GIORNATA DELLA LEGALITA’IL 26 MARZO A PLOAGHE: INCONTRO CON GIOVANNI IMPASTATO (FRATELLO DI PEPPINO AUTORE DEL LIBRO “OLTRE I CENTO PASSI”)

di GIOVANNI SALIS

Lunedì 26 marzo, Giovanni Impastato, fratello del giornalista e attivista Peppino Impastato, e autore del libro “Oltre i Cento Passi” (edito da Piemme e con illustrazioni di Vauro), incontrerà gli studenti e cittadini ploaghesi per sensibilizzarli raccontando la storia del fratello Peppino – divenuto il simbolo di chi vuole lavorare e lottare nella legalità per far crescere la propria terra – e della famiglia Impastato che da quasi quarant’anni è impegnata con coraggio e determinazione per diffondere la verità e chiedere giustizia contro la violenza mafiosa.

 

Il programma della “Giornata della Legalità” ploaghese prevede una lezione sulla legalità con Giovanni Impastato, dedicata agli studenti, la mattina alle ore 11.00, nel salone del Centro Sociale in Via Pietro Salis, al quale parteciperanno anche: Giuseppe Manias, responsabile della Biblioteca Gramsciana ONLUS; Giovanni Salis, delegato alla Cultura del Comune di Ploaghe e il Sindaco Carlo Sotgiu; Giammario Busellu, presidente della Croce Gialla e un rappresentante del “Gruppo Giuridico Norberto Bobbio” per una diffusa cultura della legalità.

 

La sera, alle ore 19.00, sempre nel centro sociale, si terrà un altro appuntamento rivolto a tutta la cittadinanza, nel quale sarà messo in scena lo spettacolo reading musicale “Caro Peppino. I 100 passi di Peppino Impastato”, di e con Ignazio Chessa e Claudio Gabriel Sanna, liberamente tratto dal film “I cento passi”, al quale parteciperà in chiusura Giovanni Impastato. Uno spettacolo-omaggio a Peppino Impastato per sostenere le lotte contro le ingiustizie a favore della crescita culturale, dell’emancipazione dalle mafie e dai poteri forti attraverso la divulgazione di propositi di libertà.

 

L’evento è organizzato dal Comune di Ploaghe,  con la collaborazione della Croce Gialla, dell’Associazione I’N’anni e della Biblioteca Gramsciana di Ales.

 

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura, l’omertà”

Giuseppe Impastato, meglio noto come Peppino (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978).

 

Giovanni Impastato, nato a Cinisi nel 1953, è fratello minore di Peppino, il giornalista e attivista ucciso dalla mafia nel 1978 per le sue attività di denuncia. Ha raccolto la sua eredità e portato avanti la lotta che il fratello aveva cominciato a intraprendere. È tra i fondatori di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, impegnata da quarant’anni in prima linea nella sensibilizzazione e nel contrasto alla criminalità organizzata. La sua voce accorata e sincera racconta il conflitto di chi ha vissuto la mafia e l’antimafia all’interno delle mura domestiche, e la successiva battaglia nel nome della legalità e della verità. Con la pubblicazione di “Oltre i Cento Passi” per la prima volta fa il punto della situazione delle mafie – e delle antimafie – in Italia.

 

“Oltre i Cento Passi” di Giovanni Impastato.

È la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano Badalamenti, e dall’interno di una famiglia mafiosa, Peppino scuote la Sicilia denunciando i reati della mafia e l’omertà dei suoi compaesani. Una voce talmente potente che poco più di un anno dopo, la notte tra l’8 e il 9 maggio, viene fatta tacere per sempre. Ma pure questo è uno degli errori della mafia: pensare corto. Perché, anche se non era scontato, la voce di Peppino da allora non ha mai smesso di parlare, di lottare per la dignità delle persone, di illuminare la strada.

È una strada lunga, se si pensa che ancora oggi chi ha depistato le indagini sull’omicidio di Peppino ha fatto carriera, mentre chi invocava la verità non c’è più. Ma è una strada percorsa ormai da migliaia di persone.

L’eredità di Peppino Impastato e il racconto di quarant’anni trascorsi in prima linea nella lotta alla mafia sono al centro del libro, al quale l’autore ha voluto dare un titolo significativo.

“Dopo la sua morte – dice Giovanni Impastato – la voce di Peppino non ha mai smesso di parlare, di lottare per la dignità delle persone, di illuminare la strada. Una strada percorsa oggi da migliaia di persone”.

Il libro contiene le illustrazioni di Vauro Senesi, che sottolineano, con una fresca ironia e con arguti messaggi alcuni passi e temi toccati dal volume.

Tra le pagine, anche le testimonianze di Umberto Santino, presidente del CSD Giovanni Impastato, che ha dato un importante contributo all’eredità di Peppino, e di alcuni compagni di Peppino.

 

“Caro Peppino. I 100 passi di Peppino Impastato”, di e con Ignazio Chessa e Claudio Gabriel Sanna.

…la mafia uccide, il silenzio pure…

Era il momento delle radio libere e delle radio democratiche. Nell’aprile 1977, sulla frequenza 98,800Mhz, andarono in onda le prime prove di trasmissione di “Radio Aut Giornale di controinformazione radiodiffuso”, un’emittente autofinanziata, fondata da Impastato. Aut come “oppure” in latino, era l’altra voce che contrastava l’informazione di regime, monopolio di tv, stampa e mass media, a favore di un’organizzazione autonoma della realtà sociale e del territorio. Ogni venerdì sera, Peppino ed un gruppo di amici davano voce a Onda pazza a Mafiopoli. La “Trasmissione satiro-schizo-politica sui problemi locali” non risparmiava nessuno, denunciando apertamente, con una satira spietata e dissacrante, delitti ed affari dei mafiosi e politici tra Cinisi e Terrasini, in provincia di Palermo. Nel 1978, Peppino Impastato venne ucciso dalla mafia. Solo dopo il Maxiprocesso nel 1987 è stabilito che “la mafia esiste”, e solo nel 1992 si riconosce che Impastato è stato ucciso dalla mafia per il suo impegno di denuncia. I responsabili del delitto saranno condannati più di vent’anni dopo. L’impegno civile e sociale di Peppino Impastato è espressione di tutta la sua attività politicaculturale antimafiosa. Aveva trent’anni, era un attivista, giornalista, scrittore e poeta. A quarant’anni dalla sua scomparsa, è viva la volontà di ricordarlo e di seguire il suo esempio. “Caro Peppino. I 100 passi di Peppino Impastato”, di e con Ignazio Chessa e Claudio Gabriel Sanna, è un reading musicale, liberamente tratto dal film “I cento passi”, filmati d’epoca e da scritti del “Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato”. Uno spettacolo essenziale, non retorico, coinvolgente nel personale modo di raccontare la storia, il coraggio e la solitudine di Impastato. Testi e musica fanno rivivere quel periodo storico, spingendo lo spettatore a riflettere sul proprio ruolo nella società, come parte attiva.

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Un commento

  1. Francesca Camoglio

    Iniziativa davvero lodevole . Le nuove generazioni devono conoscere le storie di chi ha sacrificato la vita per combattere le mafie . Purtroppo abbiamo ancora bisogno di eroi per contrastare l’illegalità.

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