A RIVOLI PER “AUTUNNO IN BARBAGIA”, LA SECONDA TAPPA DEI SEMINARI ORGANIZZATI DALLA F.A.S.I.

Si è tenuto a Rivoli il secondo dei  quattro seminari organizzati dalla (Federazione Associazioni Sarde in Italia) per la promozione della rassegna “Autunno in Barbagia 2019”, che ha visto la partecipazione di ben 35 associazioni del territorio piemontese oltre ai rappresentanti e soci delle associazioni degli emigrati sardi del territorio del nord-ovest. Ad aprire il seminario è stato Renzo Caddeo, coordinatore della circoscrizione Nord-ovest della FASI e già dirigente sindacale, che ha ricordato la lunga tradizione degli emigrati sardi in Piemonte, i quali hanno dato un grande contributo alla crescita economica della zona. Le relazioni sono state tenute da Roberto Cadeddu, presidente dell’ASPEN, il quale ha sottolineato il costante sforzo di miglioramento della manifestazione attraverso un regolamento che valorizza le produzioni di qualità del territorio e una sempre maggiore attenzione al rispetto dell’ambiente. Roberto Sau, direttore dell’Aspen, ha ripercorso le fasi storiche della manifestazione, dalla nascita di Cortes apertas ad Oliena fino all’edizione odierna che coinvolge trentadue paesi e che ha contato la partecipazione di 450.000 persone complessive nel 2018. Sau ha sottolineato il fatto che ancora si tratti prevalentemente di flussi interni all’Isola ma con una costante crescita delle presenze dall’Italia e dall’Europa, in particolare dai paesi nordici. Terza relazione è stata tenuta dal prof. Antonino Menne, docente dell’Università Cattolica di Milano e presidente del Comitato scientifico del “Distretto culturale di Nuoro – Atene della Sardegna”. Menne ha prima ripercorso la sua esperienza di emigrato–intellettuale, sottolineando il dovere dell’emigrato di restituire qualcosa alla terra natia. Nel suo caso l’idea si è tradotta con la promozione e organizzazione dei master di alta formazione che ha visto la collaborazione tra l’Università Cattolica e le università sarde e che ha formato giovani manager del turismo. «Da lì è nata l’idea vincente del Distretto», ha detto Menne, che è un fatto straordinario di collaborazione fra Comuni, Camere di commercio, istituzioni culturali, in una Barbagia che ha un grande bisogno di collaborare e fare rete. Infine Tonino Mulas, Presidente onorario della FASI, ha sottolineato la vocazione degli emigrati sardi, propria sia della vecchia emigrazione organizzata dei circoli che della nuova emigrazione intellettuale, a fare da testimonial e promoter della Sardegna. In particolare ha parlato delle iniziative della FASI, a partire da “Eurotarget viaggi” (bigliettazione da e per la Sardegna rivolta a 60.000 soci sardi e di origine sarda), nata dall’impegno sui problemi dei trasporti e dalle lotte sulla continuità territoriale; per continuare con “Sarda Tellus”, cioè l’impegno a valorizzare i prodotti sardi di qualità; il progetto “A domo nostra”, che si pone l’obiettivo di censire e valorizzare le case degli emigrati sardi. Mulas ha concluso richiamando la peculiarità del contributo dei circoli degli emigrati, i quali sono associazioni di promozione sociale dei territori delle regioni d’Italia in cui esercitano il proprio volontariato e in cui sono attivi protagonisti nell’iniziativa culturale, per promuovere i territori sardi più deboli, i paesi più a rischio di spopolamento, i più colpiti dall’emigrazione. Autunno in Barbagia dunque esempio positivo per costruire un’altra via, un altro modello di sviluppo, basato sulla qualità e la cultura.

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