RIEVOLUZIONE, L’ULTIMA PUBBLICAZIONE DI CARLO LAI (ED. AMICOLIBRO): DALLA SARDEGNA AL MONDO MANUALE BANALE DI VIRAGGIO ESISTENZIALE

ph: Carlo Lai

di CARMEN SALIS

L’ultima opera di Carlo Lai, Rievoluzione (Ed. Amicolibro), vede l’autore esporsi con un’attenta analisi della società contemporanea, che senza presunzione, sostiene, vuole porsi come una riflessione “a voce alta”. Analisi che passa attentamente in rassegna tutti quei possibili motivi che hanno portato a una crisi di valori che, secondo il suo pensiero, è la madre di tutte le crisi.
Carlo, un manuale banale, per affrontare argomenti importanti Ciao. Parto sempre dalla consapevolezza che nessuno può illudersi di essere depositario di verità assolute, né tanto meno essere rivelatore di particolari soluzioni ai gravi problemi sociali dei nostri giorni, quindi ancor meno io, che scrivo a titolo personale, in qualità di cittadino senza alcuna preparazione o esperienze specifiche, ma comunque attento e riflessivo, libero e indipendente da qualsiasi condizionamento ideologico, partitico o di status sociale. Quindi ritengo che per invertire la rotta, per poter davvero permettere un ritorno a un mondo più giusto, con maggiori equilibrio, rispetto e dignità per tutti, non sia necessario inventare nulla di originale, e qui il richiamo alla banalità, rispetto a quanto già vissuto in passati tempi migliori, ma semplicemente sarebbe opportuno rispettare fedelmente e con coerenza ciò che in effetti già conosciamo, ereditato dall’esperienza dei nostri genitori e nonni. Ad esempio seguire i precetti di una moralità autentica, che pone al centro di ogni pensiero, ragione e azione, la tutela della dignità di tutte le persone.
La Sardegna come punto di partenza per un cambiamento? Il mio è un atto di umiltà e devozione. Umiltà nell’esprimere concetti e devozione e riconoscenza per la mia terra. Necessariamente scrivo di ciò che vedo e conosco, io sono nato e allevato in Sardegna, altrettanto lo sono le mie idee e considerazioni. L’insularità può limitare, ma anche proteggere: il vento rinnova l’aria, il sole riscalda i cuori, l’asprezza di rocce e montagne riduce tutto all’essenziale, la loro bellezza, assieme a quella costiera, rivela che nell’essenziale c’è tutto quanto occorra per vivere bene, e la Sardegna è madre e maestra di vita. Quindi, parto dalla mia Sardegna, pur essendo certo che non è il luogo che consente i cambiamenti, ma le persone e il pensiero prevalente delle società, ovunque si trovino, per estendere senza confini le idee che io ritengo universali e applicabili ovunque, perché basate sul rispetto di ogni essere vivente, animale e vegetale. L’unica forza che può essere utilizzabile per “esportare civiltà, rispetto e giustizia”, è la forza delle idee, che non hanno un luogo fisico né confini, e non esclusivamente la forza fisica sul campo.
Utopia o consapevolezza? Lo chiamerei desiderio, non vago, non illusorio, ma sorretto dalla consapevolezza che l’essere umano possa finalmente fermarsi, ragionare, riflettere, e correggere, cambiare ciò che in effetti non porta alla felicità di tutti, prima di raggiungere condizioni veramente drammatiche.
L’utopia è l’ostinata realizzazione del progresso, della competizione e del consumo sfrenato. Tutto ciò è una esagerazione, che non deriva dalla volontà di armonia con la natura e di rispetto dei propri simili, è una prevaricazione di diritti, è un deturpamento di luoghi, è una schiavitù di popoli. La sete di potere e di dominio spesso ha usato le armi da fuoco, talvolta utilizza l’economia e la finanza per soggiogare e affamare intere popolazioni, è un processo più lento, subdolo, molto efficace e spietato. Questo libro vuole rappresentare un piccolo tributo per poter riacchiappare la consapevolezza di ciò che sia davvero importante per condurre una vita appagante e bella, possibile a tutti gli individui. Ogni individuo deve agire, nel proprio ambito personale e in quello sociale, quindi azioni singole e collettive allo stesso tempo, posso veramente cambiare il Mondo, in meglio.
Se tutti riuscissimo a riflettere a voce alta, saremmo un coro intonato? Se, SE, intendiamo per riflessione una attenta considerazione, espressione di maturità e consapevolezza nell’esercizio del pensiero, che conduca a una attenta valutazione delle cose con ponderazione, allora costituiremmo un coro unanime e intonato. Il problema è la deriva dei valori morali, che non consente, ormai a molte persone, una riflessione degna di tale nome. Non ci si ferma a riflettere, e si agisce per istinto e per egoismo, ognuno canta per conto suo. In una società alla deriva, prevalgono ignoranza, paura, egoismo, cattiveria, violenza, che alimentano i gravi problemi sociali da cui derivano. È il classico cane che si morde la coda, che solo con l’intervento autoritario, leggasi guida ed esempio politico e amministrativo, può essere fermato e condotto a azioni più utili e significative, prima che riesca a staccarsela. Nell’ambito della società italiana ciò che è davvero utile per tutta la comunità viene da decenni accantonato, a favore di azioni politiche e amministrative mirate a soddisfare pochi privilegiati, sulle spalle della intera comunità, persi in beghe ridicole, completamente distaccate dalle reali esigenze della gente. Questa responsabilità è da attribuire all’intera società, quindi a ognuno di noi, crogiolata nel benessere dei tempi passati, che ha permesso depressione di valori morali e di dignità delle persone.
Entriamo tutti a far parte del coro della RIEVOLUZIONE, e forse, senza alcuna presunzione, qualcosa cambierà, con l’impegno e la forza di OGNUNO, e di TUTTI.
Un saluto a tutti i lettori.

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2 commenti

  1. Vittorio Scalas

    Ciao Carlo,hai fatto un’analisi spietata ma veritiera della situazione italiana,ma direi mondiale,che si è venuta a creare ultimamente in seno alla società.Non c’ è spazio per i deboli,anzi essi diventano sempre più numerosi ed emarginati e nessuno pensa a soluzioni che possano mettere fine a questo andazzo.Carlo,noi non abbiamo la coda,e pensare ad un intervento autoritario non è necessario e tanto meno auspicabile,visto i precedenti e le situazioni odierne dove l’uomo solo al comando è presente.Sarò ben lieto di leggere il tuo libro e scoprire se il tuo scrivere è pari o superiore alla bravura ammirata nei campi di calcio.Ciao

    • Grazie Vittorio, ti ringrazio per il riferimento sportivo, onorato di averti avuto come mister. Sono lieto che questo libro possa dare un contributo al dialogo, a smuovere qualche coscienza, a muovere azioni, anche sorgenti dal contradditorio. Nessuno ha la verità assoluta, ma tutti insieme la possiamo raggiungere. Di nuovo grazie.

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