibile a tutti.  “Per questo i suoi lavori sono concepiti per spazi pubblici e comunali”, spiega Antonella Camarda, direttrice del Museo Nivola.  “Non è un caso che quindici dei suoi progetti siano pensati per le scuole. Proprio per l’importanza che Nivola ha attribuito al ruolo dell’arte nella vita di tutti i giorni”. 

“Nivola è un esempio di come le pratiche di artisti e architetti siano inesorabilmente legate”, afferma Nader Tehrani, preside della scuola di architettura di Irwin S. Chanin. “Questa mostra è un’occasione unica per far luce su un maestro della metà del 20 ° secolo e per mostrare a tutti come il suo processo creativo sia riuscito a cambiare il panorama della nostra città”.

https://www.lavocedinewyork.com/

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Un commento

  1. #Sardo che ha amato la sua terra, grazie alla sua #arte continua a spandere questo amore per il mondo. Grazie #Nivola immenso😍♥️

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