SOLIDITA’ E’ FAMIGLIA E LAVORO: LA SCOMMESSA VINTA IN GERMANIA PER L’OGLIASTRINA SILVIA PUSCEDDU

di MICHELA GIRARDI

Silvia Pusceddu, 28enne tortoliese, nel 2012 ha lasciato la Sardegna per trasferirsi in Germania, alla ricerca di solide basi sulle quali costruire una famiglia e un futuro lavorativo. E in terra tedesca ha vinto la sua scommessa con il destino: è mamma di due splendidi bambini e con il marito Giordano Congiu, 29enne anch’egli ogliastrino, porta avanti a Lenggries, al confine con l’Austria, una fortunata attività commerciale.

Quando e perchè avete deciso di lasciare la Sardegna? Come è stato il primo periodo in Germania? In Ogliastra, dopo il diploma, abbiamo svolto diversi lavori. Ci siamo sempre dati molto da fare ma la stabilità lavorativa sembrava sempre e solo un miraggio. Crescendo, abbiamo quindi deciso di rischiare e di trasferirci in Germania, in un primo momento a Monaco. Il primo periodo è stato abbastanza duro, sia per la nostalgia nei confronti della Sardegna che per il fatto che non conoscevamo il tedesco. I primi tempi, anche le semplici questioni burocratiche, ci facevano vedere tutto il salita. Poi, grazie al lavoro che un conoscente ci aveva trovato nell’ambito della ristorazione, ci siamo impadroniti sempre più della lingua e innamorati della Germania e del modo di vivere tedesco.

Dove vi trovate ora e di cosa vi occupate? Viviamo a Lenggries dal dicembre del 2012. Inizialmente, come dicevo, ci siamo buttati nel mondo della ristorazione, lavorando in un ristorante italiano. Lo scorso anno abbiamo deciso di aprire un’attività tutta nostra, un chiosco- tabacchi dove sia vendono anche giornali, panini, pizzette e gelati. Siamo molto orgogliosi di esserci messi in proprio, con le sole nostre forze.

Cosa vi manca della Sardegna? Tornerete?  Della Sardegna sentiamo fortissima la mancanza della famiglia e degli amici. Ci spiace che i bambini crescano senza la vicinanza del mare e dei nonni. Ma per i prossimi anni non credo proprio che ci sposteremo da qui. Lo facciamo proprio per i nostri due figli, Francesco e Giorgia. Per i ragazzi, anche giovanissimi, qui c’è il lavoro, c’è il futuro, c’è la possibilità di realizzarsi. In Sardegna non sarebbe possibile. Chissà, magari torneremo nella nostra bella Isola, da pensionati, a goderci una terra che purtroppo ora vediamo raramente.

Come si trovano i bambini in Germania?  I bambini sono nati qui in Germania,  Francesco ha 3 anni e Giorgia 10 mesi. Quindi per loro è questa la normalità, è qui che vivono la loro quotidianità fatta di giochi, di scuola, di gite fuori porte. Le famiglie tedesche, rispetto alle nostre, sono forse meno socievoli ma con altre mamme italiane che si trovano qui a Lenggries abbiamo creato un bel gruppetto e riusciamo spesso a incontrarci, a far giocare insieme i bambini e a darci una mano.

Cosa consiglieresti ai giovani desiderosi di fare un’esperienza come la vostra? Ai giovani consiglio di viaggiare perché non esiste cosa più costruttiva e più bella. E consiglio anche di provare a lavorare all’estero, di mettersi alla prova, non scoraggiandosi mai.

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