LA STORIA DI STEPHANE MASALA, NATO A NANTES MA CON ORIGINI DI ANELA: E’ ALLENATORE DEL LES HERBIERS E SFIDA PARIGI NELLA COPPA DI FRANCIA

ph: Stephane Masala

Il calcio è in grado di regalare ancora sogni, anche in un’epoca in cui la potenza economica delle squadre che vanno per la maggiore sembra poter dettare sempre e comunque legge. L’ultimo esempio arriva dalla Francia dove una squadra di Terza divisione, Les Herbiers, è riuscita ad arrivare in finale di Coppa di Francia e l’8 maggio sfiderà allo Stade de France il Paris Saint Germain.

La classica sfida Davide contro Golia, una cittadina della Vandea di 15mila abitanti che si affaccia sulla Loira in cui gli abitanti si godono i piaceri della tavola, contro i petrodollari qatarini del Psg di Cavani e  Neyamar. E alla guida di questa squadra c’è un allenatore di origini sarde. Stephane Masala, un passato da calciatore nei tornei transalpini di 3, 4, e 5a serie, è l’uomo che guida la squadra-miracolo. Lui è nato a Nantes ma sua padre, partito dalla Sardegna  quando aveva 16 anni, era di Anela, paesino che conta meno di 700 abitanti in  provincia di Sassari.

“Mio padre non ha mai parlato italiano con noi, ma io l’ho imparato d’estate, andando ad Anela dalla nonna”.

Sì, perché Stephane Masala è molto orgoglioso delle sue origini sarde e italiane (la sua suoneria del telefonino è l’inno di Mameli) e ci tiene a sottolinearle in ogni occasione. “E proprio guardando le partite della serie A italiana mi sono formato – aggiunge Masala -. Tifo Juventus e Italia e il mio modello di allenatore è però Sarri, un vero mito”.

Stephane ha assistito alla finale dei mondiali del 2006, a Berlino, quella sfida fra Italia e Francia, vinta dagli azzurri ai rigori. “Io ho tifato Italia – aggiunge il tecnico dell’Herbiers -. E tifo sempre gli azzurri. Il fatto che la squadra non andrà ai mondiali per me è stato uno choc”. Che ricorda anche come prima dei rigori decisivi contro il Lens nei quarti di finale della Coppa, abbia fatto vedere al suo portiere le immagini di Buffon impegnato sui tiri dal dischetto. “Lo volevo scuotere – dice –  e ci sono riuscito“.

Masala evidentemente ha il cuore e la cocciutaggine dei sardi. Nel dicembre dello scorso anno, con la squadra nei bassifondi della classifica è stato chiamato a sostituire il tecnico esonerato.

Doveva durare poco  – ammette lui – invece sono ancora qua“. E pian pianino la squadra è risalita in classifica e, soprattutto, ora è in finale di Coppa di Francia contro il “mito” Psg. “Ma i favoriti – dice con spavalderia il sardo Masala – siamo noi”.

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